Ieri, in Brasile, si sono tenute le elezioni amministrative. Ancora una volta si registra un ampio successo per i rappresentanti del Partido de los Trabajadores (Pt) del Presidente Luiz Inácio da Silva (Lula). Il Tribunal Supremo Electoral, secondo quanto riportato dalle agenzie locali, stima che siano stati eletti almeno cinquemila sindaci e 50 mila consiglieri del Pt.
Per quanto riguarda il numero dei votanti, si parla di circa 129 milioni di persone.
Ormai è quasi certa la vittoria del Pt nelle trenta città più grandi del Paese, in cui si è votato. In crescita il Partido Movimento Democratico Brasileño (Pmdb), il principale alleato del presidente Lula. Il Presidente vede consolidata la sua posizione politica, anche perché, stando ai dati di alcune agenzie di sondaggi, la sua popolarità sarebbe salita attorno all’80 percento.
In alcune città, invece, si dovrà ricorrere ad un secondo turno elettorale: Rio de Janeiro, San Paolo ed alcune altre grandi città non seguono l’andamento generale del resto del Paese.
Nel caso di San Paolo, Gilberto Kassab, avversario del Pt, ha ottenuto ben il 35 percento dei voti e andrà al ballottaggio con Marta Suplicy, ex ministro e dirigente del Pt, che ha ottenuto meno del 50% delle preferenze.
Meno problemi per il partito di Lula si registrano nelle città con meno di duecentomila abitanti, perché l’attuale legislazione brasiliana stabilisce che il vincitore si nomini con maggioranza semplice.
Lula e il suo Pt mostrano una buona tenuta, sicuramente dovuta anche al fatto che hanno sostanzialmente archiviato “l’altro mondo possibile”, tanto sbandierato nei Social Forum mondiali di Porto Alegre.