Il commissario per l’allargamento dell’Unione Europea, Olli Rehn, ha detto di capire Ankara e le sue “legittime” posizioni contro la presunta crescente violenza del Partito dei lavoratori curdi (PKK), indicato come un gruppo terroristico da parte della Turchia, dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. Però, all’agenzia di stampa Anatolia, lo stesso Rehn ha criticato in questo modo la posizione turca: voglio sottolineare che i diritti fondamentali e le libertà non devono in alcun modo essere lesi quando si adottano misure per la lotta contro il terrorismo”.

 

 

Rehn è stato ad Istanbul per una conferenza sulla richiesta della Turchia di aderire all’UE ed ha tenuto colloqui con il primo ministro, Recep Tayyip Erdoğan, nel corso della giornata.

 

Il governo Erdogan sta attualmente riesaminando le richieste da parte delle forze di sicurezza nazionali in merito a diversi emendamenti per rafforzare la loro agibilità contro il PKK e la criminalità in generale. L’esercito e la polizia hanno spesso lamentato il fatto che alcune riforme abbiano limitato i loro poteri; le riforme sono state uno sforzo da parte della Turchia per allinearsi con le norme europee, ma, secondo la polizia, hanno ostacolato gli sforzi contro il “terrorismo”.

 

Rehn ha detto che la Turchia dovrebbe prendere in considerazione alcune misure volte a migliorare la vita sociale ed economica nel Sud-Est del Paese, prevalentemente nell’area curda, la regione più povera: “Vorrei sottolineare il sostegno che la Comunità Europea darà alla Commissione in questo settore dal momento che l’UE si concentrerà sull’eliminazione delle disparità regionali nel lungo periodo”, ha riportato l’agenzia Anatolia. Lo stesso Rehn ha esortato Ankara a rilanciare la propria riforma per mettersi in regola con le norme UE, sottolineando la necessità di una revisione costituzionale.

 

L’UE, come sempre, da una parte fa la voce grossa, mettendo in evidenza il pericolo di calpestare libertà e diritti umani, dall’altra avvisa la Turchia che ci sono fiumi di soldi in arrivo per finanziare l’economia naziole. Il bastone e la carota.