L’appello di Stoccarda contro la Nato
Nell’aprile 2009 la NATO celebrerà il suo sessantesimo anniversario a Strasburgo e Kehl, proprio sul confine tra Francia e Germania. E’ in preparazione una massiccia mobilitazione internazionale per esprimere la protesta popolare e il rifiuto della NATO come strumento principale del dominio guerrafondaio, capitalista e imperialista occidentale.
Gli scorsi 4 e 5 ottobre si è tenuta una conferenza internazionale a Stoccarda, in Germania, per preparare la mobilitazione, che ha prodotto l’appello che pubblichiamo di seguito. Il Campo Antimperialista non solo sottoscrive l’appello ma si rivolge a tutti perché partecipino in massa. Durante le deliberazioni della conferenza, il Campo Antimperialista ha proposto di aggiungere le seguenti richieste all’appello, per renderlo più completo e circostanziato:
– Ritiro di tutte le truppe straniere dall’Afghanistan
– No all’estensione della NATO ad Est
– Fine dell’occupazione e della guerra in Medioriente
Anche se sembravano essere condivise dai partecipanti queste richieste non sono state riprese nel testo conclusivo. Continueremo quindi a batterci affinché queste parole d’ordine siano adottate dal movimento.
Inoltre, come Campo Antimperialista, insistiamo nel sostegno alle resistenze popolari contro l’imperialismo che sono sorte nell’ultimo decennio in tutto il Medioriente e non solo.
E’ stata proprio quest’incapacità di schierarsi in modo univoco, espressa nell’erronea formula equidistante “no alla guerra, no al terrorismo”, che implicitamente equiparava quest’ultimo alla resistenza, a portare al declino del movimento contro la guerra.
In realtà è solo grazie a queste resistenze – innanzitutto in Iraq, ma anche in Afghanistan, Libano e Palestina – che si è potuto mettere in discussione l’impero americano. Solo queste resistenze hanno portato a rimandare continuamente la guerra all’Iran e hanno convinto Mosca a porre un freno all’espansione della NATO nel Caucaso. Ora, fortunatamente, la crisi finanziaria dei centri capitalistici ha aggravato le difficoltà statunitensi.
Questo, tuttavia, non significa che la spinta guerrafondaia degli USA e della NATO si fermerà. Mentre Washington elegge un nuovo imperatore, si preparerà anche a nuove guerre per difendere la propria egemonia, indipendentemente da quale candidato vincerà. Mentre la guerra contro l’Iran rimane una possibilità, gli Stati Uniti stanno spingendo i propri alleati contro la Russia. L’Ucraina è la posta in palio. Gli USA vogliono portarla nella NATO, mentre la Russia è categoricamente contraria. Se Washington mantiene la sua posizione aggressiva ciò provocherà inevitabilmente nuove guerre nell’Europa dell’Est.
Questo è esattamente il motivo per cui crediamo che la lotta contro l’estensione della NATO ad Est sia decisiva nella lotta per la pace.
APPELLO SOTTOSCRITTO A STOCCARDA IL 5 OTTOBRE 2008
No alla guerra
No alla NATO
In occasione del sessantesimo anniversario dell’organizzazione militare NATO, ci appelliamo a tutti affinché siano presenti a Strasburgo e Kehl nell’aprile 2009, per protestare contro le politiche militari aggressive della NATO e le sue politiche nucleari ed affermare la nostra visione di un mondo giusto e libero dalla guerra.
La NATO è sempre più un ostacolo al raggiungimento della pace nel mondo. Sin dalla fine della Guerra Fredda, la NATO si è reinventata come strumento di azione militare della “comunità internazionale”, promuovendo tra l’altro la cosiddetta “guerra al terrore”. In realtà si tratta di un mezzo che garantisce l’uso della forza a guida americana, con basi militari in tutti i continenti, che elude le Nazioni Unite e la legislazione internazionale, accelerando la militarizzazione ed aumentando le spese per gli armamenti – i paesi NATO contribuiscono per il 75% alle spese militari mondiali. Nel perseguire il suo disegno espansionista sin dal 1991, che ha lo scopo di assicurarsi interessi strategici e risorse naturali, la NATO ha condotto la guerra nei Balcani, sotto il nome di una sedicente “guerra umanitaria”, e ha condotto sette anni di guerra brutale in Afghanistan, dove la situazione è sempre più tragica e il conflitto si è esteso al Pakistan.
In Europa la NATO inasprisce le tensioni, fomentando la corsa agli armamenti con il cosiddetto “scudo antimissile”, un massiccio arsenale nucleare e una politica nucleare aggressiva. La politica dell’Unione Europea è sempre più strettamente legata alla NATO. L’espansione attuale e potenziale della NATO in Europa dell’Est e oltre, e le sue operazioni “fuori area” stanno rendendo il mondo un luogo più pericoloso. Il conflitto in Caucaso è un chiaro indicatore dei pericoli. Ogni avanzamento dei confini della NATO accresce la possibilità della guerra, compreso l’uso di armi nucleari.
Per concretizzare la nostra visione di un mondo di pace, rifiutiamo le risposte militari a crisi mondiali e regionali – esse sono parte del problema e non della soluzione. Rifiutiamo di vivere nel terrore delle armi nucleari, e rifiutiamo una nuova corsa agli armamenti. Occorre diminuire le spese militari, dirottandone le risorse al soddisfacimento dei bisogni umani. Occorre chiudere tutte le basi militari straniere. Occorre democratizzare e demilitarizzare i rapporti tra i popoli e stabilire nuove forme di cooperazione pacifica per costruire un mondo più sicuro e giusto.
Ci appelliamo a voi affinché diffondiate questo messaggio nelle vostre comunità e movimenti, perché veniate a Strasburgo e Kehl e per rendere concreta la nostra visione.
Crediamo che un mondo di pace sia possibile.
No alla guerra
No alla NATO
Le attività della protesta anti-NATO includeranno una manifestazione sabato 4 aprile, una conferenza internazionale da giovedì 2 a domenica 5 aprile, azione diretta e disobbedienza civile, e un campo internazionale di resistenza da mercoledì 1 aprile a domenica 5 aprile.