Voci fuori dal coro

Nel tripudio generale “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam”, dalla Striscia di Gaza lucide voci fuori dal coro.

Gaza – Infopal. Barack Obama, il candidato democratico afroamericano ha stravinto la competizione elettorale contro il repubblicano e religioso fondamentalista, erede della politica guerrafondaia dei Bush, John McCain.
C’era attesa nei territori palestinesi, anche se la popolazione non si aspetta un grande cambiamento nella politica estera Usa.

Hamas, da parte sua, fa sapere che “non ci sono differenze tra i due candidati alla presidenza, per ciò che riguarda la Questione Palestinese”, ma che “giudicherà il nuovo presidente dalle sue azioni e posizioni verso il conflitto israelo-palestinese e non dalla sua agenda elettorale”.
In un comunicato stampa, Fawzi Barhoum, portavoce di Hamas a Gaza, ha sottolineato che sia Obama sia McCain hanno garantito che appoggeranno finanziariamente, moralmente e militarmente l’occupazione israeliana. E ha aggiunto che le politiche delle precedenti amministrazioni Usa hanno causato solo “distruzione per il popolo palestinese”, assedio compreso.
Barhoum ha affermato che Hamas vuole che la nuova presidenza statunitense “rispetti le scelte democratiche dei popoli oppressi, compreso quello palestinese”, non esporti e “false democrazie con la forza” e che “apprenda dagli errori commessi dall’amministrazione Bush”.
Egli ha poi chiesto a Obama di “sostenere i diritti dei palestinesi e uno stato indipendente con Gerusalemme come capitale, rilasciando tutti i detenuti politici, garantendo il ritorno dei profughi, abbattendo il Muro di Annessione e ponendo fine al colonialismo israeliano”.
In un’intervista a PIC, il dott. Sami Abu Zuhri, portavoce di Hamas, ha chiesto al nuovo presidente Usa di “riconsiderare la politica estera americana nei confronti della causa palestinese e di cambiare l’appoggio a Israele a detrimento dei diritti palestinesi”.

Da www.infopal.it