Le agenzie di Caracas hanno reso noto che il presidente venezuelano Hugo Chávez ha annunciato di voler dar vita ad “una zona monetaria” comune per i Paesi dell’Alternativa Bolivariana per le Americhe (ALBA). Chávez ha ricevendo al palazzo di Miraflores i rappresentati dell’ALBA e  Raffael Correa, presidente dell’Ecuador, come osservatore.

Chávez ha convocato il vertice per analizzare “dal Sud” la crisi finanziaria mondiale, a cui hanno partecipato i presidenti Evo Morales (Bolivia), Daniel Ortega (Nicaragua) e Manuel Zelaya (Honduras), oltre a Correa, che, come dicevamo, è intervenuto all’incontro in qualità di osservatore. Per Cuba ha partecipato il vicepresidente del Consiglio di Stato, Ricardo Cabrisas, oltre a  Roosevelt Skerrit, primo ministro di Dominica.
Il presidente venezuelano ha detto sul tema: “Non dobbiamo aspettarci nulla se non da noi stessi. C’è una sfida che c’impone il momento storico. Qui stiamo lavorando con la responsabilità che ci hanno imposto i nostri popoli”. L’idea di una zona monetaria alternativa, slegata dal dollaro, può essere una svolta all’interno degli intrecci economici internazionali, perché potrebbe dare delle vie di uscita alla crisi in atto. Resta il fatto che solo andando verso una redistribuzione delle ricchezze tra Nord e Sud del mondo si potrà uscire fuori dalla crisi sistemica del capitalismo. In sostanza, quindi, è necessario che l’ALBA si muova in fretta nella direzione indicata da Chávez, nella prospettiva di uscire definitivamente dal modo di produzione capitalistico.