Pubblichiamo la bella lettera scritta da Avni, detenuto nel carcere di Nuoro, in occasione del triste anniversario del massacro nelle carceri turche. A questo proposito ricordiamo l’annuale Simposio contro l’isolamento, che quest’anno si terrà a Vienna.

 

Nuoro, 08-12-2008

PER L’ANNNIVERSARIO DEL MASSACRO DEL 19 DICEMBRE  DEL 2000 NELLE PRIGIONI IN TURCHIA

Agli occhi cerchiati di nero delle madri dei giovani torturati ed uccisi nelle carceri turche a quelli che lottano perché la loro patria  esca da un medioevo  tenebroso” ( Dal libro Tulipani Rossi)

19   dicembre …..
04,30 …..
Fuoco…..
Fosforo Bianco….
Wernicke-korsakoff..
600…..
122…..

Forse questi termini e le parole non vi dicono niente. Ancora una volta i calendari ci fanno vedere la data del 19 dicembre.
Ancora una volta si riprende la nostra rabbia e il nostro dolore. La data che nessun essere umano può dimenticare , è la data della carneficina  nelle carceri turche, che è iniziata il 19 dicembre  2000, alle ore 04,30 di mattina…
Lo stato fascista turco con migliaia di soldati con armi pesanti, con più di 20.000 bombe lacrimogene e con gas chimico (napalm, fosforo bianco…) ha fatto l’assalto alle diverse carceri turche, 28 prigionieri politici sono stati massacrati. Sono stati bruciati vivi, carbonizzati nelle loro celle …
Non era la prima volta che lo stato turco attaccava i carceri, dove sono rinchiusi i prigionieri politici, ci sono stati anche altri assalti nel 1995, 1996, 1999. Però quello del 19 dicembre 2000 è stato il più sanguinoso.
Ascoltiamo il racconto di un testimone come ha appreso la notizia  della carneficina nelle carceri:

 

(…) il 19 dicembre verso le 04,30 di mattina squilla il telefono, non ho voglia di svegliarmi, perché sono stanchissimo: ho lavorato troppo. Ma il telefono non si ferma. Con gli occhi chiusi afferro la cornetta. Una voce impaurita mi dice: “Accendi subito la televisione, succedono cose terribili in Turchia.” Così prendo il telecomando e comincio a cercare i canali. Quando trovo il canale che mi interessa, rimango allibito fisso sullo schermo. Non credo ai miei occhi. Vedo elicotteri sopra le carceri, vedo fumo dappertutto. Lo speaker  annuncia con un tono arrogante:”Le forze dell’ordine hanno preso il controllo delle varie carceri..” Non seguo più quello che dice lo speacker. Cerco altrove notizie più certe. Però vengono ripetute le stesse, con voce metallica ripete di nuovo: “Finora sono stati uccisi 28 detenuti, non si sono arresi alle forze dell’ordine!!!”
Che assurdo! Uno che è rinchiuso, uno che è detenuto, quindi già arrestato! Come può arrendersi? Comunque le notizie arrivano sempre più agghiaccianti! Sento un dolore al mio cuore, non riesco a respirare più. Conoscevo tanti di loro. Avevano cominciato uno sciopero della fame nell’ottobre del 2000 in segno di protesta contro l’isolamento nelle carceri, contro il maltrattamento subito, contro le disumane condizioni, finora era stata una protesta pacifica. Rivendicavano solo i loro diritti. Ma dopo quasi due mesi di sciopero della fame, lo stato turco ha deciso di attaccare le carceri.
Nonostante ci fosse una trattativa in corso in cui erano coinvolti molti intellettuali, giornalisti, sindacalisti che si erano mobilitati per raggiungere una soluzione pacifica. Però lo stato non poteva aspettare!Infatti finchè durava lo sciopero veniva indebolita la sua autorità. Così è prevalsa la linea dura autoritaria repressiva. L’esito è stato l’uccisione di 28 detenuti e centinaia di feriti. Il giorno successivo continuo a seguire i telegiornali. Fanno vedere i corpi dei detenuti, ci sono anche alcune donne. Non credo a quello che vedo sullo schermo. Vedo i corpi bruciati!!! Infatti mentre trasferiscono i detenuti una donna grida: “Hanno bruciato vive sei donne , sei donne sono state bruciate vive!” Che orrore. Un altro detenuto urla: “Hanno usato una specie di gas, non bruciavano i nostri abiti ma direttamente la nostra pelle!!!”
Intanto scorrono immagini visibili di corpi carbonizzati. Neanche le loro famiglie potevano  identificarli. Vedo un mio amico sullo schermo. Appena 5 giorni prima avevo ricevuto una sua lettera che diceva : “Non ti preoccupare anche questa volta i vincitori saremo noi!”
Infatti la resistenza nelle carceri malgrado la forza utilizzata per soffocarla, non si è fermata. Questo è il bilancio di 7 anni: 122 detenuti hanno perso la vita, (tanti hanno portato avanti la death fast, cioè lo sciopero della fame fino alla morte)! e più di 600 sono rimasti feriti. Ma alla fine hanno vinto! Lo stato turco ha accettato le loro richieste(…)

 

Così racconta il testimone la resistenza dei prigionieri politici contro l’isolamento che è durata 7 anni, 122 prigionieri hanno perso la vita e più di 600 sono rimasti feriti, decine di persone, a causa dell’alimentazione forzata, si sono ammalati di wernika – korsakoff.
Il 22 gennaio 2007 il ministro della giustizia turco ha ammesso l’esistenza dell’isolamento nelle carceri ed ha accettato le richieste dei prigionieri ed è stata pubblicata la circolare 45/1 dove si trova scritto che 10 detenuti possono incontrarsi 10 ore a settimana. Però sono passati quasi due anni, ma la circolare non viene applicata. I familiari dei prigionieri, la TAYAD e varie associazioni hanno cercato di informare l’opinione pubblica.
Però non hanno trovato un interlocutore da parte del governo.
Ultimamente 115 membri della TAYAD hanno iniziato lo sciopero della fame e chiedono l’applicazione della circolare 45/1, che permette a 10 prigionieri di incontrarsi per 10 ore a settimana.
Per solidarietà con i prigionieri politici e con i loro familiari e per non dimenticare e non far dimenticare il massacro del 19 dicembre 2000 inizierò uno sciopero della fame dal 19 al 21 dicembre.

No all’isolamento.

Avni

Per scrivere ad Er Avni:
Badu ‘e Carros, 1
08100 – Nuoro