La Resistenza palestinese dice NO

Il mancato rinnovo di una tregua fittizia
Da almeno tre giorni quotidiani e telegiornali, più o meno di regime, martellano insistentemente sul fatto che il governo di Gaza a guida Hamas non intende rinnovare la “tregua”, stipulata lo scorso 19 giugno e in scadenza oggi, con Israele e che avrebbe ripreso i lanci di missili che, a paragone degli armamenti di cui dispone la potenza occupante, sono cerbottane.

Quotidiani e TG omettono però di riferire che Israele già da tre giorni bombarda la Striscia, utilizzando appunto i suoi potenti armamenti, in barba alla “tregua” e soprattutto non spiegano perché Hamas avrebbe preso la sua decisione. Il perché non è un mistero e l’ha illustrato il portavoce di Hamas, Ismail Radwan: “La tregua non verrà rinnovata perché l’occupazione non l’ha mai rispettata: non ha aperto i passaggi, non ha posto fine all’assedio e alle aggressioni, non ha esteso il cessate il fuoco alla Cisgiordania“. Hamas è stato molto chiaro: non ha nessun senso rinnovare un cessate il fuoco con chi non ha rispettato le condizioni pattuite, cioè ha mantenuto l’assedio e addirittura lo ha intensificato nell’ultima settimana impedendo totalmente l’ingresso dei mezzi dell’Agenzia dell’ONU per i rifugiati palestinesi – UNRWA con  generi di prima necessità, nel corso dei sei mesi di tregua pattuiti ha ripetutamente bombardato la Striscia causando morti e feriti gravi e non ha mai voluto estendere il cessate il fuoco alla Cisgiordania. Ricordiamo inoltre che per tutta la durata della c.d. tregua Israele ha effettuato numerosi sequestri di persona di pescatori palestinesi e attivisti stranieri fuori dalle proprie acque territoriali, cioè in acque internazionali o rientranti nella sovranità – a dir poco limitata – palestinese. L’ultimo risale a due giorni fa.
Insomma: Israele ha trasformato la Striscia da una prigione a cielo aperto in campo di concentramento, bombarda a suo piacere, impedisce anche la sussistenza attraverso la pesca, in Cisgiordania fa quello che vuole anche grazie al collaborazionismo dell’Autorità Nazionale Palestinese impersonata da Abu Mazen e ci si scandalizza del fatto che Hamas rifiuti il rinnovo di una tregua che tregua non era!
Il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, che pure non aveva mai ammesso chiaramente il dovere – visti i risultati elettorali del 2006 – di Hamas di governare, questa volta concorda senza riserve con la decisione. Infatti Jamil Mizher, membro del Comitato Centrale  del FPLP, ha affermato: “L’occupazione sionista è la beneficiaria della tregua che non ha portato nulla di buono al popolo palestinese. L’occupante continua a chiudere i valichi, a stringere la morsa sulla Striscia di Gaza, e crea una prigione che è una minaccia terribile alla vita e alla salute“.
Il Fronte inoltre ritiene necessario creare un fronte di resistenza unitario e di coordinare la resistenza armata. Sulle stesse posizioni si sono attestati il Jihad islamico e il Fronte Democratico di Liberazione della Palestina.
Come antimperialisti riteniamo un importante passo avanti il fatto che ben quattro organizzazioni abbiano concordato sulla decisione di non rinnovare una tregua fittizia e funzionale solo agli interessi dell’oppressore sionista e ribadiamo la nostra solidarietà al popolo di Gaza e alla Resistenza palestinese.

La Redazione