Pistoia 10-11 gennaio – Incontro seminario

Pubblichiamo il testo pervenutoci dai promotori dell’incontro che si terrà a Pistoia il 10 e 11 gennaio 2009, che ci pare un’importante occasione di confronto e di proposta per lo sviluppo dell’opposizione e della resistenza popolare nel nostro Paese.

La redazione

 

Dalle Comunità Resistenti alla sovranità territoriale dal basso – Per la messa in comune

Alle comunità resistenti, alle realtà attive contro la guerra e contro le basi militari, ai comitati popolari e ai gruppi che lottano per la difesa della salute e dei beni comuni, contro lo spreco energetico, contro l’ insensato rilancio del “nucleare”, contro la svendita al libero mercato e le conseguenti liberalizzazioni e privatizzazioni di beni fondamentali per la vita e per l’ abitare (acqua, terre, cibo sano, energia, materiali postproduzione e post-consumo, casa), alle reti nazionali e a quanti sono impegnati nelle lotte salute/ambiente/territorio e per la sicurezza nei luoghi di lavoro:

Patto Mutuo Soccorso, Migranti, Movimento italiano per l’ acqua, Medici per l’ ambiente Rete Nazionale Rifiuti Zero, Rifiuti Zero Campania (Acerra, Chiaiano, Napoli, Salerno, Serre ), Coordinamento dei comitati no incenerimento toscani, liguri, calabresi, siciliani, piemontesi,lombardi, emiliani…; NO Centrali, NO Coke Civitavecchia, NO TAV Valdisusa, NO TAV terzo valico dei Giovi, NO TAV Mugello e nodofiorentino, NO TAV Corridoio 5, NO TAV Trentino, NO Mose, NO Dal Molin, Coordinamento contro gli F35, NO Camp Darby, NO Elettrosmog, Associazione Esposti Amianto, NO Ogm, NO Ponte sullo stretto, Medicina Democratica, Forum Ambientalista, realtà che si organizzano contro il rilancio del nucleare, Movimento degli studenti  (Onda anomala), realtà rurali e contadine (RIVE, CIR, Foro Contadino)che chiedono sovranità alimentare e nuove demanialità civiche, sindacati di base.

La proposta che vi facciamo è quella di un confronto reale, aperto e ancorato alla concretezza – a partire dalle proposte alternative maturate nei territori – per cominciare a costruire il passaggio dalle resistenze alle ri-appropriazioni, dalle mille vertenze sui territori alla costruzione di forme di messa in comune dei beni fondamentali, degli spazi, delle città, alla costruzione di modalità di sovranità territoriali dal basso.

Dal superamento del localismo, a nuove geografie e relazioni, anche mentali, tra locale e globale, alle lotte per il reddito e per le garanzie sociali, per invertire la rotta e costruire un nuovo interesse collettivo.

NON SI TRATTA DI COSTRUIRE UNA RETE DI RETI, NE’ DI DAR VITA A UNA QUALCHE STRUTTURA AUTONOMA SGANCIATA DAI CONFLITTI E DALL’ESPERIENZA DELLE COMUNITA’ RESISTENTI.

SI TRATTA, INVECE, DI AVVIARE UN PERCORSO DI RAFFORZAMENTO DEI DIFFERENTI MOVIMENTI, DELLE TANTE VERTENZE, DEI TANTI “CONFLITTI PROGETTUALI” (vale a dire quei conflitti che uniscono le resistenze e le lotte alle proposte e alla prefigurazione di altre modalità di esistenza e di abitare i territori e le città ).

Non vogliamo che l’incontro di Pistoia sia un insieme di resoconti di lotte pur importanti e spesso esaltanti, ma uno scambio di proposte e di azioni comuni, volte alla connessione di iniziative e alla costituzione di uno spazio politico aperto e capace di una continua fertile evoluzione.

SI TRATTA DI CONFRONTARCI – ANCHE – NELLO SPECIFICO DELLE PRATICHE: FORME DI MOBILITAZIONI, DI INTERVENTO, DI INIZIATIVE E DI PROPOSTE ALTERNATIVE.

Si tratta di avviare un confronto a partire dalle esperienze concrete, armate/i dalla consapevolezza che è necessario, per l’insieme del movimento, avviare una riflessione approfondita sul senso e sul significato delle lotte e dei “conflitti progettuali” in atto, sulle loro potenzialità e sui loro difetti/limiti al fine di poter giungere alla comprensione delle possibilità più o meno radicali di cambiamento dell’esistente che queste esperienze portano in seno: la spinta autogestionaria, l’autorganizzazione, la difesa dell’ autonomia dei soggetti sociali e delle comunità resistenti, la difficoltà che trova il potere nel riassorbire le criticità che questi movimenti innescano e le potenzialità di cambiamento che ne discendono; le capacità che i movimenti hanno di creare sapere condiviso; il palese superamento, in alcuni ambiti, del concetto di democrazia rappresentativa a favore delle pratiche – cariche di potenzialità positiva- di democrazia diretta.

In questi mesi, per preparare l’incontro di Pistoia, ci siamo confrontati con molte delle comunità resistenti, con le reti, abbiamo partecipato agli importanti incontri nazionali di Brindisi (Medicina Democratica) e di Aprilia (Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua).

 

Proposta di organizzazione dell’ incontro

Prima giornata SABATO 10 GENNAIO ore 14/19

Breve presentazione delle ragioni e dei possibili obiettivi dell’ incontro

1) Comunità resistenti e conflitti sul territorio: nuove sfide poste dall’instabilità strutturale della globalizzazione neoliberista, dalle crisi energetica, alimentare, finanziaria ed economica, dalla dissuasione alle resistenze e alle proposte alternative fino al controllo militare delle città e dei siti di impianti e infrastrutture per imporle alle popolazioni;

2) Dalle resistenze, alla ri-appropriazione e alla sovranità territoriale dal basso. Ripotenziamento dei conflitti progettuali: superamento della “forma stakeholder” dei comitati e delle posizioni identitarie e securitarie; messa in comune e paradigma bioeconomico per un nuovo abitare.

 

Seconda giornata DOMENICA 11 GENNAIO ore 9/16

1) Connessione delle campagne/vertenze esistenti con caratteri comuni:

– difesa beni comuni collettivi,

– difesa della salute come conflitto centrale (habeas corpus); contro le nocività ( produzioni sporche, incenerimento rifiuti, emissioni dannose, inquinamento acqua e aria); diritto alla salute e sanità pubblica;

– No alla combustione: nei cicli produttivi, nel trattamento dei materiali post-produzione e post-consumo, nella scelta del capitale multinazionale di bruciare prodotti agricoli per ottenere calore/energia ( agrocombustibili, incenerimento frazione organica dei rifiuti );

– vertenza autoriduzione, boicottaggi, azioni risarcitorie : tariffa acqua, tariffa rifiuti (TIA, TARSU), CIP 6 che ha finanziato, attraverso la bolletta elettrica, fonti energetiche assolutamente non rinnovabili (rifiuti) o la gestione delle scorie nucleari e programmi nuclearifuori dal territorio nazionale;

– ripubblicizzazione dei servizi locali: multiutilities acqua, energia, gas, rifiuti; forme di oligopolio e aziende miste pubblico-privato;

2) Avvio di campagne/vertenze comuni con obiettivi specifici;

3) Eventuale costruzione di relazioni tra movimenti rurali e movimenti della Metropoli per la difesa del comune interesse alla sopravvivenza (è pensabile una via campesina anche nel nostro paese?)

4) Costruzione di momenti unificanti su un tema determinato o incontri regionali, transregionali o nazionali secondo l’ oggetto della vertenza, della lotta, della proposta. Tali incontri dovrebbero essere in quelle realtà territoriali che vedono un conflitto in atto, in mododa esercitare solidarietà e avviare una crescita comune collegata alle vertenze.

L’incontro avrà carattere assembleare, con interventi riferiti allo specifico argomento in scaletta, sia il sabato che la domenica. Alla conclusione della due giorni potremmo provare a scrivere una stringata Carta di Intenti delle connessioni e dei coordinamenti possibili e condivisi. 

 

Siamo entrati in una nuova epoca. Un’epoca nella quale si è resa evidente l’enorme distruzione della ricchezza pubblica e dei beni collettivi che sono sempre stati la base indispensabile della vita e dell’organizzazione sociale umana.

La recessione economica non è la fine di un ciclo al quale segue la ripresa: si tratta piuttosto di una crisi strutturale, una crisi originata tanto dall’ideologia neoliberista del primato del Mercato e del privato, quanto dall’esplosione delle relazioni uomo/società/natura costruite dal capitale globale. L’aumento dei costi medi delle fonti energetiche e delle materie prime, i costi della guerra, la girandola dei debiti finanziari hanno accresciuto enormemente i costi di riproduzione della società. E tempi ancora più duri ci aspettano: possibili guerre per ottenere l’egemonia sul globo che l’Occidente si prepara a sostenere nella forma multipolare del comando, nel passaggio emblematico tra Bush e Barack Obama; una forte compressione dei bisogni e delle forme di riproduzione delle popolazioni.

Naturalmente non è la fine della globalizzazione, casomai il passaggio ad una sua nuova forma che faccia i conti con l’intrecciarsi delle sue crisi strutturali: energetica, alimentare, ecologica, economica, della Metropoli quale sistema insediativo ad alta dissipazione energetica e sociale. E anche con la profonda crisi delle forme di governo, sia quelle statali che quelle globali ( FMI, Banca Mondiale, WTO…).

Il Movimento, le comunità resistenti, le reti di comitati popolari rispondono rilanciando l’attualità della liberazione dal bisogno, dalla povertà, dalle nocività, dalla precarietà dell’esistenza e il bisogno di libertà.

Rispondono lavorando alla costruzione di uno spazio politico comune di democrazia compiuta e estesa a tutti gli aspetti e a tutte le relazioni dell’esistenza, a principiare dalla salute, dalla difesa della biodiversità e delle relazioni ecologiche, dalle relazioni tra diversi per genere, etnia, cultura.

Uno spazio politico comune basato sull’autonomia dei movimenti e delle comunità, estraneo alle dinamiche perverse della rappresentanza.

Un luogo mentale e politico che avvii processi di produzione del comune, di economie della solidarietà basata sulle regioni dell’ ecologia e non su quelle del Mercato (bioeconomia) e di nuove sovranità territoriali dal basso.

Proveniamo da molte origini e da differenti discendenze politico-culturali. Abbiamo collettivamente sedimentato molteplici esperienze, saperi, pratiche.

La nuova epoca è anche una nuova opportunità di liberazione. L’incontro/confronto di Pistoia è solo un momento di un processo più ampio.

Costruire insieme la necessità del comune, anche come rinnovato interesse pubblico, una dimensione che alluda ad una sorta di demanialità civiche collettive e che ribadisca il rifiuto delle nocività sanitarie e sociali e della precarietà, il rifiuto della guerra. L’orizzonte essendo un reale ripotenziamento dell’ insieme dei movimenti e la pratica della democrazia diretta relativa alla messa in comune. 

 

LA VOSTRA CRISI NON LA PAGHIAMO, hanno detto per primi gli studenti, non vogliamo pagarla con la privatizzazione del sapere, la riduzione della ricerca, la subordinazione di scuola ed università alle esigenze del Mercato e del sistema produttivo;

LA VOSTRA CRISI NON LA PAGHIAMO dicono le comunità resistenti, i comitati popolari, i presidi, il movimento dell’ acqua e quello Rifiuti Zero, il movimento antinucleare, non vogliamo pagarla con l’aumento delle nocività, l’attacco alla salute, la privatizzazione dei servizi locali e l’aumento delle tariffe con le quali paghiamo di tasca nostra il finanziamento di impianti dannosi e costosi (rigassificatori, inceneritori, discariche, centrali a carbone……..);

LA VOSTRA CRISI NON LA PAGHIAMO DICONO I LAVORATORI, non vogliamo pagarla con licenziamenti, azzeramento delle tutele a cominciare dalla sicurezza che producono un numero inaccettabile di morti sul lavoro, con la riduzione delle condizioni di esistenza;

LA VOSTRA CRISI NON LA PAGHIAMO dicono i precari, in quanto non vogliamo la precarietà come modalità di esistenza e delle relazioni sociali.

NON VOGLIAMO LA MILITARIZZAZIONE DEL TERRITORIO PER IL CONTROLLO DELLE RISERVE E DEI BENI COMUNI, DEI SITI DI IMPIANTI E DI INFRASTRUTTURE. NON VOGLIAMO LA MILITARIZZAZIONE DEI PROBLEMI LA CRIMINALIZZAZIONE DELLE RESISTENZE.

VOGLIAMO PRENDERCI LO SPAZIO PUBBLICO PER ESERCITARE I NOSTRI “CONFLITTI PROGETTUALI” , CONFLITTI CHE CI HANNO PORTATO A PROPOSTE CONCRETE E CONCRETAMENTE REALIZZABILI SE SOLO PREVALESSE L’INTERESSE PUBBLICO E NON QUELLO DELLE CORPORAZIONI ECONOMICHE E FINANZIARIE: RIFIUTI ZERO E NO INCENERITORI E DISCARICHE, NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI LOCALI E DELL’ ACQUA, SI’ ALLA RIAPPROPRIAZIONE SOCIALE DELL’ACQUA E DEI BENI COMUNI, LORO GESTIONE PARTECIPATA DEI CITTADINI, LORO CURA E CONSERVAZIONE PER LE GENERAZIONI FUTURE.

QUINDI VOGLIAMO UNA DEMOCRAZIA COMPIUTA E DIRETTA. 

 

Collettivo Liberate gli Orsi, Pistoia

Assemblea ex Presidio Giulio Maccacaro per la chiusura dell’ inceneritore di Montale

Info e contatti : Fabrizio : faber.b@libero.it 0573/29720 ; Francesco f.scire1@virgilio.it ; Marco 320 1537907;  Roberto 338 7334659

Dobbiamo predisporre l’accoglienza: inviateci quindi le adesioni per la partecipazione in tempi rapidi.