Appello all’azione urgente della Rete Internazionale degli Ebrei Anti-Sionisti (IJAN)*

Noi stiamo con la maggioranza. Noi non staremo zitti su Gaza.

Scriviamo con dolore e con rabbia mentre guardiamo i terribili attacchi israeliani aerei e terrestri a Gaza. Come Ebrei impegnati a porre fine al sionismo, l’ideologia fondante di Israele, e a tutte le forme di colonialismo, noi siamo solidali con il popolo palestinese, che continua a combattere di fronte a questi attacchi, come ha fatto contro più di sessant’anni di pulizia etnica e razzismo.

 

Come ha scritto recentemente Joseph Massad, Gaza è in rivolta contro il genocidio, e sta ricevendo oggi la stessa indifferenza dalle capitali occidentali che i ribelli del Ghetto di Varsavia hanno ricevuto nel 1943. Noi stiamo dalla parte delle centinaia di migliaia di persone che sono scese in piazza in solidarietà con la resistenza di Gaza. Noi siamo con tutti coloro che combattono contro il razzismo, gli espropri ed il genocidio. Noi stiamo con la maggioranza. Noi non staremo zitti su Gaza.

 

Noi respingiamo la pretesa israeliana di agire in risposta ai razzi lanciati su Israele da Hamas. Israele ha rotto il cessate – il – fuoco il 4 novembre 2008, mentre l’attenzione mondiale era concentrata sulle elezioni statunitensi. Ciò che il governo israeliano chiama “sicurezza” è fondamentalmente l’opposto della vera sicurezza di tutte le persone che vivono nella regione. I residenti di Sderot e delle altre cittadine al confine con Gaza hanno pregato il governo israeliano di mantenere il cessate – il – fuoco e lo hanno accusato di “sprecare il periodo di tregua, invece di utilizzarlo per approfondire la comprensione ed iniziare negoziati”.

 

Con la complicità degli Stati Uniti, dell’Unione europea e dell’Egitto, Israele ha imposto a Gaza un assedio ed un embargo per oltre due anni, impedendone volutamente la ripresa economica, degradandone le infrastrutture civili, tentando di smantellarne l’autogoverno, ed impedendo le visite ed ostacolando gli aiuti umanitari. Tale assedio, che è stato e continua ad essere una grave violazione dei diritti umani ed un crimine contro l’umanità, ha portato direttamente alla escalation attuale.

 

Ad oggi, le forze israeliane hanno ucciso più di 700 persone e ne hanno ferite a migliaia. Israele ha bombardato moschee, università, stazioni di polizia, strade, edifici di uffici e quartieri residenziali, e scuole, causando una indescrivibile e terribile distruzione. Questa non è difesa. Questa non è una guerra fra due controparti. Questo è terrorismo. Questo è genocidio.

 

Noi stiamo con la maggioranza. Noi non staremo zitti su Gaza. Come Ebrei, abbiamo una responsabilità aggiuntiva nel parlare ed agire contro a queste azioni spregevoli, perché siamo gli eredi delle vittime di un genocidio, perché Israele pretende di “difenderci” tramite la pulizia etnica della Palestina con lo scopo ultimo di cancellare il popolo palestinese, ed anche a causa del ruolo giocato dalle organizzazioni ebraiche negli Stati Uniti ed in Occidente nel giustificare, perpetrare ed intensificare il terrorismo di stato di Israele contro i Palestinesi. Riteniamo che la violenza a Gaza oggi sia l’esito inevitabile, l’ultimo anello in una catena di terrore, di una ideologia basata sull’esproprio della popolazione originaria della Palestina in favore degli Ebrei europei.

 

Proprio come l’ideologia del razzismo bianco è stato la base dell’apartheid in Sudafrica, l’ideologia sionista spiega la storia di violenza in Palestina, la pulizia etnica del 1948, l’occupazione della West Bank e di Gaza nel 1967, ed i molti massacri che Israele ha commesso periodicamente dal 1948 a quello attuale a Gaza. Il mantenimento di Israele come stato fondato e perpetuato sul privilegio per gli ebrei implica la ricusa ed il tentativo di annientamento del popolo palestinese. Noi riteniamo che, a meno che questa ideologia sia delegittimata e sconfitta, la violenza in Medio Oriente continuerà ad aumentare fino al termine dell’esistenza nell’area dei Palestinesi o degli Ebrei, o forse di entrambi. Il razzismo ed il dominio coloniale non saranno mai la base della pace.

 

Noi stiamo con la maggioranza. Noi non staremo zitti su Gaza. Insistiamo per una fine immediata dell’attacco israeliano, un ritiro completo di tutte le forze israeliane, una fine completa ed incondizionata dell’assedio, ed il ripristino e l’estensione del cessate – il – fuoco. Insistiamo per l’istituzione di un tribunale speciale internazionale che investighi i crimini della leadership israeliana di questo assedio. Affermiamo il bisogno urgente di una resistenza ebraica al sionismo che si impegni nella liberazione della storia, della politica, della cultura e della comunità ebraica dalle grinfie del sionismo. Collochiamo il nostro lavoro nella lunga eredità del popolo ebraico lungo la storia che si è schierato in solidarietà con gli altri nella lotta comune contro tutte le forme di razzismo, imperialismo e repressione.

 

Come settore emergente del movimento di solidarietà con la Palestina, facciamo appello a tutti gli Ebrei di buona volontà di schierarsi contro l’attuale escalation di violenza e alle fondamenta assassine su cui sono stati costruiti l’ideologia sionista e lo stato di Israele. Chiediamo agli Ebrei di porre fine alla complicità, di rompere il muro di silenzio, di opporsi all’inganno del consenso sionista. Chiediamo agli Ebrei antisionisti in tutto il mondo di organizzarsi contro i massacri di Gaza, e di continuare a sostenere la resistenza palestinese mediante campagne di boicottaggio e sanzioni ed azioni mirate a colpire il supporto politico ed economico dei loro governi ad Israele. Noi stiamo con la maggioranza. Noi non staremo zitti su Gaza. Noi vi chiediamo di UNIRVI A NOI e di continuare ad AGIRE!

 

Mobilitatevi in azioni creative per disturbare e fronteggiare gli eventi, la propaganda e gli affari pro – Israele. I sionisti ed i loro sostenitori non devono vedere i propri eventi, la propria propaganda ed i propri contributi economici in favore di Israele andare avanti senza nessuno che li fronteggi. Le azioni creative sono quelle che utilizzano tattiche creative, visive ed artistiche per trasmettere il messaggio delle ragioni dell’intervento di disturbo, come proiezioni di immagini all’esterno delle organizzazioni sioniste, mostre d’arte pubbliche, teatro di strada, eccetera. I bersagli possono essere organizzazioni sioniste che si sono mobilitate per supportare questo attacco, eventi che raccolgano soldi per sostenere l’assedio di Gaza o tabelloni pubblicitari e manifesti che giustifichino la violenza israeliana.

 

Altri modi per agire sono:

– Organizzare o partecipare a proteste ed iniziative nella vostra zona in collaborazione con organizzazioni di solidarietà con la Palestina e di giustizia sociale.

– Fare una donazione alla Middle East Children’s Alliance (MECA) per i suoi carichi di forniture mediche <https://secure.groundspring.org/dn/index.php?aid=1171>. La Rete Internazionale degli Ebrei Anti-Sionisti (IJAN) sta collaborando con la MECA per raccogliere fondi e fare pressione per consentire a più di 5 tonnellate di forniture mediche di raggiungere Gaza attraverso il valico di Rafah sul confine egiziano. Le attuali condizioni delle strutture mediche a Gaza sono terribili. Per favore, FATE UNA DONAZIONE al MECA ora! La prossima settimana la IJAN vi aggiornerà su questa nave, per favore siate preparati di conseguenza a organizzare ogni forma di pressione necessaria.

– Contattare rappresentanti del governo e chiedere loro di agire denunciando gli attacchi e chiedendo un immediato cessate-il-fuoco.

– Sommergete le ambasciate ed i consolati israeliani di lettere e telefonate di condanna degli attacchi. Qui potete trovare informazioni sui modi di contattare le ambasciate israeliane in giro per il mondo:
<http://www.learn4good.com/travel/israel_embassies.htm>.

– Fate circolare la petizione di sostegno al Presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU Padre Miguel D’Escoto Brockmann <http://www.ipetitions.com/petition/IJAN_Brockmann_BDS/> che ha apertamente condannato l’apartheid israeliano ed ha chiesto il boicottaggio e le sanzioni. Ha ricevuto minacce di morte per questa dichiarazione.

 

Appello per gli studenti ebrei: sono in corso sforzi per dare visibilità e supporto all’attività degli studenti ebrei che condannano le azioni israeliane a Gaza e che supportano il movimento per il boicottaggio e le sanzioni. Unisciti alla causa su Facebook dal titolo “Jewish Students Condemn Israel, Support BDS Campus Campaigns!” <http://apps.facebook.com/causes/185046?m=7d6fff67&recruiter_id=11224007>.
Scrivete una mail a students@ijsn.net per essere aggiunti alla lista dei contatti per il lancio della campagna degli studenti della IJAN ed inviate resoconti per il sito riguardanti la partecipazione di studenti ebrei alle iniziative di solidarietà con Gaza.

 

Rete Internazionale degli Ebrei Anti-Sionisti (IJAN)

(Traduzione dall’inglese a cura del Campo Antimperialista)

 

*La Rete Internazionale degli Ebrei Anti-Sionisti (International Jewish Anti-Zionist Network, IJAN – http://www.ijsn.net) è una rete internazionale di ebrei la cui identità ebraica non è basata sul sionismo ma su una pluralità di storie ed esperienze. I membri della IJAN condividono l’impegno alla partecipazione alle lotte contro il colonialismo e l’imperialismo, e pertanto combattono contro il sionismo e la sua manifestazione nella pulizia etnica ed esproprio del popolo palestinese perpetrati dallo stato di Israele storicamente ed ancora oggi.