Abruzzo-Iraq-Afghanistan-Gaza…

 

Ci ha presi la curiosità di sapere (…) se, in una parola, le lacrime che si piangono in basso possano far piangere come quelle che si piangono in alto.”      
 

E. e J. De Goncourt in “Germinie Lacerteux”

Sono davvero ragguardevoli l’impressione e il coinvolgimento generali che il sisma in Abruzzo ha generato, anche “facendo la cresta” al fenomeno “pompato” ad arte e indubbiamente ingigantito dalle solite manovre che vengono dall’alto…La “gara di solidarietà” è scattata a livello nazionale e addirittura internazionale (qui, è ovvio, bisognava dimostrare l’importante ruolo dell’Italia “nel mondo”…!); il governo è sempre in campagna elettorale, sempre all’attacco, non si lascia sfuggire neppure la più piccola occasione per sfoderare le sue indubbie capacità di strumentalizzazione ai fini della creazione di consenso, cioè le sue capacità di rimestaggio e rimescolamento tanto truffaldino quanto mistificatorio delle cose e della realtà…Una classe dirigente in affanno per le note vicende della crisi e quant’altro cerca “popolarità” costi quel che costi, anche lo sciacallaggio mediatico cui stiamo assistendo. Altro che i rumeni arrestati e poi assolti immediatamente con formula piena! Ennesimi capri espiatori di un potere in agonia che ha bisogno dell’assillo della “sicurezza” per far vedere che esiste, che si dà da fare, che gli immigrati sono cattivi e gli italiani buoni, che la destra al potere sa agire, sa trovare soluzioni ( anche al terremoto ), sa “proteggere i cittadini” dai rumeni delinquenti, ladri e stupratori…Ora pure sciacalli… I mass-media si sono avventati, è il caso di dire, come belve affamate sulla preda per usare in modo indegno e com’è loro solito la potente presa che hanno sulla gente e incanalare l’attenzione, l’interesse verso il sisma, prendendo due piccioni con una fava: da una parte l’esaltazione dell’esecutivo e del suo leader come “deus ex machina” efficiente e risolutivo persino nelle situazioni di più grave emergenza come un devastante terremoto ( del resto, non è forse lui un manager e l’ Italia la sua azienda? ) e dall’altra la “ distrazione” dei più dall’evento centrale dell’epoca: la crisi economica, l’agonia di questo sistema lercio che moltiplica le occasioni di sofferenza sociale e non può né potrebbe dare risposte vere alla disoccupazione, alla miseria di sempre più vasti strati di popolazione neanche se lo volesse. La potente macchina mass-mediatica, trasmettendo ininterrottamente per giorni e giorni le immagini delle distruzioni e degli effetti del sisma sulle popolazioni e quelle del premier, che, “sconvolto”, va in mezzo ai terremotati, ha operato l’ennesima speculazione sul dolore ( questo sì, vero!! ) del popolo per i biechi fini che ben sappiamo.

 

Ma ciò che ci preme non è mettere in evidenza questo aspetto; ciò che ci preme è riflettere e denunciare come per un evento del genere si sia commossa tutta l’Italia ( e l’estero ), sia pure nei limiti e per le ragioni esposte, mentre per quanto accaduto e continuamente accade in Iraq, Afghanistan, Gaza ( per non parlare di altre realtà terrificanti ) non sia successo nulla; nessun pianto dirotto, meno che mai  servizi giornalistici strappalacrime, nessun grido di dolore, nessuno scandalo, nessun cordoglio generale, niente di niente…Eppure, si tratta di tragedie imparagonabili a questa quanto a sofferenze causate, tempi, modi, etc, si tratta di apocalissi infinitamente maggiori…Per anni e anni abbiamo visto, sentito, letto le immani sofferenze di interi popoli a Oriente, ma la reazione è stata “tiepida”, cinica direi; il cuore degli italiani batte al ritmo delle etnie. Si tratti di occidentali, possibilmente bianchi, meglio ancora se americani o europei, allora riscopre tutta l’umanità, la bontà, la solidarietà, la fratellanza e l’altruismo possibili; se invece si tratta di bambine irachene stuprate e poi uccise, di ragazzini torturati nelle sezioni “giovanili” di carceri come Abu Graib, non muove ciglio. E’ proprio vero, caro vecchio Karl: la situazione è rovesciata e andrebbe rimessa sulle gambe.

 

Sembra un incubo, ma i circa 289 morti abruzzesi possono infinitamente di più dei milioni di morti iracheni, del genocidio continuo di intere zone martoriate del vicino Oriente e dell’Asia…Fiumi di lacrime ( e fiumi di aiuti ) scorrono (va bene, per carità, ma non è questo! ) per l’Abruzzo ferito, ma non possiamo fare a meno di notare che quelle stesse persone che ora si scompongono e si dicono stravolte dal dolore per l’entità e gli effetti del sisma aquilano non hanno non dico versato una lacrima, ma neanche abbozzato un accenno di pietà davanti all’orrore di quanto è accaduto e accade nei Paesi arabi. Eppure qui non era madre terra, non era la natura a scatenare l’inferno, ma l’uomo, noi; non l’imponderabile, ma il ponderabile, anzi il ponderato, il deciso con la nostra rivoltante complicità. Gli americani e noi italiani con loro, alleati nelle più abominevoli nefandezze ai danni di interi popoli innocenti; italiani che ora  ( il cuore è tenero, si sa!!!) piangono fiumi di lacrime davanti alle telecamere delle tv. Ma non c’è nessun possibile paragone tra le due catastrofi; nessun paragone se non a nostro svantaggio, a nostra vergogna ed eterno abominio. Eppure, le immagini strazianti delle stragi irachene, afghane, palestinesi sono giunte e giungono ancora fino a noi, per quanto “filtrate”…La gente, gli italiani sapevano e sanno…Ma gli arabi, si sa, sono quasi una razza inferiore; sono cattivi, sanguinari, tagliatori di teste…

 

Quotidianamente i droni statunitensi bombardano poverissimi villaggi pachistani che hanno la colpa di trovarsi al confine con l’Afghanistan; quotidianamente muoiono soffocati sotto le macerie e oltre a ciò dilaniati dalle bombe decine e decine di innocenti, ma non succede niente: nessuno sdegno, nessuna pietà…Ci sono morti di serie A e morti di serie B; i bambini che giacciono schiacciati sotto quintali di cemento e terriccio in Asia NON sono uguali a quelli nostri, né mai lo saranno, per alcuni. Ma costoro non sanno che le loro lacrime sono di coccodrillo, perché quando non si è fatto e non si fa nulla di fronte ai massacri che hanno portato e portano l’inferno in terra agli altri popoli, quando si è direttamente responsabili di veri e propri genocidi in casa d’altri, non si può pensare di essere creduti in casa propria…Il terremoto rimane sempre un evento   imprevedibile o quasi e comunque dovuto alla Natura; la guerra, la tortura, il fosforo bianco, gli stupri, i massacri, il terrore portati a popolazioni innocenti, con la scusa poi della democrazia e della libertà, rimangono un’infamia indelebile e la pagina più vergognosa e turpe della storia occidentale.