Al Cairo proseguono gli incontri fra delegati dei diversi partiti politici palestinesi, in primis Fatah e Hamas, nel tentativo di costituire un governo di unità nazionale. Nulla trapela nella “stampa che conta” italiana e, più in generale, occidentale. Questo silenzio assordante è dovuto  sicuramente all’imbarazzo di ammettere che in Egitto trattano organizzazioni, quali appunto Hamas e il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, formalmente inserite nelle Liste delle organizzaizoni terroristiche. Intanto diamo conto della posizione assunta dal Fronte Popolare a questo punto della trattativa.

 

Il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina (FPLP) ha respinto il piano di Mahmoud Abbas per costituire un nuovo governo.

 

Il compagno Dr. Rabah Muhana, membro dell’Ufficio Politico del FPLP e leader della sezione di Gaza, ha detto che “dar vita ad un governo allargato, senza consenso nazionale, aumenterà solo la conflittualità interna fra le fazioni e bloccherà il dialogo.”

 

Il compagno Muhana ha affermato che “un simile governo sarà parte della disputa fra Hamas e Fatah e incrementerà la sofferenza del nostro popolo.”

 

Egli ha aggiunto “ora occorre dar vita ad un’ unità amministrativa di transizione con una piattaforma specifica per gestire i problemi quotidiani della popolazione, fino allo svolgimento di nuove elezioni entro gennaio 2010.”

 

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Tradotto a cura della Redazione