Domenica scorsa una tredicenne trafitta dalle raffiche italiane.
Poi una strage di civili (150?, di più?) causata dai raid americani nella provincia di Farah. Un villaggio raso al suolo. Loro agiscono sempre su scala industriale.
Lo facevano con Bush, lo fanno con Obama. Come prima, più di prima. Stessi aerei, stesse bombe, stesse frasi di rito. Tanto, tutt’attorno, il silenzio continua.
L’occidente è distratto: quanto vale la vita di un afghano?
Nessuno sembra più chiederselo. Certo non se lo chiedono gli obamiani di casa nostra. E’ un silenzio che grida vendetta, ma che non ci stupisce. E’ pensando a tutto ciò che pubblichiamo questa vignetta di Apicella.
Perché il silenzio finisca, la mobilitazione riprenda. Con la resistenza del popolo afghano, contro la guerra di Obama.