Gli ostacoli alla Carovana “Hope” in terra d’Egitto
Come potete leggere dall’ultimo aggiornamento di Maria Grazia Da Costa, nostra rappresentante nella delegazione della Carovana “Hope”, che pubblichiamo di seguito, è stato finora impedito l’attracco alla nave che trasporta gli aiuti, tuttora tenuta fuori dalle acque territoriali egiziane.
Inutile dire che le motivazioni “tecniche” utilizzate per giustificare questa situazione sono tutt’altro che credibili.

Ormai da una settimana sono arrivate in Egitto dall’Europa circa 120 persone pronte ad entrare a Gaza con 40 automezzi (autoambulanze e camion carichi di medicinali). Ma ogni giorno che passa vengono frapposti ostacoli di tutti i tipi.

Denunciamo questo gravissimo atteggiamento dell’Egitto, che sta tenendo in mare aiuti preziosi (a partire dalle tonnellate di farmaci trasportate) per il popolo di Gaza.
Questa situazione dimostra chiaramente che l’assedio della Striscia non è certo finito, mentre l’occidente tace e si volta dall’altra parte. Il tutto mentre Netanyahu a Washington, nella sostanza coperto da Obama, ha sbeffeggiato la stessa ipotesi dei “due popoli, due stati”, dietro la quale si è sempre nascosta la cosiddetta “comunità internazionale”.

L’attacco ai diritti del popolo palestinese si sta facendo dunque sempre più duro.
In questo quadro l’atteggiamento egiziano appare ancora più grave.

Sosteniamo in tutti i modi la missione umanitaria della Carovana “Hope”

Per la fine dell’assedio di Gaza

Per la vittoria della causa palestinese

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da Maria Grazia Da Costa
Port Said – mercoledì 20 maggio, ore 18,00

Siamo ancora fermi a Port Said. La nave con gli automezzi non ha ancora avuto la possibilità di attraccare. Secondo le ultimissime notizie fornite dall’armatore, la nave si trova ancora in acque libiche. La sua promessa è che possa arrivare a Port Said nella giornata di venerdì.
Visti i problemi che abbiamo incontrato in questi giorni (vedi aggiornamento di sabato 16 e di martedì 19 maggio) c’è grande preoccupazione nella Carovana sulle reali intenzioni delle autorità egiziane.
Naturalmente i responsabili della delegazione sono costantemente al lavoro per superare gli ostacoli ed impedire ulteriori ritardi.