Ogni giorno succede almeno una volta, come gli “ incidenti “ sui luoghi di lavoro… Le donne vengono strangolate, bruciate, sfregiate, violentate e poi uccise; sgozzate, sventrate o “semplicemente” massacrate…Alcune sono state sepolte vive, altre ( quelle a cui è andata meglio ) stuprate davanti ai figli o picchiate selvaggiamente o investite con la macchina…

Non molto tempo fa in Grecia un “pazzo” ha addirittura amputato ( con la motosega! ) tutte e due le gambe alla moglie…Come si può notare, la “ fantasia “ sessista si è sbizzarrita ed espressa in tutta la sua esuberanza, non c’è che dire. Ad onor del vero proprio ieri ad una ragazza italiana è andata molto meglio rispetto ai casi sopra citati: è stata “solo” chiusa in un garage per più di un giorno prima di essere sentita da qualcuno che è accorso in suo aiuto. Sicuramente, peraltro, sto dimenticando qualche altro “spettacolare” caso, ma tutti testimoniano l’esistenza di una vera e propria carneficina perpetrata ai danni delle donne, ma ciò non sconvolge nessuno; tutto sembra rientrare nella “normalità” dei rapporti tra i due sessi. Del resto, la nostra epoca ci ha ormai scandalosamente abituati all’impassibilità di fronte agli eventi più atroci, come bombardamenti a tappeto su civili inermi o feroci e barbare occupazioni e distruzioni di interi Paesi, perlopiù islamici…, per cui è quasi normale registrare, anche davanti a simili accadimenti, una reazione pressoché  nulla nell’individuo medio.

 

Questo sporco governo di destra ha varato delle “misure antistalking” facendosene un
vanto e, come di consueto, servendosene massmediaticamente come un’occasione imperdibile di propaganda a buon mercato per ingannare e accrescere il “consenso” dei cittadini; proprio lui, questo governo servo della Confindustria, del padronato, del sistema che produce e riproduce continuamente l’oppressione, lo sfruttamento, la disuguaglianza; proprio questi “pagliacci” dalle facce di bronzo (disgustose una più dell’altra) che servono, genuflessi, gli interessi di chi nega ogni giorno, ogni momento la dignità e la libertà dell’essere umano, che amplificano le occasioni di abbrutimento e brutalizzazione dei rapporti umani; questo governo che sostanzia ed è consustanziale con i poteri forti che senza sosta alimentano l’oppressione dell’uomo sull’uomo, del più forte sul più debole, del maschio sulla femmina, dell’adulto (spesso pedofilo) sul bambino, del ricco sul povero, dell’italiano bianco-padano sull’extracomunitario o rumeno, etc. etc. Potremmo continuare così all’infinito, come ben sappiamo. Ma, del resto, conosco “ compagni “ che negano la violenza e la discriminazione di genere, che negano ci sia stata (non solo ci sia, ma che ci sia mai stata! ) l’oppressione della donna; conosco libertari, anarchici ed egualitari che negano una specificità alla “condizione femminile”, quindi di che meravigliarsi se la destra al potere si fa un vanto delle “nuove” misure antiviolenza? Il “marcio”, se così si può dire, è anche dentro di noi, in noi, fra di noi; quando l’avremo estirpato qui potremo pretendere che accada fuori…La storia è vecchia; quanto durerà? Quanto la faremo durare? Negandola non contribuiremo certo alla soluzione di questa piaga della società umana, di questa forma di intollerabile ingiustizia che si colloca accanto alle altre rivoltanti forme di violenza, oppressione e prevaricazione di cui il sistema capitalistico è artefice. Che la stampa “allineata” parli di certe cose in termini di semplice “cronaca nera”, di “episodi” da accettare come si accetta il rischio sulle strade o che so io, è normale; quello che non giudicherò mai “normale” è che almeno i comunisti non si indignino…

 

Come si fa a dire che non c’è nulla di “particolare” in questo fenomeno? Anche solo le cifre sono ormai allarmanti! Come si fa a ribattere che accade anche il contrario ( l’uomo che rimane vittima di violenza)? Quando mai? E comunque la cosa è imparagonabile…E poi c’è il fenomeno più “sottile” della violenza psicologica e morale indotta, guidata e supportata dalla “cultura” dominante, dalla mentalità “sociale”; conosco donne che ancora oggi, nel 2009, stentano a vedere riconosciuta la propria dignità nella propria famiglia e che, senza che la legge riesca a fare nulla per impedirlo, subiscono la prepotenza del più forte (il partner) che, facendosi forza della sua posizione di privilegiato nella società, riesce a raggirarle, a umiliarle e perfino a sottrarre loro i diritti, anche materiali. Ci rispondono che dipende da noi, che siamo noi a non doverlo permettere, “se ne siamo capaci”. Sì, ma se neghiamo il fenomeno come potremo porvi rimedio? Come potremo cercare le strade per uscire da questa tragedia? E’ ovvio che solo distruggendo questo sistema di morte, oppressione, sfruttamento e barbarie potrà cambiare qualcosa; è ovvio che è questo sistema socio-economico che riproduce la sopraffazione, perché si sostanzia della violenza e dell’ingiustizia, ma è anche vero che
1) non bisogna negare il fenomeno;
2) bisogna prendere coscienza del fatto che tutti questi casi di ferocia nei confronti delle donne, passati sotto silenzio da più parti, provengono da un modello introiettato, purtroppo, dal maschio ( e a volte anche dalle donne stesse ) e dal maschio alimentato, non da Mago Zurlì…

 

Quindi occorre lottare contro il modello di non-sviluppo capitalistico, va ripensato il rapporto uomo-donna, ci vuole una seria presa di coscienza che, intanto, finchè non arriverà il comunismo, cosa faremo? Non possiamo assistere impotenti a queste (come ad altre) stragi…
Che l’uomo, almeno a cominciare da chi si dice “comunista”, “libertario”, “egualitario” ed addirittura “anarchico”, cominci a non negare ciò che è sotto gli occhi di tutti; abbia il pudore di guardare in faccia la realtà, l’onestà intellettuale che occorre per indignarsi anche per questa barbarie come per le altre per cui già ci si indigna. Sarà solo il primo passo di un cammino lungo, ma si tratta di un passo ineludibile, ineliminabile e assolutamente propedeutico al cambiamento, se si vorrà cercare insieme un rapporto vero, realmente paritetico e paritario, veramente liberatorio per tutti e due i sessi.

 

Basta con l’accanimento e la violenza sulle donne!
Basta con un uso violento e feroce del corpo delle donne! Esso è già stato fin troppo martoriato, violato, torturato nel corso della storia…