Solidarietà coi compagni arrestati
 
A Massa, la sera del 25 luglio i compagni dell’Associazione Solidarietà Proletaria hanno promosso una ronda popolare antifascista e antirazzista  per contrastare la campagna che La Destra ha fomentato negli ultimi mesi, con ronde, presidi e volantinaggi che inneggiavano al razzismo. Un drappello di compagni si è dunque diretto verso la zona in cui doveva svolgersi la ronda della Destra (le SSS, capitanate dall’ex maresciallo dei Carabinieri Calzetta) e hanno “incrociato” alcuni fascisti ….

I quali subito dopo si sono recati presso la festa provocando seri incidenti. E’ prontamente intervenuta la terza ronda, quella in divisa della polizia la quale, manco a dirlo, ha dato man forte alle SSS, picchiando e arrestando alcuni compagni.

Non esprimiamo solo piena solidarietà ai compagni colpiti, vogliamo sottolineare, come è nel patrimonio delle forze anticapitalise e antimperialiste, che è un diritto non solo difendersi, ma quando inevitabile pure attaccare le squadracce al servizio del sistema dominante.

Un sistema che con l’istituzione de jure delle cosiddette ronde, istituzionalizza gruppi paramilitari paralleli a quelli di stato, il tutto nell’ottica di prevenire e reprimere il conflitto sociale. Non si potrebbe spiegare questa decisione se non nel quadro della crisi sistemica del capitalismo. I dominanti, temendo che la crisi produca prima o poi una nuova ondata di conflitti sociali, si attrezzano a farvi fronte militarizzando la società e chiamando i cittadini, non senza preparare il terreno lanciando una psicotica campagna sicuritaria,  ad una difesa attiva dell’ordine costituito. Certo, non sono le squadre di picchiatori fascisti degli anni ‘20 o ‘70, ma pur con camicie di altri colori ci siamo vicini.

In questo contesto autodifendersi non è un diritto soltanto. È un dovere, e chi viene meno ai suoi doveri oggi, non si lamenti domani se gli verranno tolti tutti i suoi pur formali diritti.

A seguire pubblichiamo i due comunicati diffusi dai compagni dei CARC.

 

Primo comunicato dei CARC

Per la sera del 25 luglio i compagni dell’ASP hanno promosso una ronda popolare antifascista e antirazzista a Massa, nella zona di Partaccia (località in cui si sta svolgendo la festa nazionale di Resistenza, che in questi giorni ospita la festa nazionale dell’ASP), per contrastare la campagna che La Destra ha fomentato negli ultimi mesi, con ronde, presidi e volantinaggi che inneggiavano al razzismo.

I compagni dell’ASP, del P. dei CARC e altri comunisti e antifascisti di Massa si sono diretti verso la zona in cui doveva svolgersi la ronda della Destra (le SSS, capitanate dall’ex maresciallo dei Carabinieri Calzetta, noto fascista implicato nei traffici di cadaveri del cimitero di Massa) e hanno “incrociato” alcuni fascisti che stazionavano fuori da un bar, scortati da alcune volanti della polizia. Subito ne sono nate delle provocazioni dei fascisti, sostenute dalla polizia. Davanti a queste intimidazioni non sono stati fatti passi indietro e i fascisti si sono dispersi.

I compagni sono rientrati nella zona della festa, ma poco dopo dei provocatori si sono presentati all’entrata e hanno attaccato alcuni giovani presenti: è intervenuto il servizio d’ordine e subito dopo è scattata la reazione di poliziotti e Digos che hanno aggredito e fermato i compagni, a dimostrazione che era una trappola.

I compagni con una telefonata sono riusciti ad avvertirne altri che sono sopraggiunti. La polizia ha iniziato a fermare a manganellate, calci e pugni i compagni e ne ha arrestati quattro: Rinaldo e Alessandro del P. dei CARC, Marco e Samuele dell’ASP.

La notizia di questi arresti pretestuosi e provocatori ha raggiunto i compagni che erano rimasti a presidiare la zona della festa nazionale di Resistenza che si sono radunati, in qualche decina, prima alla caserma dei carabinieri di Marina di Massa e poi alla questura. All’arrivo in questura vi hanno trovato parcheggiata un’ambulanza e poco dopo ne sono sopraggiunte altre: hanno immediatamente pensato al peggio, anche a causa della famigerata fama di torturatori della Digos di Massa (quando il 6 novembre 1998 la polizia aveva sequestrato 12 compagni).

L’apprensione, la rabbia e la legittima indignazione per questi arresti sono salite ulteriormente alla notizia che uno dei compagni fermati a causa delle botte subite da Venturini, agente della Digos di Massa, ha avuto un malore e la polizia negava l’ingresso dell’ambulanza in questura!

Allo stato attuale solo Rinaldo è stato liberato, mentre gli altri compagni sono ancora in stato di fermo e non si hanno notizie delle loro condizioni di salute. Soltanto di Samuele si sa che è riuscito a farsi medicare all’ospedale e ad essere sottoposto a vari esami, piantonato in ospedale con un carabiniere che di fronte ai familiari del compagno inneggiava al fascismo.

I compagni che per tutta la notte hanno presidiato la questura si sono spostati verso la stazione ferroviaria e l’hanno occupata causando il blocco del traffico ferroviario per varie ore. Adesso sono minacciati da uno schieramento di celerini che va ingrossandosi.

Appresa la notizia dei fermi e dei maltrattamenti sui compagni, a Napoli, in cui si sta svolgendo la Festa di Resistenza del Centro sud, qualche decina di compagni sono scesi in corteo spontaneo e scandendo slogan si sono diretti sotto un commissariato di polizia. Il presidio è continuato per alcune ore e al sopraggiungere delle volanti della polizia con determinazione i compagni hanno posto di voler avere notizie dei compagni fermati a Massa. Visto che la polizia non dava risposte se non evasive, anche a Napoli i compagni hanno occupato la stazione ferroviaria.

Nelle prossime ore seguiranno comunicati con aggiornamenti e notizie che raccoglieremo anche grazie alla mobilitazione di avvocati, giornalisti, esponenti dell’Amministrazione comunale di Massa.

Lanciamo l’appello ai comunisti, agli antifascisti, agli antirazzisti e ai sinceri democratici a chiamare la questura di Massa (tel. 0585-4941 o 0585-494602) per esigere il rilascio dei nostri compagni e ad organizzare iniziative di solidarietà.

Questa sera la Festa nazionale di Resistenza, che nei suoi ultimi tre giorni ospita la festa nazionale dell’Associazione Solidarietà Proletaria, si terrà regolarmente.

Inoltre, durante tutta la giornata di oggi i compagni del P. dei CARC e dell’ASP continueranno la mobilitazione per la liberazione dei compagni arrestati con conferenze stampa, incontri con il sindaco Roberto Pucci e volantinaggi.

Non riusciranno i fascisti e i razzisti, i loro mandanti, i loro protettori in divisa e in borghese a fermare la lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista e non riusciranno a impedirci di usare la Festa di Resistenza come strumento di denuncia dei loro crimini e di organizzazione popolare.

La solidarietà è un’arma!

Con la mobilitazione, la lotta e la solidarietà di classe avanziamo nella lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

Alessandro desaparecido: la questura di Massa continua a non voler dare notizie sul compagno e sulle sue condizioni!

La mobilitazione ha costretto gli apparati repressivi e i suoi sgherri a liberare Rinaldo e Marco!

Libertà per Alessandro e Samuele!

 

Secondo comunicato dei CARC

Riportiamo gli aggiornamenti sulla situazione dei compagni arrestati ieri sera a Massa perché promotori di una ronda popolare antifascista e antirazzista per contrastare la ronda SSS fascista organizzata da La Destra, difesa e sostenuta da polizia e Digos.

La mobilitazione che si è sviluppata in queste ore (presidi davanti alla questura di Massa e ad un  commissariato di Napoli, blocchi ferroviari a Massa e a Napoli, telefonate di protesta alla questura di Massa da parte di decine di compagni da varie parti d’Italia, ecc.) ha costretto gli apparati repressivi a liberare i compagni Rinaldo del P. dei CARC e Marco dell’ASP.

Sappiamo che Samuele in mattinata è uscito dall’ospedale ed è stato riportato in questura e che domani verrà processato “per direttissima” (ma ancora non sappiamo con quale accusa).

Da segnalare che Samuele, quando ieri sera è stato portato in questura, ha iniziato ad accusare dolori alla testa e nausea: poiché durante le cariche della polizia è stato più volte colpito alla testa, c’era un sospetto di trauma cranico. Su insistenza dei compagni, è stato chiamato il 118, ma la dottoressa dell’ambulanza inizialmente non ha voluto ricoverarlo e solo su pressione dei compagni dentro e fuori la questura, dopo tre ore, è arrivata un’altra ambulanza che lo ha portato in ospedale dove sono stati fatti i dovuti accertamenti ed esami.

Il compagno Alessandro attualmente si trova ancora in stato di fermo e la questura continua a non voler darci notizie perché, come ci ha fatto sapere il poliziotto Leviti Pierluigi dello sportello della questura, non siamo familiari e negando anche che Alessandro fosse un nostro compagno del Partito; mentre ai familiari di Alessandro che hanno telefonato in questura (poiché vivono molto distanti da Massa) hanno risposto che per avere sue notizie devono recarsi direttamente alla questura di Massa. Questo comportamento ricorda gli infelici tempi delle dittature fasciste e naziste di Pinochet in Chile, di Videla in Argentina, di Franco in Spagna, di Mussolini in Italia, di Hitler in Germania.

Inoltre, i compagni che si sono presentati per sporgere una denuncia per “sequestro di persona” e “abuso di potere” sono stati cacciati da quello che è un luogo “pubblico”, dicendo che andassero a fare la denuncia altrove, che lì non l’avrebbero accettata, andando di fatto contro le loro stesse leggi e nella totale illegalità. E questi sarebbero i cosiddetti tutori della legge e della sicurezza pubblica…quella dei fascisti e dei loro mandanti, si! Ma per chi si oppone alla riabilitazione del fascismo, chi si organizza per difendere diritti democratici conquistati con la Resistenza, contro i nuovi “pacchetti sicurezza” che legalizzano razzismo e xenofobia il trattamento è ben altro!

I compagni stanno continuando a presidiare fuori dalla questura per avere notizie di Alessandro, esigere la sua liberazione e quella di Samuele e protestare contro le pratiche da dittatura cilena con tanto di desaparecidos che questi fascisti in divisa sono soliti adottare (oltre ai sequestri del 1998, sono di qualche mese fa le cariche e i pestaggi ai migranti che richiedevano l’asilo politico durante un presidio pacifico e le aggressioni ai compagni del P. dei CARC e dell’ASP che il 27.01.09 hanno fatto irruzione al Consiglio Regionale straordinario in solidarietà con il popolo palestinese).

Per oggi e domani sono previsti momenti di mobilitazione e anche un presidio di solidarietà durante il processo a Samuele e Alessandro davanti al Tribunale di Massa.

Lanciamo l’appello a partecipare numerosi questa sera alla festa nazionale dell’ASP (Parco Ugo Pisa in via della Pinete, marina di Massa) e domani al presidio di solidarietà con i compagni processati che si terrà davanti al Tribunale di Massa.

Facciamo sentire la nostra solidarietà ai compagni!

Lanciamo l’appello a tutte le associazioni, a tutti i comitati di lotta, ai comunisti, antifascisti, antirazzisti, ai sinceri democratici affinché prendano posizione con comunicati pubblici e comunicati stampa e denuncino le violazioni dei diritti democratici conquistati con la vittoria della Resistenza che la questura di Massa sta eseguendo!

Inondiamo la questura di Massa (tel. 0585-4941 o 0585-494602) di telefonate per avere notizie di Alessandro, per protestare ed esigere il rilascio dei compagni Alessandro e Samuele.

La solidarietà è un’arma, usiamola!

Costruiamo un fronte unito di lotta contro la repressione!