Saviano e l’ETA

Delatori di tutti i paesi unitevi!

Il 31 agosto scorso l’autore di Gomorra, Roberto Saviano, stava svolgendo una dissertazione presso l‘università Menendez Pelayo, nella città spagnola di Santander. Saviano era invitato dalla stessa università, presentato come eroe italiano della lotta alla criminalità. Ora si è candidato come portabandiera della lotta al “terrorismo basco”.

 

Per quanto in trasferta in compagnia della sua nutrita scorta, Saviano, come dire, è andato sopra le righe. Nel suo furore legalista se l’è presa addirittura con i nazionalisti baschi dell’ETA, che a suo parere non sarebbero un’organizzazione politica, ma solo una banda di criminali mafiosi. Facendo riferimento alle indagini dei suoi sodali e committenti del Dipartimento Antimafia, Saviano ha infatti denunciato gli stretti legami tra le FARC colombiane, l’ETA e la camorra napoletana. Riferendosi all’ETA Saviano avrebbe affermato perentoriamente “Agiscono come organizzazione paramafiosa dedita allo spaccio internazionale di droga in combutta con la criminalità organizzata italiana”. Nel suo zelo sbirresco lo scrittore con l’elmetto ha infine suggerito alle forze di polizia spagnole di seguire la pista economica per arrivare “al cuore dell’ETA”, esattamente come si deve fare coi clan mafiosi.

Che Saviano sia diventato un eroe nazionale con l’aiuto dei mezzi di comunicazione e degli apparati di sicurezza dello Stato di cui è una specie di vessillifero, lo sapevamo. Sapevamo pure che grazie a questa sua funzione è stato eretto dalla sinistra di stato ad una icona morale della lotta per la legalità. La sua uscita infame contro le FARC colombiane (a cui va la nostra piena solidarietà) e contro l’ETA, ovvero contro un’organizzazione che per quanti errori abbia potuto commettere rappresenta senza dubbio l’aspirazione basca alla indipendenza, e che comunque annovera tra le sue file diversi morti ammazzati nonchè diverse centinaia di prigionieri politici detenuti in condizioni estreme, a noi non ha stupito. Supponiamo invece che siano diversi i compagni che, apprezzato il libro Gomorra, siano caduti dal pero. Che dire loro? Siate più prudenti quando il sistema pone sul piedistallo un intellettuale. C’è sempre del marcio in Danimarca.

Ma torniamo alle affermazioni gravissime di Saviano. Il fatto è che a smentirlo su El Pais ed El mundo, è dovuto intervenire, niente di meno, che il ministro degli interni spagnolo Alfredo Perez-Rubalcaba, che certo non passa per essere indulgente verso l’ETA. Il ministro ha smentito clamorosamente Saviano, affermando testualmente: “Non abbiamo alcuna prova che l’ETA si finanzi con il traffico di cocaina”. Una menzogna quindi, quella di Saviano, una menzogna che oltre a mostrare quanto egli sia supinamente allineato con le forze imperialiste più intransigenti per le quali non solo le FARC e l’ETA ma ogni movimento armato di liberazione sarebbero “terroristi” da debellare, getta una luce sinistra sulla sua moralità, a questo punto del tutto presunta.