Venerdì 11 settembre inizierà l’undicesima edizione del festival “A pugno chiuso” che proporrà momenti di svago, eventi culturali e dibattiti politici.
Quest’anno i temi trattati saranno incentrati principalmente sulle conseguenze della crisi per i lavoratori e le famiglie e sul cambio tattico dell’imperialismo americano sotto la guida del blocco di potere impersonato da Obama.
Nel dibattito del venerdì, con inizio previsto intorno alle 18 interverranno anche il prof. Antonio di Stasi, giuslavorista, docente di diritto del lavoro all’università politecnica delle Marche, il rappresentante sindacale della Manuli Andrea Quaglietti del Sindacato dei Lavoratori(SdL), impegnato con trecentosettantqcinque operai in un duro braccio di ferro con la proprietà che vuole trasferire la produzione in Cina ed è previsto anche l’intervento di Roberto Giudici , il sindacalista della Fiom tra i protagonisti della vertenza Innse e della dura prova sostenuta con altri operai che hanno resistito per giorni sul carroponte. Riporteremo le esperienze di questi lavoratori, da noi incontrati sui presidi di lotta, divenuti simboli per tanti altri lavoratori che li stanno prendendo ad esempio, occupando fabbriche e provveditorati per opporsi ai tagli del personale e dei fondi, come alle delocalizzazioni,causa della chiusura di tanti stabilimenti. Particolare attenzione sarà riservata alla situazione dei distretti produttivi locali ed alla situazione dei lavoratori e delle famiglie colpite dal dilagare del ricorso alla cassa integrazione, dall’aumento della disoccupazione, dai continui tagli ai servizi ed alla sempre più precaria situazione della scuola – peggiorata dalle scelte dell’amministrazione comunale nell’adeguarsi prontamente agli indirizzi della controriforma Gelmini (taglio delle classi e del personale, chiusura ed accorpamento degli istituti comprensivi, diminuzione delle ore di sostegno ecc..). Gli interventi in merito degli esponenti di Lupo ed Osimo in Comune avanzeranno proposte di lotta ed organizzazione in continuità con il programma elettorale presentato dall’Assemblea Sociale.
Il sabato analizzeremo le scelte di politica estera dell’amministrazione Usa, cambiata di segno e colore ma non nei suoi fini strategici e lo faremo immuni dalla miopia provocata da quello strano morbo chiamato “obamismo” che sembra colpire tanta parte della sinistra italiota e non soltanto quella storicamente e costitutivamente social-imperialista; evidenzieremo continuità e discontinuità con la linea neoconservatrice di Bush, in particolare nei rapporti con il mondo islamico e nella conduzione della guerra militare e diplomatica per il controllo del Medio Oriente e dell’Afghanistan.
Spetterà a Leonardo Mazzei, esponente del Campo Antimperialista, illustrare crimini e strategie del nuovo corso imperialista americano, soffermandosi sul nodo Medio Oriente-Afghanistan. Durante la relazione avremo l’opportunità di avere testimonianze in teleconferenza con Marcello Sordo di Urgenza Sanitaria Gaza e, direttamente da Gaza, con Vittorio Arrigoni, l’operatore sanitario che raccontò per giorni, sotto i bombardamenti ed i massacri dell’esercito sionista, il dramma della popolazione palestinese della Striscia che ha eroicamente resistito attorno alla propria leadership.
A sostegno di iniziative di solidarietà con le popolazioni civili vittime delle aggressioni imperialiste sarà in funzione nei tre giorni anche una pesca di beneficenza per raccogliere fondi che già in passato ci hanno consentito di dare piccoli, ma politicamente significativi, attestati concreti di solidarietà a campi profughi ed associazioni umanitarie in Iraq, Palestina e Giordania ed in altri paesi dove siamo intervenuti in appoggio delle molteplici forme di resistenza popolare all’ordine imperiale.
Nei tre giorni sarà anche possibile visitare una mostra sulla sconvolgente continuità tra i metodi persecutori subiti dagli ebrei ad opera degli aguzzini nazisti e quegli stessi metodi oggi riservati ai palestinesi. Verrà anche messo a disposizione uno spazio-video dove, tra gli altri, sarà possibile visionare un documentario di estremo interesse, pur nella sua crudezza, in parte girato dalle truppe speciali colombiane che mostra l’attacco all’accampamento delle Farc, avvenuto in territorio dell’Equador in spregio al diritto internazionale, durante il quale cadde il compagno Raoul Reyes insieme a venti suoi uomini, a quattro studenti messicani ed un equadoregno non integrati alla guerriglia. Di questi ragazzi, dei loro genitori, parenti ed amici si registrano testimonianze, ideali ed impegno civile.
Il reparto mostre sarà arricchito anche da uno spazio creativo riservato al fumetto artistico curato da Alessio Sabbatini, alias Mekong, autore di un originale e spassoso “bestiario locale” dove sarà possibile riconoscersi o riconoscere amici, nemici e situazioni di vita vissuta restituite dal suo tratto graffiante nel loro parossistico iper-realismo.
La domenica inaugureremo un evento di carattere prevalentemente culturale facendo incontrare due rodati scrittori marchigiani: Angelo Ferracuti di Fermo, autore di diversi titoli sospesi tra narrativa e saggistica di impegno sociale tra i quali ricordiamo “le risorse umane”, vincitore del premio Sandro Onofri ed il nostro Linnio Accorroni che nelle sue “69 posizioni” ci dispensa recensioni e riflessioni tra l’ironico e l’amaro quasi ad esorcizzare il desolante “bastare a se stessi con prudenza”che sembra essere divenuto oggi il paradigma dominante di riferimento comportamentale.
Sempre la domenica si terrà uno stage di balli popolari tradizionali definito con poetica parafrasi “il cielo in una danza”, condotto dal maestro Paolo Polverini, senz’altro adeguato a preparare uno degli eventi-clou del programma musicale del festival: il concerto dei gricanici salentini “Alla Bua”, uno dei più importanti gruppi di Pizzica e musica tradizionale di Puglia e dell’intero panorama folk nazionale.
Anche il venerdì ed il sabato ci saranno concerti dal vivo. Avremo la possibilità di ascoltare nell’ordine: “Echi Lontani” che eseguiranno le cover di Fabrizio de Andrè, unitamente ad alcuni propri pezzi – il combat-folk dei “Ned Ludd” (dal nome del proletario che compì il primo atto di sabotaggio industriale passato alla storia, distruggendo un telaio meccanico e da cui prese il nome il movimento del luddismo) – gli storici “Border Radio” con il loro inossidabile combat rock – il gruppo marchigiano-senegalese degli “Anima Equal” con il loro caldo e trascinante afro-soul.
Tutti i giorni saranno in funzione i servizi di bar e mensa popolare con piatti e vini della cucina tradizionale marchigiana ai quali si affiancheranno anche gustosi menù vegetariani.
Saranno allestiti anche stand di associazioni locali e nazionali che potranno usufruire di ampi spazi espositivi per i loro materiali informativi.
Lotta di Unità Proletaria Osimo