Esprimiamo la nostra solidarietà antimperialista ai compagni del Partito dei CARC, oggetto dell’ennesimo arbitrario atto persecutorio.
Constatiamo come da una parte si parla di ripristinare l’immunità parlamentare al fine di garantire al massimo l’esplicazione delle libertà politiche, mentre dall’altro si procede a palesi violazioni della elementare libertà di riunione e ad arresti tanto immotivati che non ci si cura neppure di formulare il capo di imputazione.
A seguire un comunicato del Partito dei CARC.
La Redazione

Aggiornamenti da Pistoia:
 

– due compagni arrestati e portati in carcere, gli altri sono stati rilasciati
– arbitri da parte di Digos e PS
– mobilitazione di solidarietà in corso per tutta la nottata

Riportiamo una breve comunicazione di un compagno della sezione di Cecina del P.CARC che è accorso a Pistoia dopo la notizia dell’irruzione poliziesca al circolo Primo maggio e del fermo dei compagni.

“Alle 19 di domenica la Digos ha fatto una irruzione nel circolo 1° maggio di Pistoia dove si stava svolgendo una assemblea per organizzare le mobilitazioni contro le ronde fasciste.
Dopo l’identificazione dei 25 compagni presenti, hanno perquisito il centro e portato i compagni in questura per “accertamenti”.

Quanto accaduto in Questura dimostra l’intenzione persecutoria e intimidatoria della PS contro quanti si organizzano e si mobilitano contro la riabilitazione del fascismo e il pacchetto sicurezza: assume un comportamento illegale (perquisizioni senza mandato, fermi pretestuosi) per intimidire, provocare e reprimere quanti si ribellano, si organizzano e si mobilitano contro la mobilitazione reazionaria, lo sdoganamento dei fascisti, il pacchetto sicurezza e le ronde e cerca di orchestrare un montatura politica per “pilotare” la sentenza del processo di Massa contro i compagni della Ronda Proletaria Antifascista del 25 luglio.

Alessandro della Malva, segretario della Federazione Toscana del P.CARC, già denunciato e imputato al processo di Massa e già sottoposto a obbligo di firma, e la sua compagna sono stati chiusi in una stanza al piano terreno mentre gli altri “fermati” sono stati portati tutti insieme in una stanza ai piani superiori.
A una compagna di Livorno, del Refugio, fermata e poi arrestata, con gravi problemi agli occhi è stato impedito il trasporto in ospedale e solo dopo le nostre proteste è stato permesso alla guardia medica di intervenire.

Immediata la mobilitazione dei compagni della Toscana di varie forze e organismi, singoli e associazioni che per tutta la notte, fino all’alba, hanno presidiato la Questura lanciando slogan e pretendendo la liberazione dei compagni fermati.

Tra i fermati ci sono anche due compagni minorenni ai quali è stato impedita la visita dei genitori. Uno di questi, a causa di un graffio al braccio, è stato portato in ospedale per verificare se potesse essersi procurato la ferita durante il presunto attacco a casa pound (responso negativo).
In mattinata sono stati liberati quasi tutti i fermati ad eccezione di Alessandro e della compagna di Livorno che sono stati trasferiti nel carcere di Pistoia con accuse che, ancora adesso, si fa fatica a capire.

Il compagno Alessandro è stato sottoposto a interrogatorio in modo del tutto illegale (assenza dell’avvocato, impedimento nel nominarne uno, ecc) e per questo si è rifiutato di rispondere: a detta della Digos, comunque “esistono elementi sufficienti per ritenerlo responsabile, oltre al riconoscimento da parte di un testimone”.

Ci appelliamo ancora ai comunisti, ai democratici, agli antifascisti affinché si mobilitino contro gli arbitri e gli abusi della Digos e della PS e in solidarietà dei compagni fermati e arrestati.
La mobilitazione delle ultime ore è stata una prima risposta che ha visto diverse componenti del movimento comunista, antifascista scendere in campo per la solidarietà di classe. Con più forza ci mobiliteremo nelle ore seguenti: teniamo alta la mobilitazione per la mobilitazione dei compagni.

Libertà per Alessandro e per la compagna di Livorno!
Chiudere i covi fascisti!

A breve ulteriori aggiornamenti sia sulla situazione dei compagni che sull’avanzamento delle iniziative e delle mobilitazioni di solidarietà.

Per info:
Segreteria Federale Toscana: 349.633.1272
oppure Centro Nazionale del P.CARC: 02.26.30.64.54
resistenza@carc.it
www.carc.it