Il Neolinguaggio orwelliano nell’era di Obama
Fortunatamente non siamo soli. In ogni angolo del mondo c’è chi ha denunciato lo scandalo del Nobel per la pace ad Obama. Se questa denuncia era scontata nei luoghi dove più forte è la resistenza all’imperialismo americano, lo era ovviamente meno nel cuore di un occidente in letargia dove il Neolinguaggio orwelliano si è da tempo affermato.
Proprio per questo, tra le voci di protesta che si sono alzate in questi giorni, pubblichiamo questo articolo dell’americano Paul Craig Roberts.
Un guerrafondaio vince il premio Nobel per la pace
di Paul Craig Roberts
Ci sono voluti 25 anni più di quanto George Orwell pensasse perchè gli slogan del 1984 diventassero realtà. “La guerra è pace”, “La libertà è schiavitù”, “L’ignoranza è forza”. Io aggiungerei “La menzogna è verità”.
Il Comitato per il Nobel ha conferito il Premio per la Pace del 2009 al Presidente Obama, la persona che ha dato inizio a una nuova guerra in Pakistan, ha ingrandito la guerra in Afghanistan, e che continua a minacciare di attaccare l’Iran a meno che esso non faccia ciò che il governo USA chiede e riduca i suoi diritti di firmatario del trattato di non-proliferazione.
Il presidente del comitato Nobel, Thorbjoern Jagland, ha detto: “solo molto raramente una persona ha catturato l’attenzione del mondo e dato al suo popolo la speranza di un futuro migliore al livello di Obama”.
Obama, aggiunge il comitato, ha creato “un nuovo clima per la politica internazionale”.
Ditelo ai 2 milioni di profughi pakistani e al numero sconosciuto di morti che Obama ha causato nei suoi pochi mesi di ufficio. Ditelo agli afghani le cui morti di civili continuano a salire mentre la “guerra necessaria” di Obama cresce in maniera indeterminata.
Nessuna delle politiche di Bush è cambiata. L’Iraq è ancora occupato. La prigione delle torture di Guantanamo funziona ancora. Le “renditions” e gli omicidi continuano. Spiare gli americani senza garanzie è all’ordine del giorno. Le libertà civili continuano a essere violate nel nome della “guerra al terrore” dell’Oceania [il paese in cui vivono i protagonisti del romanzo di Orwell N.d.r.].
Apparentemente, il comitato Nobel soffre della illusione che, appartenendo a una minoranza, Obama metterà un freno all’egemonia occidentale sui popoli dalla pelle scura.
I non-cinici possono dire che il comitato Nobel si sta attaccando alla retorica di Obama per costringerlo al perseguimento della pace invece che della guerra. Possiamo tutti sperare che funzioni. Ma il risultato più probabile è che il premio abbia reso lo slogan “La guerra è pace” realtà.
Obama non ha fatto nulla per portare in giudizio il regime criminale di Bush, e l’amministrazione Obama ha corrotto e minacciato l’Autorità Palestinese di andare avanti con il piano USA/Israele per seppellire il Rapporto Gladstone dell’ONU sui crimini di guerra israeliani commessi durante il disumano attacco militare sulla popolazione civile indifesa del ghetto di Gaza.
Il Ministero della Verità USA promuove la propaganda dell’amministrazione Obama che l’Iran abbia reso noto alla AIEA il suo impianto nucleare “segreto” solo perchè l’Iran avrebbe scoperto che l’intelligence americana aveva scoperto l’impianto “segreto”. Questa propaganda ha lo scopo di insabbiare il fatto che l’Iran si è adeguato all’Accordo di Sicurezza e di continuare la spinta per un attacco militare all’Iran.
Il comitato Nobel ha riposto tutte le sue speranze in un po’ di colore della pelle.
“La guerra è pace” è ora la posizione della ex organizzazione contro la guerra, Code Pink. Code Pink ha deciso che i diritti delle donne sono degni di una guerra in Afghanistan.
Quando le giustificazioni della guerra diventano quasi senza fine – petrolio, egemonia, diritti delle donne, democrazia, vendetta per l’11 Settembre, togliere basi ad al Qaeda e proteggersi dai terroristi – la guerra diventa il sentiero per la pace.
Il comitato Nobel ha conferito il prestigio del suo Premio per la Pace al Neolinguaggio e al Bispensiero.