Intervento di Abdullah A. Salah (Sinistra Radicale Afghana) all’incontro nazionale di Firenze
Si è svolto oggi a Firenze il previsto incontro nazionale sull’Afghanistan, di cui pubblicheremo domani il resoconto. L’incontro, che è pienamente riuscito sia per il numero dei presenti che per il livello del dibattito e la grande attenzione con la quale sono stati seguiti i lavori dall’inizio alla fine, ha visto tra gli altri l’intervento di Abdullah A. Salah che pubblichiamo di seguito.
Gli Stati Uniti e la NATO si troveranno ad affrontare la stessa sorte dell’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia in Afghanistan
Abdullah A. Salah
Otto anni sono trascorsi dall’aggressione imperialista guidata dagli Stati Uniti in Afghanistan e ancora non è possibile per le autorità degli USA e dei suoi alleati occidentali della NATO parlare di vittoria in tempi certi in Afghanistan, perché non sono in grado di prevedere l’esito della guerra.
Così, gli Stati Uniti sostengono che non c’è bisogno di approntare un calendario per il ritiro delle proprie forze dall’Afghanistan, mentre il Regno Unito parla di lasciare le proprie truppe in Afghanistan per 40 anni, ma alcuni paesi hanno già annunciato il calendario per il ritiro delle proprie truppe dall’Afghanistan.
Gli Stati Uniti e la NATO per nascondere la propria inevitabile sconfitta in Afghanistan sono pronti ad usare tutta la propria forza e potenza e a dimenticare la loro promessa di “Ricostruzione, Pace e Democrazia” in Afghanistan e ignorare pesantemente tutti i valori civili, le leggi internazionali, le norme sui diritti umani e le convenzioni di Ginevra in materia di guerra e di trattamento dei prigionieri e dei detenuti.
A seguito dei terribili effetti della guerra, dei bombardamenti, delle uccisioni e dell’instabilità causati in Afghanistan da USA e NATO, la povertà, la disoccupazione e i crimini hanno raggiunto il culmine e i cittadini, dagli operai ai contadini ai dipendenti pubblici, hanno perso la speranza e non hanno fiducia in un miglioramento delle condizioni di vita sotto l’occupazione e la presenza delle forze imperialiste in Afghanistan.
Gli Stati Uniti, la NATO e le forze della coalizione, nonché il regime fantoccio di Kabul, invece di assicurare la sicurezza per il popolo e il paese, sono a malapena in grado di garantirsi la sicurezza per sé e di confinarsi tra molteplici muri.
La illegittimità del regime fantoccio e la presenza delle truppe imperialiste
Lo stesso Karzai ha più volte confessato che è stato messo a capo del governo in Afghanistan dai suoi amici stranieri e gli è stato costruito un governo su misura. Ma il governo degli Stati Uniti, con il pretesto dei fatti dell’11 settembre e di vendicarne le vittime, ha legittimato ogni azione di barbarie contro il popolo afghano per raggiungere i suoi obiettivi strategici globali.
Il governo degli Stati Uniti, attraverso la sua potenza economica e militare, ha spinto i paesi occidentali a seguirlo senza alcuna obiezione; il governo degli USA non ha solo minacciato e costretto i membri della NATO ed i grandi paesi occidentali ed arabi ad obbedire ai diktat degli Stati Uniti, ma ha anche trasformato in un giocattolo le Nazioni Unite nel loro complesso, ricevendone una licenza all’aggressione e alla violazione del diritto internazionale tra i paesi.
Alla fine del 2001, gli Stati Uniti senza alcuna considerazione della volontà e della determinazione del popolo afghano hanno ottenuto dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU il permesso di attaccare l’Afghanistan e hanno rovesciato il regime dei talebani, che era stato instaurato dal Pakistan e dai paesi arabi con il pieno sostegno e consenso degli Stati Uniti, ed hanno dato vita ad un regime misto formato da fondamentalisti jihadisti collaborazionisti, signori della guerra, mafia dell’oppio e della droga, violatori dei diritti umani e criminali di guerra sotto la guida di Karzai. Gli occupanti imperialisti guidati dagli USA si sono sforzati, tramite pesanti campagne propagandistiche e mirabolanti promesse, di dimostrare che la loro presenza militare era qualcosa di vitale e di acquisire legittimità e fiducia per il regime fantoccio di Karzai.
Il dare vita ad una nuova costituzione secolarista e contraria alla Sinistra ed il tenere vergognose elezioni presidenziali e parlamentari sono stati esempi dei loro tentativi passati. Ma un punto è molto chiaro: se un paese come l’Afghanistan si basa e dipende dalla A alla Z dai paesi imperialisti, come è possibile rivendicare la libertà e l’indipendenza e avere fiducia, dignità, autorità, determinazione e infine legittimità davanti al popolo?
Le elezioni presidenziali del 2004 in Afghanistan sono state ancor più fraudolente e vergognose rispetto alle recenti elezioni del settembre 2009. Meno del 20% della popolazione vi ha partecipato ed oltre l’80% della popolazione ha boicottato le elezioni sotto l’occupazione. Tuttavia, poiché tali elezioni erano sotto il completo controllo degli imperialisti, nessuno ha avuto accesso ai dati reali delle elezioni, e loro ne hanno annunciato con orgoglio il successo. Ma per quanto riguarda le attuali elezioni che sono state sponsorizzate da USA e NATO, i candidati alle elezioni presidenziali hanno fatto la loro campagna a Washington e Londra piuttosto che andare tra la gente. Pertanto, le elezioni sono state così fraudolente che non è stato possibile per i loro sostenitori mantenere il silenzio. In alcune province non c’erano del tutto seggi elettorali, ed in alcune altre province c’erano solo nei capoluoghi provinciali e la gente non è andata a votare in situazioni così prive di sicurezza. Per esempio, in Urozgan, Zabul, Noristan, Kandahar, Paktia, Khost e Paktika, su centinaia di migliaia di aventi diritto hanno votato solamente da 5 a 15 mila persone.
Questi fatti dimostrano in generale la mancanza di legittimità delle elezioni e del futuro governo, un governo che sarà, come la popolazione ha già avuto modo di vedere negli ultimi 8 anni, debole, corrotto, mafioso e fallimentare.
Il popolo afghano e più di 12 milioni di persone che pur avendo le schede elettorali hanno boicottato le elezioni e milioni di altri che non hanno neppure tentato di ricevere le schede elettorali, hanno il diritto di alzare la voce e far sentire la loro opposizione per determinare il proprio destino e il futuro della propria patria. Il diritto alla vita, alla libertà, alla sicurezza, al lavoro sono diritti fondamentali degli esseri umani che sono stati dichiarati nella Dichiarazione Internazionale dei Diritti Umani e nella Costituzione dell’Afghanistan, ma il cittadino afghano è stato privato di tali diritti e invece gli sono stati garantiti morte e lutti, guerra e bombardamenti, nessun accesso ai servizi sanitari, povertà, violenza, malattie mentali, torture, carceri ed esodi.
La lotta per i diritti, la libertà e l’indipendenza è un diritto legale e naturale di tutti. La storia del popolo dell’Afghanistan è piena di combattimenti contro le forze di invasione ed i loro regimi fantoccio. Almeno tre guerre anglo-afghane prima del 1919, la guerra contro l’Unione Sovietica nel 1979-1989 e ora la resistenza contro gli USA ed i loro alleati europei a partire dal 2002.
La guerra in Afghanistan, al contrario di quanto si aspettavano gli Stati Uniti ed i loro alleati, non è stata così facile da essere vinta con crudeli uccisioni, aumentando il numero delle truppe ed utilizzando moderne armi di distruzione di massa, ma al contrario la Resistenza è cresciuta di dimensioni anno dopo anno ed ha assunto una connotazione popolare ed ha raggiunto un’ampia estensione geografica.
A causa della incomparabile prevalenza militare, economica, di equipaggiamento e risorse di USA e NATO rispetto alla Resistenza popolare, la Resistenza non può manifestarsi troppo in campo aperto, ma continua la sua lotta su diversi livelli. La natura della Resistenza popolare è costituita da diversi strati e classi della società, come i contadini, i lavoratori della scuola, gli studenti universitari e dei Madrasa, i lavoratori salariati e la piccola borghesia.
La limitazione della Resistenza all’occupazione ai soli talebani è infatti un tentativo di diffamare il carattere di Resistenza popolare in Afghanistan per dar credito alla loro barbarica missione “anti-terrorismo”. Ma la verità è che, a dispetto dei talebani e di Hizb-e-Islami, un enorme numero dei leader dei partiti islamici, dei gruppi tribali, delle forze patriottiche, nazionaliste, democratiche e della sinistra rivoluzionaria contribuiscono alla costituzione della Resistenza popolare contro l’occupazione in Afghanistan.
I Talebani, a causa della loro ideologia medievale e del loro governo dispotico nel 1996-2001, non possono essere accettabili in futuro per il popolo afghano, il che è il motivo per cui le forze nazionaliste, patriottiche, democratiche e di sinistra dovrebbero avvicinarsi e proporsi come alternativa per il futuro dell’Afghanistan.
I poveri e le vittime dei bombardamenti quotidiani e gli abitanti dei villaggi colpiti del Sud, dell’Est, dell’Ovest e ora anche del Nord sono quelle risorse che offrono cibo e riparo alle forze della Resistenza e le sostengono. Sono gli studenti delle scuole superiori ed universitari che tengono manifestazioni nelle città contro USA e NATO e contro il regime fantoccio. Sono i partiti ed i movimenti di sinistra, come il Partito Comunista (Maoista) dell’Afghanistan, l’Associazione Socialista dell’Afghanistan, la Sinistra Radicale dell’Afghanistan, alcuni gruppi di ALO e SAMA, il Paikar, l’Organizzazione Rivoluzionaria dell’Afghanistan, l’Organizzazione Giovanile Radicale Rivoluzionaria dell’Afghanistan… che con la partecipazione alla Resistenza contro l’occupazione continuano la loro lotta contro gli invasori imperialisti ed il loro regime fantoccio di Kabul, e che per questo motivo sono certamente illegali e non possono lottare apertamente.
La Resistenza al Nord e la crisi di sicurezza che attraversa il Paese
Hamid Karzai ha ammesso di recente che negli ultimi tre mesi alcuni elicotteri sospetti hanno calato dei ribelli antigovernativi nel nord dell’Afghanistan, come a Kundoz, Takhar, Samangan… e hanno fornito loro armi e risorse.
L’obiettivo di questa accusa è di svalutare la Resistenza popolare nel Nord. Come abbiamo detto la Resistenza non è confinata a sud, est e ovest, ma anche la popolazione del nord dell’Afghanistan si è sollevata contro gli aggressori per lottare per la propria libertà ed i propri diritti. L’uccisione di oltre 150 civili a Kundoz perpetrata dalla NATO, la corruzione, la disoccupazione, la povertà e la dominazione dei signori della guerra e della mafia e l’atteggiamento disumano dei PRT sono le ragioni dietro la rivolta nel nord dell’Afghanistan.
La strategia di ritirata dalle zone rurali e la concentrazione nelle città
In seguito alle pesanti perdite di truppe in Nooristan e alla loro sconfitta nel sud e nell’est dell’Afghanistan, gli USA hanno deciso che, se non sono pronti a ritirare le loro truppe dall’Afghanistan al momento, almeno devono raccoglierle dai villaggi e dai distretti e stazionarle nei capoluoghi. Questo di fatto conferma la loro sconfitta in Afghanistan. Sebbene nessuno conosca le cifre reali delle truppe USA presenti in Afghanistan, stanno dispiegando più di 60 mila soldati in questo paese per salvare la loro barbara missione. D’altra parte le autorità degli Stati Uniti insistono continuamente coi membri della NATO perché inviino più truppe in Afghanistan e si assumano maggiori responsabilità.
Così, l’allontanamento dalle zone rurali e dai distretti dove risiede la maggioranza della popolazione aprirà la via all’opposizione al governo ottenendo il pieno sostegno degli abitanti dei villaggi e della popolazione, per colpire il nemico anche nelle città e costringerlo a lasciare l’Afghanistan.
Contraddizioni tra Stati Uniti ed i membri della NATO
Le contraddizioni tra gli imperialisti sugli interessi, le risorse ed il commercio sono qualcosa di inevitabile. Qualsiasi governo e nazione ha un proprio particolare interesse da raggiungere, ma l’imperialismo USA gioca sistematicamente sporco per privare tali nazioni dei loro interessi e della loro dignità. Ma è difficile per l’imperialismo degli Stati Uniti godere del sostegno a lungo termine dei suoi alleati imperialisti e contemporaneamente angariarli per i propri interessi.
La stragrande maggioranza degli alleati europei e dei membri della NATO non ha alcun interesse nella guerra in Afghanistan, e d’altra parte la partecipazione alle operazioni militari e la presenza delle loro truppe in Afghanistan sono per loro complicate da giustificare.
Se gli Stati Uniti in passato hanno voluto risolvere tutti i problemi da soli, ora non sono più in grado di andare in questa direzione. Obama ha detto più volte che la “guerra al terrore” è una responsabilità globale e deve essere affrontata congiuntamente. Questa posizione, ovviamente, indica il fatto che la guerra in Iraq e in Afghanistan e l’intervento degli USA in tutto il mondo hanno avuto un forte impatto sulla loro economia, potenza militare e finanziaria e che hanno perso autorità come superpotenza.
Il disaccordo del Regno Unito con gli Stati Uniti non si è manifestato soltanto nella guerra in Afghanistan, ma anche in Iraq. Gli USA sono riusciti a privare la Gran Bretagna dal saccheggio del petrolio iracheno, ma il Regno Unito, scegliendo la provincia di Helmand come locazione della sua missione in Afghanistan ha permesso di aumentare la produzione di oppio dell’80% rispetto al tempo dei talebani e ha fatto quantità incredibili di denaro con il contrabbando ed il traffico di droga e stupefacenti dall’Helmand.
Anche se gli Stati Uniti perseguono la strategia di far gravare il costo e la responsabilità della guerra sulle spalle dei paesi membri della NATO e dei paesi arabi, sono solo gli stessi Stati Uniti che ne raccolgono i frutti. Il deterioramento della situazione della sicurezza ed il rafforzamento del movimento di resistenza in Afghanistan, così come le proteste e l’opposizione delle proprie popolazioni in Europa, farà sì che la maggior parte degli alleati europei annunci il proprio calendario per il ritiro delle truppe, al contrario delle aspettative degli USA, che hanno sollecitato l’invio di ulteriori truppe in Afghanistan.
Dunque, il rafforzamento della Resistenza e la sua diffusione da est a ovest e da sud a nord e il blocco delle forze di occupazione all’interno delle città, obbligherà i paesi europei a ritirare uno per volta le loro truppe dall’Afghanistan.
Pagare i pesanti costi della guerra in Afghanistan, come la crisi economica mondiale, ha portato gli Stati Uniti a perdere il loro potere finanziario e militare e, infine, a perdere autorità politica sugli alleati membri della NATO, il che li aiuterà a pensare in modo indipendente e più saggiamente ai propri interessi e a separare le loro strade da quelle degli Stati Uniti.
L’eroica Resistenza popolare in Afghanistan ripeterà la storia. Gli Stati Uniti e la NATO andranno incontro allo stesso destino dell’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia. La sconfitta degli Stati Uniti e della NATO in Afghanistan porterà sicuramente al loro crollo anche nei loro paesi d’origine, e aprirà la strada verso la vittoria delle forze della sinistra radicale nel mondo, per creare un mondo giusto, civile, libero dalla guerra e dallo sfruttamento.