29/11 – SOLLEVAMENTI POPOLARI CONTRO LE AUTORITA´ IN DIVERSI PUNTI DELLA COLOMBIA

Ancora una volta il popolo colombiano fa sentire tutta la sua rabbia contro i maltrattamenti e le prese in giro dei politicanti locali, siano essi sindaci o funzionari vari, tutti rappresentanti degli interessi e dei privilegi di un’oligarchia che governa a ferro e fuoco il Paese da oltre 150 anni.

Una settimana fa, la domenica 22 novembre, migliaia di abitanti del municipio di San Andrés de Sotavento (nel settentrionale dipartimento di Córdoba), sono insorti contro i ricorrenti disservizi e black-out di cui è responsabile l´impresa privata Electricaribe.

Dopo ben 18 ore passate senza elettricità, la popolazione locale ha dato vita ad un combattivo corteo che, nonostante i divieti, si è spinto fin sotto il palazzo municipale (sede del corrotto ed inetto sindaco Guido Sibaja), e dopo averne sfondato le porte lo ha incendiato, così come ha bruciato la sede di Electricaribe (ribattezzata dalla gente “Electri-robo”, cioè Electri-furto) e gli uffici di “Familias en acción”, uno pseudo-programma governativo che alle famiglie non oligarchiche non ha mai dato niente. La casa del sindaco, che è dovuto scappare in fretta e furia con la propria famiglia per evitare il linciaggio, ha fatto la stessa fine. Alla fine della protesta, il saldo è di tre abitanti morti in circostanze non chiare, dopo che è intervenuto in forze l´esercito per soccorrere una polizia incapace di contenere la rabbia popolare.

A distanza di centinaia di chilometri, a Simijaca (dipartimento di Cundinamarca), l´altro ieri gli abitanti hanno protestato con forza contro l´inoperosità, la corruzione e la complicità della polizia locale con l´ennesimo fatto di sangue avvenuto in questo municipio. Anche qui è stato assediato il palazzo municipale, e solo l´intervento violento dell’Esercito ha impedito che gli abitanti lo occupassero e castigassero severamente il sindaco, accusato di “non aver fatto niente se non costruire un centro commerciale di sua proprietà a soli tre isolati dal parco principale” della cittadina. Per cercare di evitare altre proteste, i vertici dipartimentali della polizia hanno assicurato agli abitanti che nelle prossime ore i poliziotti presenti a Simijaca saranno sostituiti.

Sempre l´altro ieri, nei pressi del municipio di Salamina (dipartimento del Magdalena), violenti scontri si sono registrati tra centinai di contadini sfollati dalle loro terre dal terrorismo di Stato ed i famigerati reparti antisommossa ESMAD, supportati dall’Esercito. Gli sfollati hanno resistito tenacemente al tentativo di sgombero di un appezzamento, occupato in risposta alle infinite prese in giro delle autorità che promettono una soluzione per poi far valere la legge del bastone. Il saldo della repressione è anche qui pesante: 23 feriti, di cui alcuni gravi.

Nonostante gli sforzi del regime uribista di mostrare un paese unito e compatto intorno alla sua messianica figura, la realtà è ben altra: si moltiplicano le manifestazioni e le mobilitazioni, si estendono le occupazioni di terra, di università e scuole superiori, cresce la protesta e la denuncia nazionale ed internazionale dei crimini commessi dal terrorismo di Stato, e si ripropongono con sempre maggior frequenza esplosioni sociali, in cui il popolo dice basta e prende d´assalto i palazzi (per adesso ancora quelli con la “p” minuscola, a livello locale). Ma quando il torrente di rabbia -ed il rifiuto delle masse di continuare ad essere sfruttate e calpestate da un’oligarchia vendipatria- diventerà un fiume in piena straripante, a tremare saranno i Palazzi del potere che si trovano nelle grandi città, ed allora ne vedremo delle belle.

Associazione Nuova Colombia