
Per una manciata di voti il blocco elettorale capeggiato da Allawi (Iraqiya) ha superato quello del primo ministro uscente al-Maliki (Alleanza per lo Stato della legge). Segno che la massiccia astensione ha penalizzato anzitutto il governo in carica. I negoziati per formare un nuovo governo sono irti di difficoltà, di sicuro i risultati elettorali rendono arduo ogni tentativo di formare una coalizione che, qualunque essa possa essere, sarà condannata ad essere instabile.
Malgrado sia Allawi ad avere vinto, sarà difficile che egli diventi primo ministro, che cioè trovi in parlamento i voti necessari a formare un suo governo. Sulla carta si presenta più facile l’accordo tra al-Maliki, il blocco shiita (Alleanza nazionale irachena) e i curdi di Barzani e Talabani (Alleanza del Kurdistan).
Ciò sarebbe, nelle nuove condizioni, una riedizione della formula che ha dominato le istituzioni negli ultimi anni, almeno fino alla rottura di al-Maliki con gli shiiti più filo-iraniani dell’Alleanza nazionale irachena.
Il problema è che gli occupanti americani difficilmente accetteranno un governo che sia ostaggio di Tehran. Essi non hanno infatti nascosto di sostenere Allawi, che misero al potere subito dopo l’occupazione e che si distinse nei primissimi anni d’occupazione per la sua lotta intransigente contro la Resistenza (come dimenticare che lui era primo ministro quando venne sferrata la sanguinosa offensiva contro la città martire di Falluja nell’aprile e nel novembre 2004).
Sotto ogni punto di vista l’instabilità sarà la caratteristica principale del periodo in cui l’Iraq sta entrando, e di cui il dissidio tra la casa Bianca e Tehran sarà il fattore cruciale. Come si vede dall’analisi della distribuzione dei seggi l’Iraq è più spaccato che mai in tre pezzi etnico-confessionali: le zone a maggioranza shiita, quelle a maggioranza sunnita e quelle a maggioranza curda. Il rischio di una “libanizzazione” è meno lontano di quanto si pensi.
RISULTATI, IN SEGGI, DELLE ELEZIONI LEGISLATIVE IRACHENE DEL 7 MARZO 2010 [tra parentesi quadra i seggi totali per provincia]
Iraqiya
Coalizione, a maggioranza sunnita, capeggiata da Iyad Allawi.
Seggi: 91
Ninive: 20 [31]
Baghdad: 24 [68]
Anbar: 11 [14]
Salahuddin: 8 [12]
Diyala: 8 [13]
Kirkuk: 6 [12]
Babel: 3 [16]
Bassora: 3 [24]
Qadissiya: 2 [11]
Wasit: 2 [11]
Karbala: 1 [10]
Dhi Qar: 1 [18]
più 2 seggi nazionali di compensazione
NB: la lista non ha ottenuto seggi nelle province di Najaf, Maysan, Muthanna, e nelle tre che compongono la regione del Kurdistan – Irbil, Dohuk, e Sulaimaniya.
Alleanza per lo Stato della Legge
La coalizione, a maggioranza shiita, capeggiata Nuri al Maliki.
Seggi: 89
Baghdad: 26 [68]
Bassora: 14 [24]
Babel: 8 [16]
Dhi Qar: 8 [18]
Najaf: 7 [12]
Karbala: 6 [10]
Wasit: 5 [11]
Qadissiya: 4 [11]
Maysan: 4 [10]
Muthanna: 4 [7]
Diyala: 1 [13]
più 2 seggi nazionali di compensazione
NB: la lista non ha ottenuto seggi nelle province di Ninive, Salahuddin, Kirkuk, e Anbar, e nelle tre che compongono la regione del Kurdistan – Irbil, Dohuk, e Sulaimaniya.
Iraqi National Alliance
Coalizione sciita filo-iraniana composta principalmente dal Consiglio Supremo Islamico Iracheno (al-Hakim) e dai sadristi.
Seggi: 70
Baghdad: 17 [68]
Dhi Qar: 9 [18]
Bassora: 7 [24]
Maysan: 6 [10]
Babel: 5 [16]
Najaf: 5 [12]
Qadissiya: 5 [11]
Wasit: 4 [11]
Karbala: 3 [10]
Muthanna: 3 [7]
Diyala: 3 [13]
Ninive: 1 [31]
più 2 seggi nazionali di compensazione
NB: la lista non ha ottenuto seggi nelle province di Salahuddin, Kirkuk, e Anbar, e nelle tre che compongono la regione del Kurdistan – Irbil, Dohuk, e Sulaimaniya.
Kurdistan Alliance
Coalizione kurda, di Barzani e Talabani.
Seggi: 43
Irbil: 10 [14]
Dohuk: 9 [10]
Ninive: 9 [31]
Sulaimaniya: 8 [17]
Kirkuk: 6 [12]
Diyala: 1 [13]
più un seggio nazionale di compensazione
NB: la lista non ha ottenuto seggi nelle province di Baghdad, Salahuddin, Anbar, Babel, Najaf, Karbala, Qadissiya, Wasit, Maysan, Dhi Qar, Muthanna, Bassora.
Goran
Coalizione kurda ostile a Barzani e Talabani
Seggi: 8 (tutti provinciali)
Sulaimaniya: 6 [17]
Irbil: 2 [14]
Tawafuq (Fronte dell’Accordo Iracheno)
Coalizione sunnita, a fasi alterne nel governo di al-Maliki.
Seggi: 6 (tutti provinciali)
Salahuddin: 2 [12]
Anbar: 2 [14]
Ninive: 1 [31]
Baghdad: 1 [68]
Unity of Iraq Alliance
Coalizione tra sunniti del “Consiglio del Risveglio” e notabili shiiti; leader: Jawad al Bulani, ministro degli Interni del governo al-Maliki.
Seggi: 4 (tutti provinciali)
Salahuddin: 2 [12]
Anbar: 1 [14]
Ninive: 1 [31]
Kurdistan Islamic Union
Seggi: 4 (tutti provinciali)
Sulaimaniya: 2 [17]
Irbil: 1 [14]
Dohuk: 1 [10]
Islamic League of Kurdistan/Iraq
Seggi: 2 (tutti provinciali)
Sulaimaniya: 1 [17]
Irbil: 1 [14]