Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo appello per l’incolumità di Narciso Isa Conde.

Appello dall’Italia al Presidente della Repubblica Dominicana  Leonel Fernández affinché si attivi per proteggere l’incolumità di Narciso Isa Conde e della sua famiglia e perché impedisca la realizzazione del piano criminale colombiano-statunitense volto all’eliminazione del noto dirigente comunista dominicano. 

Narciso Isa Conde, intellettuale e dirigente della sinistra rivoluzionaria dominicana, già Segretario Generale del Partito Comunista Dominicano, figura storica nel suo paese nella lotta contro l’imperialismo statunitense,  ha partecipato attivamente nel 1965 alla Rivoluzione di Aprile che aveva l’intento di  riportare al governo il presidente legittimo Juan Bosch, deposto da un colpo di Stato realizzato con l’intervento degli Stati Uniti a soli sette mesi dalla  sua elezione. Isa Conde ha sofferto per questa attiva partecipazione alla liberazione del suo paese il carcere,  la persecuzione e l’esilio.

Egli, sempre coerente nel suo costante impegno rivoluzionario caratterizzato dalla solidarietà internazionalista verso i movimenti di liberazione dei popoli oppressi, non ha mai discriminato nessuna forma di lotta, incluso quella del popolo colombiano. Attualmente fa  parte della presidenza collettiva del Movimento Continentale Bolivariano e  da anni si batte per una soluzione politica e negoziata del conflitto contrapposta alla soluzione  militare di “sicurezza democratica” perseguita dal  governo di Álvaro Uribe. Egli inoltre da tempo denuncia i crimini e le violenze che impunemente vengono commesse in Colombia dai paramilitari e dallo stesso esercito colombiano.

Per questo  è oggetto attualmente di una campagna di diffamazione basata su falsità e montata con l’appoggio dei media filogovernativi.  Recentemente Álvaro  Uribe lo ha definito “leader terrorista”.  

Narciso Isa Conde continua oggi a denunciare piani criminali per attentare alla sua vita organizzati dal governo di Álvaro Uribe Vélez e dai suoi apparati militari e paramilitari in combutta con la Cia.

E’ già stato oggetto a Santo Domingo di due attentati che soltanto per il sangue freddo degli uomini della sua scorta, e per la folla presente in quel momento, fortunatamente non sono riusciti. Nel mese di maggio dello scorso anno, sua  moglie, mentre si trovava nell’aeroporto di Miami in transito verso altra destinazione, è stata fermata e ammanettata dalle autorità statunitensi e obbligata a ritornare nel suo paese applicandole le norme più restrittive delle leggi migratorie in quanto parente di un “sostenitore del terrorismo”. Il divieto di transito negli Stati Uniti è stato esteso anche ai figli di Isa Conde.

Sappiamo che lo stesso Presidente Leonel Fernández è già al corrente di questi fatti e ha assicurato che avrebbe fatto il possibile per chiarire le circostanze in cui sono avvenuti.

Secondo le denunce dello stesso Isa Conde, già rese pubbliche alla stampa, in tali piani criminali  vi sarebbero coinvolti una diplomatica di nazionalità colombiano-statunitense di cognome Arena, funzionaria dell’ambasciata degli Stati Uniti in Repubblica Dominicana, l’addetto militare dell’ambasciata colombiana e il generale Mario Montoya attualmente ambasciatore colombiano in Repubblica Dominicana (sul quale pendono gravissime accuse di collusione con i paramilitari nella realizzazione del massacro di San José de Apartadó ed altri).

 

Chiediamo pertanto al Presidente Fernández, attraverso la rappresentanza diplomatica della Repubblica Dominicana in Italia:
 
• che adotti misure valide sia a livello nazionale che internazionale volte alla protezione della vita di Narciso Isa Conde,

• che intraprenda indagini serie ed accurate sulle denunce emesse dallo stesso Isa Conde e che le renda note quanto prima, 

• che si attivi presso le autorità statunitensi per chiarire e risolvere la posizione migratoria di lui e della sua famiglia e che venga pertanto assicurato loro  il diritto a viaggiare e agli spostamenti.
L’ambiguità che fino a questo momento ha caratterizzato l’agire rispetto a quanto sopra del Presidente Leonel Fernández non può essere tollerata con l’impegno che un governo deve mettere rispetto alla protezione della vita di tutti suoi cittadini dall’arroganza, violenza e prepotenza di potenze straniere.

Noi firmatari del suddetto appello confermiamo il nostro incondizionato appoggio a  Narciso Isa Conde e alla sua famiglia e speriamo nella realizzazione di una massiccia campagna internazionale per la difesa della vita di tutti/e i/le militanti dell’America Latina e del mondo minacciati/e dalla mano criminale del regime colombiano presieduto da Álvaro Uribe Vélez e patrocinato dai falchi del  Washington.       

Il seguente appello verrà consegnato alla sede diplomatica della Repubblica Dominicana in Italia.

Per sottoscrivere l’appello:

nuovacolombia@yahoo.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Associazioni:

– Annalisa Melandri  attivista per la  difesa dei diritti umani
– Associazione nazionale Nuova Colombia
– Associazione Italia- Cuba circolo Campi Flegrei   
– Selvas.org – Osservatorio Informativo Indipendente Americas Martin E. Iglesias, giornalista, presidente
– Circolo Bolivariano “José Carlos Mariategui” – Napoli
– Associzione “L’Internazionale” – Napoli
– Centro Culturale “La Città del Sole” – Napoli
 
Individuali:

– Valentino Morandini
– Fabrizio Lorusso
– Roberto Antonucci, Spezzano Albanese (CS)
– Antonio D’Angelo, architetto, Napoli
– Giorgio Sabaudo  
– Gavino Puggioni

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