Sarà probabilmente domani la giornata decisiva

Secondo le notizie che ci giungono dal mare tra Cipro e la Palestina, l’arrivo della Freedom Flotilla nelle acque antistanti la Striscia di Gaza è previsto per domani. Il convoglio è al completo e procede lentamente ma regolarmente.
Pare che la Marina israeliana voglia effettuare il blocco a 20 miglia nautiche dalla costa di Gaza. Tutto ciò è in linea con le dichiarazioni del governo israeliano che, non più tardi di ieri, così si è espresso per bocca del vice ministro degli esteri Dany Ayalon: «Questa missione è una provocazione…mette a rischio la sicurezza di Israele e quindi non passerà». Questa volta la posizione israeliana ha suscitato una protesta perfino da parte dell’Unione Europea, che ha dovuto chiedere «una immediata, ininterrotta e incondizionata apertura del passaggio per gli aiuti umanitari, dei prodotti commerciali e delle persone in uscita e in entrata a Gaza». (Nena news)

Israele ha invece reso noto un elenco di 2.000 oggetti ai quali è comunque interdetto l’accesso a Gaza. Sono compresi in questa lista gli aghi con il filo, le gomme per cancellare, i libri, stoviglie, coperte, occhiali, sedie a rotelle…. (la Repubblica online, 30 maggio).
Ricordiamo che le navi trasportano 10mila tonnellate di aiuti umanitari, tra i quali 500 sedie a rotelle elettriche, oltre a 700 persone, di 40 nazionalità.
Si prevede che la Marina israeliana intenda intimare il dietrofront alla Freedom Flotilla costringendola, in caso di rifiuto, a dirigersi verso il porto israeliano di Ashod. Insomma, quello che si profila, è un vero e proprio atto di pirateria da parte di Israele.

Intanto a Gaza cresce l’attesa per l’arrivo delle navi della solidarietà internazionalista.
In vista di questo evento Israele ha continuato  a colpire giornalmente la Striscia nell’indifferenza dei media occidentali. Nei giorni scorsi le Dumb Bombs dell’aviazione israeliana hanno  perfino distrutto un campo estivo per bambini che avrebbe dovuto aprire i battenti ai primi di giugno, comprensivo di parco giochi e piscina.
Così hanno commentato da Gaza, Vittorio Arrigoni e Radmila Stojanovic: «Tanto scalpore nel mondo aveva giustamente suscitato qualche giorno fa l’atto di vandalismo di un gruppo di estremisti salafiti ai danni di un campo estivo dell’Unrwa a Gaza, mentre la distruzione del centro ricreativo di Beit Hanoun è passato pressoché inosservato». (da Peacereporter)

L’attesa della Flottiglia è veramente grande, pur nella consapevolezza di quanto sarà difficile che le navi possano davvero arrivare a destinazione. Ecco cosa ha dichiarato il primo ministro palestinese, Ismail Haniye: «L’assedio israeliano a Gaza, in vigore dal 2007, finirà presto anche se lo stato ebraico riuscirà a bloccare la “Flottiglia” al largo delle coste della Striscia».
Ed ancora: «Il significato della Flottiglia è che il mondo intero si oppone all’assedio». «La Flottiglia è un momento storico per la fine dell’assedio. Se Israele impedirà alle navi di arrivare a Gaza, sarà un vero scandalo mediatico internazionale, e incoraggerà ancora più flottiglie a rompere l’assedio».

Vedremo gli sviluppi delle prossime ore, ma la crescita della solidarietà con Gaza assediata è sotto gli occhi di tutti. Ed Israele questa volta è davvero in difficoltà.