Riceviamo e pubblichiamo
«Voi occidentali, com’è noto, considerate noi afghani dei primitivi. Lo ammettiamo, se paragonati alla vostra modernità, lo siamo. Ciò che invece non ci va giù è che voi non date solo un giudizio di fatto, ma pure di valore. Primitivo, per voi, è infatti sinonimo di barbaro, che più o meno equivale ad un incrocio tra un uomo e un animale. Voi siete migliori, noi scandalosamente inferiori, ciò che vi autorizza a considerarvi in dovere di civilizzarci, di strapparci alle nostre tradizioni ancestrali, di insegnarci usi e costumi “civili” o come a toglierci i pidocchi.
Il problema è duplice: non solo volete obbligarci a diventare come voi, perseguite il vostro scopo, diciamo così, in maniera liberale, puntandoci il coltello alla gola. Con la scusa che noi saremmo colpevoli per l’attentato del 9/11, avete occupato il nostro paese e messo al governo un vostro fantoccio. Avete insomma scatenato una guerra che dura da un decennio e, a parte poche decine di combattenti, avete tolto la vita e decine di migliaia di cittadini innocenti, metà dei quali donne inermi i cui diritti, così almeno proclamate, sarebbero in cima alle vostre preoccupazioni. Assieme alla donne avete trucidato vecchi e bambini, la maggior parte dei quali ammazzati da bombe sganciate dall’alto, spesso per mezzo di droni telecomandati, altre volte dalla vostra micidiale artiglieria pesante, che può colpirci da chilometri e chilometri di distanza, al di là delle montagne.
Potete dunque immaginare come noi ci si renda conto della vostra incomparabile superiorità. Solo una civiltà tanto avanzata può chiamare tutta questa carneficina “effetto collaterale”. Solo chi è più avanzato può disporre di simili sofisticati mezzi di sterminio. Solo una società altamente progredita può produrre, a scala industriale, tanto micidiali congegni di morte. La modernità che essi incorporano sta nella loro efficacia, nel fatto che per loro tramite potete sterminarci pagando a vostra volta un prezzo irrisorio in vite umane. In questo senso non è vero che l’Afghanistan è per voi un nuovo Vietnam. Basta guardare il rapporto tra le nostre vittime e le vostre: 1:1000. Combattere con gli Ak47, con i nostri rudimentali Ied o usando il martirio, è ancor più penoso di quando gli indios dovevano difendersi con archi e frecce da conquistatori che potevano disporre di fucili e lunga gittata e cannoni.
Saremo primitivi, ma non siamo fessi, né rinunciamo alla nostra dignità. Voi la chiamate civilizzazione, noi la chiamiamo barbarie. Voi dite di portare la libertà, noi diciamo che esportate, come tutti gli invasori che abbiamo respinto nei secoli, lo schiavismo. La libertà è nella lotta, non nella umiliante sottomissione. Voi dite di stare dalla parte della verità, noi, seguendo i nostri venerati profeti, affermiamo che la verità sta nella sofferenza, e nel dolore degli oppressi. E’ solo col riscatto di questi ultimi che la verità si fa strada.
Saremo primitivi, ma non siamo fessi. Anzi, mi viene il dubbio che oltre ad essere moralmente superiori a voi, siamo anche più svegli. Voi non ci conoscete ma noi conosciamo voi. Non parlate la nostra lingua, ma noi la vostra. Non avete idea di cosa realmente stia accadendo in Afghanistan, noi sappiamo come vanno le cose dalle vostre parti. Voi siete ubriachi di presente, noi sappiamo che il futuro ci darà ragione.
Saremo primitivi, ma non siamo fessi. Sappiamo che turlupinate i vostri cittadini, che al pari di quanto qui fanno i vostri emissari, li corrompete col denaro, che strappate il loro consenso con l’inganno. I veri pilastri della vostra democrazia.
Dopo aver motivato l’invasione del nostro paese come ritorsione per il 9/11, ora giustificate l’occupazione col motivo di debellare il “terrorismo”. E’ così che i vostri politicanti e i media ad essi asserviti, chiamano i nostri combattenti: “terroristi”.
Ma chi è il terrorista, se non colui che cerca, con la violenza indiscriminata e grazie al sangue di civili innocenti, di ottenere uno scopo politico, più precisamante il dominio?
Terroristi sono quindi i vostri soldati mercenari, che in cambio di un lauto stipendio, vengono, armati fino ai denti, a bordo dei loro micidiali mezzi, a seminare orrore e paura. Ad occupare i nostri villaggi, a distruggere i nostri campi, irrompendo nelle nostre case sfasciando quel poco che vi trovano ma che per molti rappresenta tutto il loro avere. Vengono e non esitano a sparare su chiunque osi sfidare la loro tracotanza chiedendo rispetto.
Nel vostro immaginario collettivo ciò evoca il passato fantasma del nazismo e delle SS. Voi siete per noi il nazismo presente e i vostri mercenari le moderne SS.
Per questo consideriamo terroristi i vostri soldati, e i vostri politici i loro mandanti.
Siamo a poli opposti: voi occupanti e noi occupati, voi oppressori e noi oppressi. Voi esultate come “successi militari” le operazioni che vi permettono di ammazzare nostri combattenti, noi facciamo altrettanto quando vanno in porto le nostre e sono i vostri a lasciarci le penne.
Questo volevo dirvi dopo il successo della Resistenza nel distretto di Golestan.
Traduzione a cura della redazione