Ho aderito alla campagna a sostegno della Freedom Flotilla 2 per una ragione molto semplice: da decenni sono impegnato a favore della causa palestinese e contro il terrorismo sionista.
Lo Stato di Israele nega l’esistenza del popolo palestinese, occupa le sue terre, estende sempre più le sue colonie in quel che è rimasto della Cisgiordania, fa strage di innocenti, come è avvenuto con la sanguinaria, razzista operazione “Piombo fuso” contro la popolazione di Gaza, già in condizioni disperate.
In questi anni decine di migliaia di case palestinesi sono state demolite e centinaia di villaggi devastati. Centinaia di pozzi sono stati distrutti e le riserve idriche sotterranee sequestrate e sfruttate per irrigare le coltivazioni delle colonie e dei territori israeliani.
Migliaia di olivi e di alberi da frutta sono stati sradicati. A tutto questo si è aggiunta l’erezione della “barriera di sicurezza” voluta da Sharon, il muro destinato a stringere in una morsa la popolazione palestinese, relegandola in aree territoriali sempre più frammentate e dislocate. Nel frattempo Gerusalemme è stata trasformata in una immensa colonia ebraica che si espande sempre più verso oriente, cancellando ogni traccia della presenza arabo-islamica e dei suoi millenari monumenti.
L’etnocidio del popolo palestinese si consuma nell’indifferenza del mondo, con la complicità delle cancellerie occidentali, l’omertà dei grandi mezzi di comunicazione di massa, il servilismo degli esperti e dei giuristi “al di sopra delle parti”. Il diritto internazionale è un pezzo di carta straccia, mentre le Nazioni Unite, dominate dal potere di veto degli Stati Uniti, macinano acqua nel mortaio e lasciano impuniti i crimini internazionali commessi senza fine da Israele. Si tratta di un vero e proprio etnocidio che ha come obiettivo la cancellazione della storia, della cultura, della dignità, della identità del popolo palestinese.
Ogni iniziativa che vada in senso opposto – come la Freedom Flotilla 2 – è una dimostrazione di civiltà, di solidarietà umana e di sensibilità per la tragedia di un popolo innocente che non può che essere profondamente apprezzata.
Danilo Zolo
Università di Firenze