Il 4 novembre scorso commentavamo la notizia dell’elezione, da parte del conclave cardinalizio della CGIL, di Susanna Camusso a segretaria generale. L’articolo, dal titolo “Il cavallo di Troia”, era in realtà ripreso dal blog SOLLEVAZIONE, di Rivoluzione Democratica. Esso prendeva atto e spiegava perché tale elezione segnava una bruciante sconfitta della FIOM, che la ex-socialista Camusso aveva a suo tempo cacciato dalle sue fila, dopo che,  sotto la sua egida, era stato firmato a Mirafiori un accordo scandalosamente punitivo per gli operai, e soprattutto per le operaie dei turni notturni. Indegna storia raccontata proprio da SOLLEVAZIONE in un articolo, che pare abbia avuto una grande risonanza, dal titolo “Susanna Camusso: Chi è costei?” .

Ma perché ritorniamo su questa vicenda?
E’ preso detto.

Un nostro lettore ci informa che il quotidiano berlusconiano IL TEMPO, nella sua edizione cartacea e web del 9 novembre scorso, tira in ballo in maniera provocatoria il Campo Antimperialista. L’articolo de IL TEMPO, a firma di Maurizio Piccirilli dal titolo “A Pomigliano un attacco a cinque punte” è una patetica e superficiale raffazzonatura di luoghi comuni. Esso prende a preteso la notizia che sui muri dello stabilimento FIAT di Pomigliano, sarebbe apparsa una scritta con la stella a cinque punte e la scritta Aut.

Il Piccirilli così commenta: «Dopo il referendum sulla nuova piattaforma e la spaccatura del sindacato, si sono moltiplicate le intimidazioni e le minacce contro la Fiat ma anche contro Cisl e Uil che avevano sottoscritto l’accordo. Non solo parole. Le sedi dei due sindacati e agli stessi rappresentanti come Bonanni hanno subìto attacchi diretti. Con fumogeni e lancio di uova. Ora ecco comparire la «Stella a cinque punte». Una firma non sottovalutata dagli investigatori che ritengono la minaccia riconducibile alla galassia «antagonista» che cavalca ormai ogni forma di protesta. Dalle fabbriche, alla scuola, alle protesta per i rifiuti nel napoletano e a quelle degli immigrati. Tentativi di far rinascere un movimento «rivoluzionario» come emerge dai blog e dai siti gestiti dai gruppi che si richiamano al marxismo».

Subito dopo il maldestro giornalista scrive: «Come negli Anni di piombo, critiche e attacchi anche alla Cgil. Così nel mirino è finita anche la neo segretaria Susanna Camusso: accusata di essere socialista dal Campo Antimperialista e «Il cavallo di Troia della Confindustria per piegare la Fiom».

IL TEMPO non solo ci associa surrettiziamente al “brigatismo” (non è la prima volta che certi organi di disinformazione lo fanno e non sarà l’ultima). Riferendosi ai legittimi attacchi subiti dalla Cisl di Bonanni da parte degli operai, lascia capire che noi saremmo per dare una “sonora lezione” anche alla Camusso.

E’ chiaro l’intento criminogeno e criminalizzante dell’articolo de IL TEMPO. Che dire? Che la stampa di sistema, anzitutto quella berlusconiana, ci tenga d’occhio, non è una sorpresa. Né lo è che quando lo fa tenta di satanizzarci, presentandoci come un’accolita di violenti e scalmanati e mai considerando le nostre idee. Non tentiamo di convincere questi giornalisti prezzolati del contrario, sarebbe inutile.
Chi ci segue sa chi siamo, cosa pensiamo e cosa facciamo. Ci teniamo invece a confermare la nostra opinione, pessima, sul ruolo dei sindacati, CGIL compresa, e in particolare sulla Camusso. Se Epifani era una iattura per i lavoratori, iscritti GCIL compresi, la Camusso sarà anche peggio. Chi vivrà vedrà.