Appello del Comitato dei Familiari dei Detenuti Desaparecidos in Honduras COFADEH

«Vi vogliamo qui, ora. Non come paramilitari né spie, bensì come scudi umani di fronte alla barbarie. Internazionalisti per rifare l’Honduras insieme alla resistenza nazionale». 

Appello internazionale
 
Il Comitato dei Familiari dei Detenuti Desaparecidos in Honduras (COFADEH) richiama con urgenza il mondo a focalizzare di nuovo il suo sguardo verso il nostro paese, per i seguenti avvenimenti e motivi:

1 – La normalità che sperate si costruisca col dialogo e la riconciliazione avviene ogni giorno con più morti e ulteriore radicamento dei golpisti violenti al potere, in progressiva combutta col narcotraffico ed il crimine organizzato. Quanto tempo aspettate ancora?

2 – La disuguaglianza e la povertà hanno squilibrato la governabilità dell’Honduras; il loro potere destabilizzante ha accresciuto il panico dei piccoli settori privilegiati, che hanno posto gli altri in situazione di totale vulnerabilità.

3 – L’istituzionalità statale successiva al golpe del giugno 2009 funziona come elemento di dominazione e sottomissione assoluta, rispettivamente delle elite violente sulla cittadinanza non soggiogata.

4- Il controllo dei poteri dello Stato, senza contrappesi, i mezzi d’informazione corporativi, le chiese e gli apparati repressivi – regolari ed irregolari – hanno instaurato una forma di terrorismo statale.

5 – Di questa struttura terroristica che viola diritti umani e criminalizza la dissidenza è corresponsabile un gruppo di stati formato, in particolare, dagli Stati Uniti, dalla Colombia e almeno da due stati europei, e da organismi come la Banca Mondiale ed il FMI, che forniscono risorse al regime di fatto.

6 – Le libere operazioni del narcotraffico ed altre forme di crimine organizzato negli ambiti militari e polizieschi, causano morti violente di bambini, giovani, uomini adulti e donne, con un tasso superiore a 70 ogni 100.000 abitanti.

7 – I poteri di fatto di agroindustriali e banditi hanno assunto il controllo sulle forze armate e si sono posti al comando delle decisioni strategiche del paese, compreso il bilancio nazionale, aumentandosi ieri per la difesa e la sicurezza oltre 2000 milioni di lempiras, passando al di sopra dell’educazione e della salute.

8 – L’impunità è totale, non si percepisce Stato di Diritto, perché non esiste per le vittime vinte e, in modo assai deplorevole, la comunità internazionale sta solamente in attesa, aspetta inutilmente che “la normalità precedente al golpe ritorni di nuovo”.

9 – L’elite regge il potere con la forza ed emana leggi che consolidano i suoi ristretti gruppi economici e criminalizza le lotte sociali a favore del popolo. Utilizza civili e militari come aggressivi portavoce.

10 – Le leggi di confisca dei beni del crimine organizzato sono un modo per lavare le operazioni illecite di uno Stato distrutto con bilancio insanguinato e le leggi antiterroristiche – d’intromissione nelle finanze delle associazioni civili e d’intercettazioni telefoniche – sono l’altra espressione del terrorismo di stato.

11 – La militarizzazione sproporzionata delle zone produttive del Fiume Aguán, nel nord del paese, dopo il massacro obbrobrioso di contadini nel settore di El Tumbador, costituisce un’altra strategia violenta per criminalizzare le lotte contadine e per sperimentare un nuovo corso di sicurezza nazionale devastatrice.

Per tutto ciò, il Cofadeh fa appello alla comunità internazionale ad intervenire senza ulteriori dilazioni nelle questioni proprie dell’Honduras; si tratta di evitare altre morti di esseri umani, violazioni di altri diritti e perdita della pace. Vi vogliamo qui, ora. Non come paramilitari né spie, bensì come scudi umani di fronte alla barbarie. Internazionalisti per rifare l’Honduras insieme alla resistenza nazionale.

Per i fatti e per gli autori, né oblio né perdono

Tegucigalpa, 3 dicembre 2010

COFADEH – Barrio La Plazuela, Avenida Cervantes, Casa n° 1301
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Traduzione a cura di Adelina Bottero