Affollata conferenza stampa a Roma nonostante gli attacchi e le minacce sioniste

Alla fine la lobby sionista è stata sconfitta, e la conferenza stampa della Freedom Flotilla 2 si è regolarmente tenuta presso la sede dell’Ordine dei giornalisti (Odg). Alla sala, affollata di giornalisti, non ha certo corrisposto uno spazio adeguato sulle rispettive testate, ma conoscendo la stampa del Belpaese questo non era difficile da prevedere. Unica eccezione il manifesto, che peraltro ha formalmente aderito alla coalizione a sostegno della Freedom Flotilla 2.

Il fatto politico più rilevante è però un altro: l’interesse che la conferenza stampa ha suscitato, la sua riuscita e la sconfitta del tentativo della lobby sionista di farla saltare. Il pretesto per l’attacco della Israel lobby è stata la concessione della sala dell’Odg. Oggetto dell’attacco è stato dunque il suo presidente, Enzo Iacopino (foto). Cosa è successo esattamente? E’ successo che dopo un primo attacco del sito ultras ”informazionecorretta”, sono scesi in campo il giornalista Rai Claudio Pagliara e la parlamentare italiana nonché colona israeliana Fiamma Nirenstein, per chiedere a Iacopino la negazione della sala dell’Ordine.

Il fatto che Iacopino abbia respinto queste pressioni minacciose (tutti sanno quanto conti la lobby nel mondo dell’informazione), ha mandato su tutte le furie gli organi di stampa più schierati del fronte filo-sionista. Questi alcuni titoli di oggi: «Se chi mette il bavaglio a Feltri va a braccetto con gli antisemiti» (Fiamma Nirenstein su Il Giornale); «L’Ordine dei giornalisti si arruola contro Israele» (Fausto Biloslavo ancora su Il Giornale); «Iacopino attacca la Nirenstein» (Dimitri Buffa su L’Opinione).

Nella conferenza stampa, i rappresentanti della coalizione italiana e di quella internazionale che stanno allestendo la nuova flottiglia, hanno ribadito l’obiettivo di rompere l’assedio di Gaza, come atto di solidarietà concreta con la lotta di liberazione del popolo palestinese. Erano presenti i rappresentanti di diversi paesi oltre all’Italia (Svezia, Turchia, Stati Uniti, Grecia, Gran Bretagna, Francia), nonché le principali organizzazioni internazionali che lavorano alla missione (European Campaign against Siege on Gaza, Free Gaza Movement, Ship to Gaza Coalition, IHH turco).

La conferenza stampa ha chiuso la “tre giorni” italiana della Freedom Flotilla 2. In precedenza si era infatti tenuta, sempre a Roma, la riunione internazionale della coalizione, mentre sabato 11 in un incontro molto partecipato i rappresentanti della coalizione internazionale avevano potuto rispondere alle domande del pubblico. Sono stati dunque tre giorni molto positivi per il progetto della FF2, un’iniziativa che dà evidentemente molto fastidio ai sionisti. Un’iniziativa che non consiste soltanto nell’invio delle navi, ma in una generale battaglia politica e culturale contro il sionismo e la sua politica genocida che a Gaza ha la sua massima manifestazione.

Proprio per la portata di questa battaglia, dobbiamo essere molto soddisfatti di aver sconfitto in questa occasione l’italica Israel lobby. Al tempo stesso possiamo essere certi che costoro continueranno il loro sporco lavoro. Come ha reso noto recentemente il Guardian, il ministro degli esteri israeliano Lieberman ha chiesto alle ambasciate di 5 paesi europei (tra cui l’Italia) di arruolare mille persone per ogni paese da individuarsi tra politici, giornalisti, esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo, al fine da promuovere l’«immagine di Israele». Evidentemente quelli già nel libro paga non sono considerati sufficienti…

In ogni caso oggi possiamo dire: Freedom Flotilla 1 – Israel Lobby 0. Segno della positività del lavoro fin qui svolto, della determinazione politica della coalizione, della forza dello schieramento unitario che si è formato in questa occasione.