L’International Action Center si unisce al popolo dell’Egitto e al mondo nei festeggiamenti dello stupendo trionfo del potere popolare e dell’azione di massa in Egitto.

I più celebri analisti della società umana hanno descritto autentiche rivoluzioni come “ festival delle masse”. Noi osserviamo che i 18 giorni che hanno ribaltato il regime dittatoriale di Hosni Mubarak sono una delle più grandi rivoluzioni nella storia dell’umanità. Mai prima di ora in così tanti, in un periodo di tempo così concentrato, diventano attori e scrittori della propria storia. Ci congratuliamo con il popolo dell’Egitto per la sua straordinaria vittoria su un tiranno che per 30 anni ha avuto il sostegno delle “grandi potenze” dell’Unione Europea e soprattutto degli Stati Uniti, fino agli attimi finali del suo regno.

Salutiamo anche il popolo tunisino che ha cacciato il regime dittatoriale di Ben Ali e ha varato questo nuovo capitolo della storia del mondo. Salutiamo la gioventù egiziana che ha annunciato le proteste il 25 gennaio. Salutiamo donne e uomini che hanno difeso con i loro corpi l’accampamento a Piazza Tahrir contro il contrattacco delle forze più reazionarie dal 2 al 4 febbraio. Salutiamo i lavoratori del settore tessile e del settore petrolifero, gli insegnanti, gli infermieri, i medici e gli avvocati, gli addetti al Canale di Suez, tutti i lavoratori i cui scioperi negli ultimi giorni hanno portato un nuovo elemento di forza ad una rivoluzione gloriosa. Salutiamo quelli che hanno condotto l’offensiva e hanno attaccato il quartier generale della polizia e del partito di governo. Salutiamo i soldati in Piazza Tahrir e i marinai di Alessandria che hanno fraternizzato con i dimostranti. Salutiamo soprattutto i più di 300 martiri di questa rivoluzione.

I governi imperialisti degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, che ora si affrettano a nascondere i loro 30 anni di sostegno alla dittatura, si stanno ora chiedendo: “E dopo?”. Essi paventano che la rivoluzione si diffonda nel Nord Africa, nella Penisola Arabica e aiuti a liberare la Palestina dall’occupazione sionista. Hanno paura che il successo egiziano ispirerà i lavoratori nei paesi imperialisti a lottare duramente e a porre pretese politiche. Noi dello IAC siamo fiduciosi che il popolo egiziano presto darà una risposta. La nostra esperienza con la comunità egiziana degli Stati Uniti può chiarire perché  siamo così ottimisti.

Nelle scorse settimane abbiamo lavorato mano nella mano con l’aiuto degli egiziani progressisti nell’organizzazione di manifestazioni di solidarietà. Per oggi, 12 febbraio, abbiamo contribuito a progettare una manifestazione di emergenza a Washington D.C., che la vittoria di ieri ha sostituito con una serie di celebrazioni locali. Abbiamo visto che l’energia, la volontà al sacrificio, la abilità e la elasticità degli egiziani qui, liberati dalla forza della rivoluzione in patria, hanno reso chiaro che gli egiziani creeranno le istituzioni necessarie a superare gli ostacoli per l’edificazione di una autentica liberazione nazionale e di una democrazia popolare.

Concludiamo con un messaggio rivolto ai progressisti negli Stati Uniti. Conosciamo l’ipocrisia del governo statunitense nella sua attuale manifestazione di solidarietà con una rivoluzione, che non osa respingere o redarguire pubblicamente. Sappiamo che stanno architettando molti modi per intervenire e capovolgere i buoni risultati della rivoluzione. E dobbiamo impegnarci a fare quello che possiamo per impedire a Washington di intervenire in qualche modo contro il popolo dell’Egitto e contro l’intera regione.

Mubarak è caduto, l’umanità ha fatto un passo avanti!
La marcia verso la libertà non si arresterà!
Lunga vita alla rivoluzione egiziana!

I promotori e gli attivisti dello IAC
12 febbraio 2011

http://www.iacenter.org/
Traduzione di Maria Grazia Ardizzone