Un appello per la libertà dei Cinque

Cari compagni,
abbiamo ricevuto dall’Ambasciata di Cuba in Italia e facciamo nostro l’appello dell’Ambasciata per una mobilitazione straordinaria a favore dei Cinque. Entro il mese di giugno il tribunale di Miami dovrà decidere rispetto l’ “habeas corpus” di Gerardo Hernández, che rappresenta l’ultima possibilità di rivedere in sede giudiziaria le condanne a due ergastoli più 15 anni che ha ingiustamente subito.

Già si ha notizia del parere contrario del Governo degli Stati Uniti alla presa in considerazione della richiesta di Gerardo. Se ancora non fosse sufficientemente dimostrato, quest’ultima presa di posizione chiarisce definitivamente il carattere esclusivamente politico dei processi a cui sono stati sottoposti i Cinque.

E’ necessario inondare Barak Obama con le firme in calce all’appello che vi alleghiamo. Solo una grande e straordinaria mobilitazione può rimettere in discussione le sentenze comminate dalla serie di processi farsa. Raccogliamo, quindi, più firme possibili. Le firme possono essere espresse anche per via telematica all’indirizzo www.libertadparaloscinco.org.es , nella parte destra della pagina di apertura, nel riquadro “Campagna Europea un milione di firme per la libertà dei Cinque”, indicando cognome e nome (nombre y apellidos); documento di identità (DNI, ma è facoltativo); indirizzo di posta elettronica (correo electrónico); città (ciudad); provincia (provincia); nazione (país); organizzazione (organización).

Sergio Marinoni
presidente Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

Campaña europea – Un millòn de firmas por la libertad de Los Cinco

Al Presidedente de los Estados Unidos de America
Sr. Barak Obama

Il 12 Settembre 1998 vennero arrestati negli USA, cinque cittadini cubani – René González, Fernando González, Antonio Guerrero, Gerardo Hernández, Ramón Labañino, in quel momento residenti negli Stati Uniti.

Un processo senza le dovute garanzie e senza prove li ha condannati a pene ingiuste, che vanno dai 15 anni a 2 ergastoli. Questa mancanza di prove è stata riconosciuta dalla stessa Procura generale statunitense, nel 2001. Ma i Cinque continuano a scontare in diverse prigioni le dure condanne comminate.

E’ opinione ampiamente condivisa che i CINQUE sono vittime di un processo politico, e che la giustizia statunitense ha dimostrato che, in quel Paese, essere cubano e rivoluzionario è elemento sufficiente per essere incarcerato.

Il Comitato Detenzioni Arbitrarie dell’ONU si è interessato a questo caso, e concorda sulla messa in discussione delle condizioni in cui si tenne il processo che li ha condannati.

Dopo 13 anni di indistruttibile difesa delle proprie convinzioni, i Cinque si sono conquistati un riconoscimento globale come lottatori contro il terrorismo diretto nei confronti di Cuba. Il loro unico reato è stato quello di informare sulle azioni terroristiche che alcune persone stavano pianificando in terra statunitense contro il popolo cubano, e denunciare i terroristi nemici di Cuba che mettevano in pericolo lo stesso popolo statunitense.

Dal loro arresto, ai CINQUE sono state imposte misure di speciale rigore di detenzione: internati in isolamento nel cosiddetto “buco”, continui rifiuti da parte del Governo USA alle visite dei familiari, sono state violate in numerose occasioni le stesse leggi statunitensi e i più elementari diritti umani.
Dieci Premi Nobel hanno chiesto la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani.

Il presidente statunitense, Premio Nobel per la Pace, Barak Obama, può ordinare la libertà dei CINQUE.

Libertà per i Cinque!
Free the Five!
Liberte pour les Cinq!
Libertad para los Cinco!
Freiheit fur die Funf!

ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI AMICIZIA ITALIA-CUBA WWW.ITALIA-CUBA.IT