La NATO continua ad uccidere in Africa e Asia

Il 13 maggio il presidente Barack Obama ha accolto alla Casa Bianca il segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen. I due si sono impegnati a proseguire le due grandi guerre in Afghanistan e in Libia. Ci sono oltre 150.000 soldati stranieri impegnati nella quasi decennale guerra in Afghanistan, almeno 130.000 dei quali servono nella International Security Assistance Force (ISAF) sotto comando NATO. Da quando ha assunto il comando della guerra contro la Libia il 31 marzo, il blocco militare ha condotto quasi 7.000 missioni aeree, di cui oltre 2.600 di combattimento. Obama e Rasmussen hanno anche annunciato che gli Stati Uniti ospiteranno il vertice NATO del prossimo anno.

Nello stesso giorno, Rasmussen dichiarava al Wall Street Journal che “gli impegni operativi della NATO sono sensibilmente mutati negli ultimi 20 anni e non siamo mai stati così occupati”. Appunto.

Le truppe della NATO hanno ucciso una ragazza di 12 anni e ferito altre quattro ragazze di età compresa tra 8 e 15 anni, il 15 maggio nella provincia di Kunar in Afghanistan, secondo il capo della polizia provinciale. Il giorno prima le forze NATO avevano ucciso un ragazzo di 15 anni, figlio di un soldato afgano, in un raid notturno nella provincia di Nangarhar, e la conseguente manifestazione degli afgani locali è stata repressa dalle forze governative con quattro manifestanti uccisi, tra cui un ragazzo di 14 anni.

Il 12 maggio le truppe NATO hanno ucciso una ragazza di 12 anni e un poliziotto, suo parente, sempre nella provincia di Nangarhar. Secondo il padre della ragazza: “Loro (le truppe straniere) hanno lanciato una bomba a mano contro mia figlia e dopo che è corsa fuori dalla stanza in preda al panico, è stata uccisa sul posto.” [1]

Due settimane prima NATO e truppe governative afgane avevano attaccato un posto di blocco pachistano nel Waziristan del Sud. Tre soldati afgani sono stati uccisi e feriti due della sicurezza pachistana”. Le forze di sicurezza pakistane hanno detto di aver risposto al fuoco dopo essere state attaccate dalle forze afgane e NATO….”. [2]

Secondo un dirigente di un partito dell’opposizione pakistana: “L’attacco della NATO non è stato accidentale, ma una mossa calcolata e pianificata per colpire il Pakistan così da nascondere il suo fallimento in Afghanistan. La violazione del territorio pakistano indica che gli Stati Uniti hanno intenzione di spingere la guerra all’interno del Pakistan”. [3]

Gli attacchi missilistici dei droni [aerei senza pilota] statunitensi il 12 maggio scorso hanno ucciso otto persone nel distretto pakistano del Waziristan del Nord, e la “gente del posto ha detto che i morti erano persone innocenti” [4]. Due giorni prima gli “aerei droni statunitensi avevano sparato due missili contro un veicolo, uccidendo almeno cinque persone e ferendone altre sette” in Waziristan del Sud. “Le identità degli uccisi non erano note da subito”. [5]

Gli Stati Uniti avevano abbastanza missili Hellfire [anticarro] per lanciare un attacco di droni in Yemen all’inizio di questo mese, mancando il bersaglio previsto e uccidendo invece altre due persone.

Alla fine del mese scorso, tre elicotteri della NATO hanno sparato contro dei pescatori iraniani a 750 km a nord della capitale somala di Mogadiscio, nell’Oceano Indiano, ferendo tre iraniani e uccidendo tre somali, nel secondo attacco in due giorni. Il ministro iraniano per la Pesca e Risorse marine, Mohamed Ali, “ha condannato l’attacco della NATO e ha chiesto le scuse da parte delle forze internazionali”. [6]

Il 13 maggio, aerei della NATO hanno bombardato la città libica di Brega, uccidendo 16 civili, tra cui 11 religiosi che erano lì in missione di pace, e ferendone altri 45.

Lo stesso giorno le navi da guerra dell’Alleanza atlantica, parte della flotta di 20 navi che sta imponendo un blocco navale alla Libia, hanno bombardato un edificio della Mezzaluna Rossa in mano ai ribelli a Misurata, e cannoneggiato la periferia della vicina città di Zlitan.

Il giorno precedente la televisione di Stato libica aveva riferito che un attacco aereo della NATO aveva colpito l’ambasciata della Corea del Nord a Tripoli. Diversi altri siti della capitale sono stati bersagliati nelle ore successive alla prima apparizione televisiva del leader libico Muammar Gheddafi dopo che un attacco della NATO il 30 aprile aveva ucciso uno dei suoi figli e tre dei suoi nipoti.

Il generale Carter Ham, comandante dello US Africa Command [AFRICOM], a capo della guerra aerea e delle operazioni navali contro la Libia dal 19 al 30 marzo, ha parlato in Uganda l’11 maggio e sostenuto la necessità di un ulteriore dispiegamento di truppe per il conflitto armato in corso in Somalia, offrendo l’assistenza americana. Dallo scorso anno, la NATO ha aerotrasportato migliaia di soldati ugandesi dentro e fuori la capitale somala, dove tre sono stati uccisi e altrettanti feriti tre giorni dopo la dichiarazione di Ham.

Il 14 maggio a Gibuti, dove il Pentagono ha la sua unica base militare permanente in Africa e almeno 2.500 soldati assegnati alla sua Forza congiunta per il Corno d’Africa [Combined Joint Task Force-Horn of Africa], con sede lì, ha annunciato di voler schierare due battaglioni in Somalia perché si uniscano ai 9.000 ugandesi e burundesi già in forza sul posto.

Saranno ancora molte le persone innocenti, compresi i bambini, ad essere uccise in Africa, Asia e nella Penisola araba prima del vertice NATO del prossimo anno negli Stati Uniti.

Note
1) Pajhwok Afghan News, May 12, 2011
2) Dawn News, April 27, 2011
3) News International, April 28, 2011
4) The Nation, May 13, 2011
5) Online News International, May 10, 2011
6) Press TV, April 24, 2011

da http://rickrozoff.wordpress.com del 25/05/2011
Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare