Un vecchio saltimbanco pugliese alla prova del «nuovo, che più nuovo non si può»

Il titolo dell’odierna intervista al Corriere della Sera è davvero un’ottima sintesi: «Vendola: noi e il Pd in un nuovo soggetto – “Basta etichette stantie: anch’io voglio allargare all’Udc e so che il vecchio welfare non regge”».
Unifichiamoci con il Pd, e uno! Allarghiamo all’Udc, e due! Diciamo subito che siamo pronti a sostenere le misure draconiane richieste dall’Europa, e tre! E’ con questa terna di tutto rispetto che il «Cavaliere del Nuovo» (CdN), volto pirotecnico del «Campione del Nulla» (non del tutto casualmente, ancora CdN) si appresta a giocare la sua partita estiva.

La cosa ha provocato un qualche psicodramma in casa Sel (Sinistra, Ecologia e Libertà). Ecco cosa ha scritto sul blog sinistrolibertario un certo Antonio alle 17,40 di oggi: «Compagni, vi prego, evitate un’altra sciagura. Nichi Vendola ti prego. Prima di lanciare proposte dirompenti come queste consulta il partito. Farebbe bene al partito e, permettimelo, anche a te. E guardate che non sono un vecchio rincoglionito “comunista” sempre contro. Sono solo un compagno pugliese parecchio angosciato».

Antonio, noi ti crediamo su quasi tutto: sei pugliese, sei angosciato, non sei vecchio (ci mancherebbe!), non sei comunista (che vogliamo scherzare!). Sul rincoglionito abbiamo invece qualche dubbio, dato che si tratta di un’umana condizione che tocca di sovente anche i giovani e i non comunisti. Del resto, ci sembra di sentire l’orrore del governatore: consultare il partito? Roba di quel Novecento di cui dobbiamo liberarci, della vecchia politica che supereremo insieme ad altri innovatori di primo pelo come Bettini, Latorre, il presidente della Toscana Rossi! E poi, come si permette questo Antonio di sapere qual è il bene del Cavaliere del Nuovo!

Vendola non ha vinto alle amministrative. Ha ottenuto un 4% che è la metà di quel gli attribuivano i sondaggi. La distanza con la stessa Fds è minima. Nella coalizione di centrosinistra i voti di Sel sono un settimo di quelli del Pd, mentre la popolarità tra i pugliesi appare assai declinante. Ma non dimentichiamoci mai che il Campione del Nulla è il diretto discendente di quel Pavone Spennato che mantiene ancora un ufficio in quel Palazzo Montecitorio di cui è stato per poco presidente.

Il suo predecessore ha impiegato ben 14 anni per distruggere un partito con ben altre potenzialità iniziali. Lavoro duro, riconosciamolo, anche se ben retribuito. Il successore, invece, non ha di questi problemi: fonda e scioglie partiti che non sono partiti, tanto è tutto al suo servizio. Qualcuno (Claudio Fava) nel gruppo dirigente si è risentito? Ecchisenefrega! Il Nuovo non può mica arrestarsi per così poco.

Ma su questo punto leggiamo cosa dice il CdN: «Al congresso fondativo abbiamo detto che il nostro obiettivo non era tanto far nascere un partito quanto riaprire una partita. Noi non dobbiamo recuperare lo spazio residuo che fu della sinistra radicale. Sarebbe come scrivere vecchi copioni: il nostro compito invece è quello di rimescolare le carte insieme a tanti altri e altre».

Chi sono questi altri e altre ci viene spiegato nella successiva risposta: «Nel Pd si è aperta una discussione molto interessante. Bettini propone la creazione di un nuovo soggetto unitario. Latorre invita noi e il Pd a essere i cofondatori di un nuovo partito. Il presidente della Toscana Rossi ipotizza una lista unitaria di Sel, Idv e Pd. Sono tutti ragionamenti incoraggianti».

E’ divertente notare come Vendola si sia scelto come compagni di strada l’ex braccio destro di D’Alema (Latorre) e l’ex braccio destro di Veltroni (Bettini). Auguri, è il nuovo che avanza!

Naturalmente, il Cavaliere del Nuovo insiste sulle primarie, indicate come «catalizzatore di una formidabile mobilitazione delle idee». Boom!
Ma questa volta – ecco il vero succo dell’intervista – il nuovo ha una funzione meno poetica del solito. Stavolta non ci parla di «narrazioni», bensì di sacrifici da dedicare a banche e banchieri: «Anche la sinistra radicale deve accorgersi, per esempio, che non si può tenere in piedi il vecchio welfare».

Ma guarda un po’ che frasetta innocente! Gli sarà sfuggita per caso! Il «vecchio welfare»! Ma quanto è vecchio sant’Iddio. Un innovatore, tanto più se si chiama CdN, non può mica difenderlo. Peccato che sia la stessa opinione di Tremonti, di Draghi, della Marcegaglia, della Bce, insomma di tutti gli innovatori disinteressati che hanno a cuore la sorte delle nuove generazioni. In nome del nuovo gli hanno già distrutto la scuola, precarizzato il lavoro, polverizzato le future pensioni, ma il nuovo è il nuovo, evviva il suo Cavaliere!

Ora, ci sono dei retrogradi, gente che ancora amerebbe vedere completato un pensiero, che hanno avuto l’ardire di chiedersi quale sarebbe il nuovo welfare pensato tra una visita a Schwarzenegger, un ricevimento dell’ambasciatore israeliano, l’aumento delle tasse in Puglia per colmare il bilancio di una sanità regionale nota soprattutto per gli scandali.

Si tratta, ovviamente, di incurabili ingenui che non hanno ancora capito il nuovo. E soprattutto – ed è più grave – non hanno ancora capito che CdN sta anche per Campione del Nulla, che è il volto del nostro quando il ragionamento richiederebbe il passaggio alla proposta. Una proposta che non arriva mai, un nulla che è però tempestivo: come non apprezzare la tempistica della frase sul welfare indifendibile, proprio nel momento in cui le oligarchie finanziarie chiedono di picchiare ancora più duro sulle classi popolari?

Stavamo chiudendo, quando ci siamo accorti di aver tralasciato la povera Udc. Errore gravissimo, perché è vero che Casini è incasinato e conta sempre meno, ma due paroline ci vogliono. Il Campione del Nuovo ha avuto infatti la gentilezza di farci conoscere come impiega il suo preziosissimo tempo. In Puglia non c’è quasi mai, ma quando c’è ha delle priorità che sicuramente tranquillizzano i suoi corregionali: «Io nella mia modesta esperienza ho governato facendo dell’ascolto della proposta dei centristi un mio dover essere quotidiano e oggi ho un rapporto molto buono con l’Udc nel Consiglio regionale della Puglia». Amen.

Abbiamo detto che il CdN bifronte è sicuramente il degno successore di Bertinotti, lo sterminatore. Ma il suo slancio nuovista, il suo amore per le primarie e soprattutto per le frasi vuote ma altisonanti, lo avvicina ancor di più ad un altro personaggio della politica italiana: Walter Veltroni, l’ex dirigente del Pci noto per aver dichiarato di non essere mai stato comunista. Più che un ossimoro una confessione.

Rispetto al suo vecchio protettore, che almeno amava infarcire la sua demagogia con qualche contenuto sociale, sia pure del tutto innocuo, il Cavaliere del Nuovo nulla ha da dire sulle grandi questioni economiche e sociali del nostro tempo. Si sa solo che – al pari del primo segretario del Pd – è contro il «vecchio», quando dietro a questa parola ci sono i diritti e gli interessi di milioni di lavoratori, giovani e pensionati. Ecco perché più che un Vendol-otti tutto ci dice che abbiamo di fronte un Vendol-oni.