Caso Battisti: lo schiaffo brasiliano all’Italietta manettara

L’altro ieri alla Tv un servizio su una vicenda di cui non sapevo. Diversi criminali di guerra nazisti, colpevoli di stragi in Italia tra il 1943 e il 1945 (tra cui il boia dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema: 560 innocenti fucilati!) vivono tranquillamente in Germania, la quale si rifiuta di estradarli in Italia. Ebbene la cosa non pare sollevare alcuna rumorosa indignazione dei media e dei partiti italiani. Nessuno accusa la Germania di calpestare il diritto o di offendere l’Italia o la memoria delle vittime.

La sentenza del Supremo tribunale federale Brasiliano sul caso di Battisti ha invece dato la stura ad un’offensiva senza precedenti contro il Brasile, a cominciare dal capo dello Stato. 

Sono due giorni che le Tv non fanno che dare la parola alle vittime del terrorismo. Da che io ricordo mai un servizio sulle vittime che lo Stato fece negli anni ’70-’80 nella sua spietata lotta contro il terrorismo.

Pare di assistere ad un rito collettivo, ma non di rimozione di quegli anni duri, bensì un rito per far rivivere quegli anni, affinché nessuno dimentichi. Ciò è perfettamente in linea con la decisione allora adottata dallo Stato, di non concedere alcuna amnistia, di respingere ogni soluzione politica della mini-guerra civile di quegli anni.

Mi ha colpito il silenzio tombale di tanti portavoce della sinistra “radicale” ufficiale, incluso il “garantista” Pisapia. Un’omertà tutta funzionale alla loro corsa per tornare al potere, quindi per non attirarsi eventualmente gli strali del potere medesimo. Si fa finta di niente.

E invece la questione è terribilmente seria. 

Il Tribunale brasiliano ha infatti affermato che nessuno stato straniero ha il diritto di contestare la decisione assunta a suo tempo da Lula, ovvero dalla loro suprema autorità politica. Qui, ben al di la dello specifico caso Battisti, varrebbe la pena svolgere una riflessione, soprattutto a sinistra. Brasilia ha infatti adottato una decisione per così dire “sovranista” e “nazionalista”, dando una esemplare lezione all’Italietta, che invece è in prima fila nel devolvere le sue prerogative ai poteri sovranazionali.

L’ultimo lampante esempio è l’aggressione alla Libia, in cui il governo ha semplicemente obbedito alle pressioni della NATO. Governo e opposizioni hanno giustificato la trasformazione del paese in una portaerei in virtù del cosiddetto “rispetto delle decisioni internazionali” (leggi della Santa alleanza occidentale imperialistica).

Questi pagliacci, urlano contro il Brasile. Essi pretenderebbero che questo paese si adattasse agli standard del servilismo italiano, ovvero al paradigma che gli interessi nazionali debbono essere sacrificati all’altare di quelli, “superiori”, dell’Occidente e dei suoi “valori civili”.

Hanno ricevuto uno schiaffo esemplare. Ben gli sta.

da Sollevazione