Il «Papa laico» e il chierichetto pugliese
Nichi Vendola ci crede. Ci crede a tal punto da mandare segnali a ripetizione a chi di dovere. Nel suo forbito dir niente riesce sempre ad infilare quel che gli interessa. Questa volta ha pensato bene di ingraziarsi, una volta per tutte, il potere dei poteri. Già che c’era non si è dimenticato della Chiesa di Ratzinger, ma quel che più gli stava a cuore era un altro Papa: quello che salirà al vertice della Bce giusto il giorno di Ognissanti.
Intervistato da l’Espresso il leader di Sel si è lanciato senza freni. Interrogato su quali sono stati i protagonisti della «svolta» antiberlusconiana (elezioni amministrative e referendum) è arrivato al dunque. Dopo aver sciorinato il solito ed innocuo elenco di donne, giovani, comitati, associazioni, volontariato, mondo cattolico e sindacale, Vendola ha lanciato finalmente il suo messaggio. Dopo tanti protagonisti senza volto, il governatore della Puglia considera decisivo «l’impegno di due grandi cattedre. Quella di papa Ratzinger e quella del papa laico, Mario Draghi. Ambedue hanno colto nella precarietà un dato di crisi globale nella nostra società».
Dobbiamo stupirci? No. Il Campione del Nulla (CdN) è fatto così. Figlio di un’epoca di egocentrici – mica penseremo che il Berlusca sia il solo – sta giocando davvero al candidato premier. E siccome non c’è niente di più testardo dei megalomani incalliti, aspettiamocene delle belle. Ma intanto soffermiamoci sul significato di quel «papa laico» così candidamente eletto dal candidissimo Vendola.
Chi sia Mario Draghi è noto (vedi Il peggiore di tutti: Mario Draghi e Il Markettaro).
L’ampio sostegno di cui ha goduto per arrivare al vertice della Bce è solo la conferma di quali interessi rappresenti. Con Draghi le oligarchie finanziarie possono dormire sonni tranquilli. Tranquilla la finanza europea, ancor di più quella americana. Meno tranquilli dovrebbero essere i lavoratori e le classi popolari in genere, la qual cosa non turba più di tanto il nostro CdN, il quale di recente ha detto che: «Anche la sinistra radicale deve accorgersi, per esempio, che non si può tenere in piedi il vecchio welfare». (Vedi Più Vendoloni che Vendolotti)
«Papa laico» è un significativo ossimoro attribuito in passato a due personaggi come Benedetto Croce e Norberto Bobbio. Che oggi una tale autorevolezza culturale venga assegnata ad un banchiere, ad un uomo della Goldman Sachs, al principe delle privatizzazioni (cioè della svendita del patrimonio pubblico italiano), questo la dice lunga sullo stato delle classi dominanti del nostro paese. Che questo titolo gli venga attribuito dal discepolo di Bertinotti ci dice invece di che pasta è fatta la cosiddetta «sinistra».
Che Draghi sia l’uomo dei veri dominanti è cosa talmente ovvia che non ha bisogno di ulteriori argomentazioni. Che Vendola si preoccupi addirittura di elevarlo al ruolo di «Papa laico» è invece soltanto ridicolo. Questo generale senza esercito vorrebbe guidare le truppe altrui per arrivare a Palazzo Chigi. Di Papa Draghi vorrebbe diventare Segretario di Stato, il più fido dei cardinali della laica chiesa che si occupa di denaro.
Si rassegni. Un posto di prestigio gli verrà senz’altro riservato, ma il suo servilismo, vergognoso quanto pirotecnico, non potrà giovargli più di tanto. Più che cardinale lo vedremmo bene come chierichetto, ma i nostri sono tempi davvero grami e – se dureranno – anche un simile cialtrone avrà gloria e onori. Se invece, come c’è da sperare, questi tempi finiranno, il nostro CdN si ritroverà in un baleno nella capiente pattumiera della storia.
In un caso e nell’altro la smetta di esagerare con le sue «narrazioni», con il suo «nuovismo», con le sue incoronazioni di papi e cardinali. Dica, per una volta e se ne è capace, quale è oggi il suo programma di governo. Per sommi capi, s’intende, mica vogliamo le centinaia di pagine del «programmone» unionista del 2006, tanto caro all’ex capo della ditta mentre trattava il suo trasloco alla presidenza della Camera. Ci basterebbe una paginetta, per cominciare anche mezza.
Ma probabilmente siamo degli inguaribili ingenui: se c’è un Papa, il programma c’è già. Il suo, quello di Mario Draghi, il privatizzatore. Di questo dovrebbe narrarci il chierichetto pugliese, ma possiamo stare certi che non lo farà. Neppure sotto tortura. Perché in fondo il CdN è il più americano dei nostrani politici: l’immagine dell’innovatore che si sposa perfettamente con la sostanza della tutela degli interessi della classe dominante.
Concludendo, con Nichi Vendola niente di nuovo sotto il sole, ma certamente un buffone in più da cui liberarsi al più presto.