Hezbollah loda i risultati ottenuti da Hamas nello scambio di prigionieri
Le agenzie palestinesi hanno pubblicato l’elenco dei 1027 prigionieri che Israele ha dovuto accettare di liberare in cambio della restituzione del caporale Gilad Shalit. Tra di essi ci sono 27 donne (nella foto Ahlam al-Tamimi) e 300 minorenni. Contrariamente a quel che sembrava nei primi momenti dopo l’annuncio dell’accordo, nella lista non ci sono né il segretario di Fatah in Cisgiordania, Marwan Barghouti, né il segretario del Fronte Popolare per la liberazione della Palestina, Ahmad Sa’adat. Israele non ha accettato la loro scarcerazione, così come ha rifiutato quella di altri dirigenti di spicco di Hamas e delle forze della Resistenza in generale.
La liberazione di 1027 prigionieri è un grande risultato per la lotta del popolo palestinese e per le organizzazioni che resistono all’occupazione israeliana. Un successo salutato da tutte le forze che lottano contro lo stato sionista. Tra queste, segnaliamo la grande soddisfazione espressa da Hezbollah, di cui riferisce il pezzo di Palaestina Felix che potete leggere di seguito.
Hezbollah, il movimento politico e religioso degli sciiti libanesi ha espresso ammirazione per la brillante conclusione delle trattative tra Hamas e il Governo sionista dell’occupazione, esitate nell’accordo per la liberazione di 1027 detenuti politici rinchiusi nelle galere israeliane in cambio del rilascio dell’Ebreo francese Gilad Shalit, catturato mentre, vestendo l’uniforme dell’esercito di Tel Aviv, si preparava a violare i confini della Striscia di Gaza.
La sezione ‘Relazioni Media’ del movimento ha riferito: “Hezbollah esprime tutta la sua soddisfazione e il suo orgoglio di fronte all’enorme vittoria riportata dai fratelli palestinesi di Hamas, apprezzando in particolar modo la liberazione di tutte le detenute di sesso femminile, contro le quali l’occupazione sionista non ha mancato di ricorrere alle vessazioni più codarde e ignobili; le congratulazioni si intendono estese anche a tutti gli altri movimenti palestinesi coerenti con la scelta della Jihad, ai detenuti liberandi e alle loro famiglie”.
Hezbollah fa anche notare come anche questa occasione dimostri come l’unico modo di ottenere concessioni dall’occupazione sionista sia affrontarla senza paura sul terreno della Resistenza e che, al contrario della coerente e coraggiosa scelta di Hamas, il sentiero più facile e allettante imboccato da quelle forze (Fatah in primis) che hanno abbandonato le armi per sedere a ‘negoziare’ con l’occupazione avrebbero potuto spendere anni attorno al tavolo senza ottenere una frazione di quanto portato a casa dal movimento di Khaled Mishaal.