
Riceviamo dai compagni dei Carc, e volentieri pubblichiamo
L’8 febbraio 2012 si apre presso la Corte d’Assise di Bologna la prima udienza del processo per associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art. 270 bis c.p.) contro 12 compagni che fanno (o facevano) parte del (nuovo)Partito comunista italiano, del Partito dei CARC e dell’Associazione Solidarietà Proletaria, ovvero della carovana del (n)PCI.
E’ un processo politico, il primo vero processo per associazione sovversiva contro la carovana del (n)PCI da quando, a partire dal 1999, le procure di Bologna, Roma, Napoli e Milano hanno iniziato a condurre le varie inchieste per associazione sovversiva contro la nostra area politica. Il Tribunale di Bologna, su mandato del potere politico e dei servizi segreti, conduce quindi una vera crociata contro di noi che dura da più 8 anni e che fino al 2008 ha avuto alla sua testa il PM Paolo Giovagnoli. Una persecuzione giudiziaria politica condotta con illimitate disponibilità di risorse, uomini e mezzi: se, ad esempio, avessero usato solo un decimo di queste risorse per inquisire e processare gli affaristi, gli speculatori e i criminali che sguazzano e trafficano nella città di Bologna impedendo loro di reiterare i loro traffici, sicuramente la situazione economica e finanziaria del Comune non sarebbe così disastrosa!
E’ una persecuzione condotta con particolare accanimento, violando sfacciatamente leggi e procedure (uso di infiltrati, pedinamenti e intercettazioni illegali, computer e altra attrezzatura informatica tenuta sequestrata per anni, creazione di organismi politici-militari ad hoc come il “Gruppo bilaterale italo-francese su terrorismo e minacce gravi” di cui il PM Giovagnoli è stato tra i principali promotori), calpestando i diritti di opinione e di organizzazione sanciti dalla Costituzione, procurando gravi danni economici (spese legali, perdita di lavoro, sequestri di beni) ai singoli compagni, alle loro famiglie e alle loro organizzazioni politiche e sindacali.
La lotta continua! Difendiamo e chiamiamo a difendere i diritti e le libertà politiche conquistate con la Resistenza. Quanto più sarà efficace la mobilitazione contro la loro eliminazione, tanto più sarà ricca, organizzata e gravida di conquiste la mobilitazione per estendere e generalizzare diritti e tutele per tutte le masse popolari. Fino a cambiare l’ordinamento sociale della guerra, dell’arbitrio e dello sfruttamento, fino a fare dell’Italia un nuovo paese socialista.
Facciamo appello a tutte le organizzazioni comuniste, antimperialiste, anarchiche, progressiste, ai sinceri democratici, agli organismi e movimenti di lotta a respingere la campagna in atto di persecuzione e messa fuori legge del comunismo e dei comunisti e a promuovere varie forme di solidarietà politica e sostegno economico ai compagni sotto processo.
Sostieni la resistenza dei compagni inviando un contributo economico per le spese processuali!
Organizza e collabora alla realizzazione di iniziative di solidarietà!
Riteniamo che la solidarietà e il sostegno con i comunisti, le loro organizzazioni e con tutti coloro che vengono attaccati e subiscono la repressione perche lottano contro la barbarie di questo sistema, per difendere le libertà democratiche e per la costruzione di un nuovo sistema sociale sia parte importante e integrante della mobilitazione per la difesa e la promozione dei valori di libertà e di giustizia, e per la costruzione di un esistenza migliore per noi e per le generazioni future.
La persecuzione che le autorità italiane conducono contro i comunisti e coloro che da più di vent’anni lottano a lavorano con determinazione alla rinascita del movimento comunista e alla ricostruzione del partito comunista nel nostro paese si esprime anche in campo economico, con le varie misure con le quali si cerca danneggiare economicamente le persone e gli organismi coinvolti. Spese “legali” (per sostenere processi, perquisizioni, denunce, querele, ecc.), spese per continuare la propria attività politica e la propria esistenza (i zelanti persecutori di turno non esitano a sequestrare materiale come computer e altro materiale informatico indispensabile per l’attività politica dei compagni e delle organizzazioni, in diversi casi si tratta anche di materiale utile per svolgere la propria attività lavorativa e quindi ha una ricaduta sulle condizioni di sussistenza dei compagni), spese per gli spostamenti degli imputati sotto processo, denunciati, inquisiti, perquisiti, giornate di lavoro perse, ecc. La repressione ha quindi una ricaduta importante anche sulle condizioni economiche dei compagni e delle organizzazioni colpite. Anche in questo modo i zelanti persecutori tentano di combattere e ostacolare la rinascita del movimento comunista.
Per questo facciamo appello a tutte le associazioni, alle organizzazioni antifasciste e democratiche, alle istituzioni, e a tutti coloro che ritengono importante mobilitarsi contro la persecuzione dei comunisti e il tentativo di mettere fuori legge il comunismo, ad esprimere solidarietà con le compagne e i compagni sotto processo facendo una sottoscrizione per le spese legali ed a organizzare iniziative di raccolta fondi nelle proprie città e nel proprio ambiente di attività.
Puoi mandarci il tuo contributo al “fondo per le spese legali – Processo di Bologna”:
– con un versamento sul Conto Corrente Postale n. 60973856 intestato a Manuela Maj via Tanaro, 7 – 20128 Milano;
– con un versamento sulla Postepay n. 4023600470226814 intestata a Manuela Maj;
– con un bonifico tramite i seguenti dati: Conto BancoPosta n. 60973856 – Coordinate IBAN: IT 55 F 07601 01600 000060973856 Intestato a Manuela Malgosia Maj
Firma e fai firmare l’appello NO alla persecuzione e alla messa fuorilegge dei comunisti.
Usiamo anche la lotta contro la repressione e lo sviluppo della solidarietà con i compagni, i lavoratori e i giovani colpiti dalla repressione per rafforzare il processo di costituzione di un governo d’emergenza popolare che abolisca il debito pubblico, attui su larga scala la parola d’ordine “un lavoro utile e dignitoso per tutti”, dia forma e forza di legge nazionale ai provvedimenti che caso per caso le organizzazioni operaie e popolari indicano, anche se vanno contro gli interessi e le abitudini del padronato, i diktat delle istituzioni del sistema imperialista mondiale, le esigenze del loro mercato.
Puoi leggere l’appello, le adesioni e la documentazione anche sul sito www.carc.it
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