Alla vigilia della nostra Festa Nazionale: il Giorno del NO*

Il NO dell’Organizzazione Comunista di Grecia (KOE) alle risoluzioni dell’Unione Europea

«1) Via dalla Grecia la troika, il governo e tutte le forze politiche che apertamente o in segreto li sostengono. 2) Stop ai pagamenti agli strozzini internazionali. 3) Indipendenza – Democrazia – Ricostruzione Produttiva.
E’ una via d’uscita che sarà difficile, poiché richiede rotture profonde. Tuttavia, è l’unica strada che non conduce al disastro
sociale e nazionale».

Le risoluzioni adottate ieri (26 ottobre, Ndt) dal vertice dell’Unione Europea mettono il loro timbro sulla bancarotta e, ora formalmente, sulla trasformazione della Grecia in un protettorato. Le risoluzioni di questo vertice prevedono la installazione permanente della troika composta da Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Banca Centrale Europea in Grecia e, in realtà, l’acquisizione del governo da parte dei “protettori” internazionali.

71 anni dopo il 28 ottobre 1940, una nuova occupazione viene imposta al nostro paese. L’ultimo residuo senso di sovranità popolare e indipendenza nazionale è ridotto in cenere. I dirigenti dell’Eurozona stanno imponendo l’immediata svendita della Grecia e non lasciano dubbi sul fatto che il nostro popolo pagherà un caro prezzo, con il permanente controllo straniero accompagnato da un estremo impoverimento.

Il governo del PASOK ha perso ogni vergogna. Dopo aver giocato un ruolo di comparsa al vertice dell’Unione Europea, ora il governo Papandreou osa “festeggiare” per il fatto che la Grecia è stata posta sotto lo scarpone di una tutela permanente. In realtà, non possiamo più parlare di un governo: il regime di Papandreou è una cricca di  fantocci che si considera solo come partner locale dei nuovi occupanti.

Il popolo greco non può tollerare altri insulti alla sua dignità. Non può vivere come uno schiavo, né come soggetto di un protettorato tedesco. C’è una via d’uscita per il paese: 1) Via dalla Grecia la troika, il governo e tutte le forze politiche che apertamente o in segreto li sostengono. 2) Stop ai pagamenti agli strozzini internazionali. 3) Indipendenza – Democrazia – Ricostruzione Produttiva.
E’ una via d’uscita che sarà difficile, poiché richiede rotture profonde. Tuttavia, è l’unica strada che non conduce al disastro sociale e nazionale.

Le celebrazioni per l’anniversario del 28 ottobre 1940 debbono essere trasformate in una manifestazione popolare fragorosa contro la trasformazione della Grecia in un protettorato. Con bandiere nere e striscioni con “NO” sventolanti ovunque, per le strade e nelle nostre case. Non permetteremo a coloro che sostengono la troika e la nuova occupazione di aggiungere al danno la beffa con la loro presenza alla celebrazione del Giorno del NO! Qualunque rappresentante del governo e delle forze favorevoli all’occupazione deve essere bandito dalle celebrazioni in tutta la Grecia su iniziativa del popolo.

27 ottobre 2011

[*] Il Giorno del NO: l’antefatto

La Grecia ha due Feste Nazionali. La prima è il 25 marzo, anniversario della Rivoluzione del 1821 per l’indipendenza dal giogo ottomano. La seconda è il 28 ottobre. Diversamente dalla maggior parte dei paesi europei, che celebrano la vittoria sul fascismo e cioè la fine della guerra, il popolo greco festeggia il suo inizio. Il 28 ottobre 1940 il popolo greco intero si oppose alla arrogante pretesa del potente regime fascista di Mussolini “di permettere alle sue truppe il libero passaggio in territorio greco”. Quel giorno è noto in Grecia come il “Giorno del NO”. Appena tre giorni dopo, il 31 ottobre 1940, Nikos Zachariadis, Segretario Generale del Partito Comunista di Grecia, fuorilegge, inviò dalla sua cella la sua storica Lettera Aperta al popolo greco:

“Oggi stiamo tutti lottando per la nostra libertà, il nostro onore e l’indipendenza nazionale. La lotta sarà difficile e molto dura. Oggi il popolo greco intraprende una guerra di liberazione nazionale, contro il fascismo di Mussolini. Ogni roccia, ogni anfratto, ogni villaggio, ogni città, capanna per capanna, casa per casa, deve diventare una fortezza della lotta di liberazione nazionale. Ogni agente del fascismo deve essere distrutto senza pietà. Tutti prendano posizione per la lotta! La vittoria sarà della Grecia e del nostro popolo. I lavoratori di tutto il mondo stanno dalla nostra parte!” [estratto]

Il popolo Greco ha combattuto coraggiosamente gli invasori fascisti per 6 mesi, segnando sorprendenti vittorie mentre il resto dell’Europa continentale era già stato schiavizzato dagli eserciti dell’Asse. Il tradimento delle classi dirigenti greche e dei generali delle forze armate nell’aprile del 1941 favorì l’occupazione della Grecia da parte dei nazisti, insieme ai loro alleati fascisti sconfitti. Tuttavia, nel giro di pochi mesi, i pochi quadri liberi del Partito Comunista di Grecia svolsero un ruolo di primo piano nella costruzione del Fronte di Liberazione Nazionale (EAM), che riunì la maggioranza del popolo greco e guidò la leggendaria Resistenza Nazionale contro l’occupazione nazi – fascista. Oggi, nell’anniversario del “No” del 1940, il popolo greco si trova sotto un nuovo genere di occupazione da parte degli imperialisti, aiutati dal “governo” del loro fantoccio Papandreou. Ispirati dalla storia del nostro popolo, a nostra volta diciamo: “No!”.

Traduzione di Maria Grazia Ardizzone