Dopo un intenso lavorio durato settimane si è finalmente costituita una nuova associazione italiana di solidarietà con la Palestina. Si chiama “Shabaka”, che in lingua araba significa rete. Il comitato promotore l’ha presentata ufficialmente martedì a Roma, attraverso una conferenza stampa presieduta da Mohammed Hannoun, dell’ABSPP e Angela Lano e Elisa Gennaro, redattrici di Infopal.

Questo passaggio si è reso necessario dopo l’esperienza non certo edificante della Freedom flotilla 2 (FF2). I nostri più assidui lettori ricorderanno forse le polemiche, che vertevano su tre punti essenziali. In primo luogo, essendo noi tra coloro che non esitavano ad esprimere solidarietà, non solo ad un popolo martoriato, ma anche alla sua Resistenza, quella islamica di HAMAS compresa, siamo stati bersaglio per questo, assieme ad altri che pur erano tra i fondatori della Freedom flotilla, di uno scomposto ostracismo.

Il secondo punto riguarda la questione della liberazione della Palestina. Si deve liberare solo quella dei territori occupati con la guerra del 1967, o piuttosto, come noi pensiamo, tutta la terra di Palestina?
Ciò solleva un terzo decisivo punto. Per noi come per tutte le forze della Resistenza palestinese lo Stato di Israele in quanto tale è una creazione coloniale illegittima, sicché tutta la Palestina merita di essere liberata dagli occupanti sionisti.
Avremo modo di tornare su questa vicenda e sulle dinamiche del movimento di solidarietà con la resistenza del popolo palestinese. Nel frattempo consegniamo ai lettori la Piattaforma fondativa di Shabaka.

SHABAKA
“Rete delle realtà solidali con il popolo palestinese”

a) Premessa
b) Piattaforma
c) Aderenti
d) Attività
e) Proposte operative

a) Premessa
Shabaka è una rete di sostegno al popolo palestinese che raggruppa associazioni e individui del mondo della solidarietà con la Palestina, apartitico e aperto a ogni orientamento religioso.
La Rete rappresenta la continuazione del lavoro svolto dalla Freedom Flotilla-Italia, fondata dall’Abspp, dall’Api, dall’Associazione delle donne palestinesi in Italia, e da altre realtà, e si radica nell’impegno delle flotillas per rompere l’assedio di Gaza, allargando le attività a tutto il Territorio Palestinese occupato.
La creazione di Shabaka è stata annunciata durante una conferenza stampa organizzata il 23 novembre, all’Hotel Commodore di Gaza, dalla delegazione italiana della Freedom Flotilla 2, cui hanno partecipato giornalisti della Striscia di Gaza e membri della delegazione internazionale. Erano presenti Mohammad Hannoun, presidente dell’Api – Associazione dei Palestinesi in Italia -, Angela Lano, direttrice dell’agenzia stampa InfoPal.it, e altri rappresentanti di movimenti e associazioni per la Palestina.
La presentazione italiana della Rete è avvenuta il 14 dicembre, durante una conferenza stampa allestita presso la sala Art-Space di Roma, alla presenza di delegati, giornalisti e attivisti.

b) Piattaforma comune

* Premesse storico-politiche
Le radici dell’attuale dramma palestinese, l’oppressione in cui esso vive, in patria e in esilio, vanno ricercate nella nascita e diffusione del Sionismo quale fenomeno coloniale europeo prima, e europeo-statunitense poi, del XIX e XX secolo.
Il lento e inesorabile processo di colonizzazione della Palestina storica, sostenuto dalle organizzazioni politiche e bancarie sioniste e dai governi di Gran Bretagna e Francia, portarono allo scontro tra le colonie sioniste di immigrazione occidentale (giunte con le varie aliyah) e la popolazione autoctona, alterando e distruggendo una millenaria convivenza tra le comunità musulmane, cristiane ed ebraiche.
Per attuare una pulizia etnica della Palestina, le bande sioniste fecero uso del terrorismo – strumento che è stato poi adottato dai governi israeliani che si sono susseguiti fino ad oggi.
La cosiddetta Questione palestinese non nasce, dunque, con la Guerra dei Sei giorni, e con l’occupazione della Cisgiordania, Striscia di Gaza e Alture del Golan da parte dell’esercito israeliano, ma ha radici storiche collocabili dopo la seconda metà dell’Ottocento, in epoca coloniale europea, e si concretizza tra il 1947-48, con la pulizia etnica della Palestina e la creazione di Israele.
Il Sionismo è quindi la causa della Questione Palestinese.

* Le organizzazioni, le associazioni e i singoli individui che aderiscono a Shabaka condividono
* una unanime condanna del Sionismo, movimento coloniale occidentale
* sostengono, in base alle norme internazionali:
> il diritto legittimo del popolo palestinese a resistere contro l’occupazione israeliana e a liberare la propria terra e smantellare le colonie israeliane in Cisgiordania e Gerusalemme
> il diritto al Ritorno dei profughi palestinesi
> Gerusalemme come capitale dello Stato di Palestina
> lo smantellamento dei Muri di Annessione che opprimono i palestinesi in Cisgiordania e la denuncia della ebraicizzazione di Gerusalemme
> il rilascio di tutti i prigionieri politici
> il rispetto di tutti i diritti inalienabili del popolo palestinese
> la restituzione di tutte le fonti idriche sottratte e deviate da Israele
> un ambiente di pacificazione nel Vicino e Medio Oriente
* riconoscono le scelte elettorali espresse dal popolo palestinese durante legittime elezioni e denunciano l’arresto e la persecuzione dei parlamentari, ministri, sindaci e altri politici palestinesi
* incoraggiano e intrattengono relazioni con tutti i partiti e movimenti politici palestinesi, e con il governo, in quanto legittimamente e democraticamente eletto
* organizzano convegni, eventi e momenti di studio e informazione sulla Questione Palestinese, e azioni di denuncia permanente dei crimini commessi dal governo israeliano
* promuovono progetti di solidarietà concreta con il popolo palestinese in Palestina, in Libano e nei Paesi della Diaspora
* si impegnano a collaborare reciprocamente e a sostenersi nelle varie attività, e di fronte agli inevitabili attacchi sionisti e della Israeli Lobby in Italia e all’estero
* Shabaka rigetta ogni appartenenza partitica e ideologica totalitaria, e ogni forma di razzismo, compreso l’antisemitismo e l’anti-islamismo, ecc.
* Ogni associazione/movimento conterà come singolo e il gruppo di provenienza dovrà nominare un delegato che ne rappresenti idee e volontà all’interno delle riunioni di Shabaka stessa.

c) Promotori
Api-Abspp, associazione InfoPal

d) Attività principali
* progettazione comune di solidarietà concreta in
* Libano
* Palestina (Striscia di Gaza e Cisgiordania)
* Altri luoghi della Diaspora

– Individuazione fondi
– Sopralluoghi
– Partner locali

* Informazione
* Cultura e formazione (convegni, seminari, incontri, ecc.)
d) Proposte operative:
1) Coinvolgimento e adesione di altre realtà che condividono la piattaforma e che decidono di lavorare insieme
2) Presentazione di progetti di solidarietà da attuare in un immediato futuro.
3) A&E

Dicembre 2011