La guerra contro un Paese non è fatta solo di grandi azioni militari. Quella da tempo in preparazione contro l’Iran è fatta anche di azioni di sabotaggio e di omicidi mirati. L’assassinio dello scienziato nucleare Mostafa Ahmadi Roshan (nella foto con il figlio), avvenuto ieri a Tehran, è solo l’ultimo di una lunga serie. Sulla vicenda pubblichiamo di seguito tre brevi pezzi della redazione italiana di Irib.
PARIGI – Porta il marchio del Mossad, il servizio segreto israeliano, l’omicidio dello scienziato nucleare iraniano ucciso da un ordigno oggi a Tehran. Lo scrive il quotidiano francese Le Figaro, sottolineando come l’esecuzione ricalchi il ”modus operandi” degli israeliani, che anche senza mai rivendicare direttamente le proprie azioni hanno spesso eliminato persone considerate pericolose sul territorio nemico. Secondo fonti della sicurezza interpellate a Baghdad da Le Figaro, la presenza di agenti del Mossad nel Kurdistan iracheno si sarebbe intensificata.
La loro missione consiste nel reclutamento e nell’addestramento dei dissidenti iraniani che hanno trovato rifugio nella zona per utilizzarli contro il governo di Tehran. Ed è probabile che l’attentato di oggi, costato la vita a Mostafa Ahmadi Roshan, docente universitario che lavorava al sito di arricchimento nucleare di Natanz, sia avvenuto anche grazie alle informazioni raccolte da questi agenti infiltrati.
Lo scienziato viaggiava a bordo di una Peugeot 405 insieme ad altre due persone, quando due uomini in motocicletta hanno attaccato un ordigno magnetico alla vettura facendola esplodere davanti a un campus universitario nella zona est della capitale. Ahmadi Roshan, 32 anni, è morto sul colpo. L’Iran non ha esitato ad accusare Israele. Il vice presidente Mohammad Reza Rahimi ha detto alla tv nazionale che l’assassinio dello scienziato non fermerà i programmi nucleari della Repubblica Islamica.
L’episodio non è senza precedenti. Nel 2010 due ricercatori del programma nucleare iraniano sono stati vittime di due diversi attentati-bomba e nel luglio scorso Daryoush Rezaie, fisico nucleare, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco davanti alla propria abitazione. Anche la collaborazione fra il Mossad e i servizi curdi iracheni non è una novità. Approfittando dell’invasione americana in Iraq nel 2003, gli agenti israeliani si sono infiltrati nella zona, con l’avallo delle autorità locali.
Attentato contro docente, autorità Israele e GB avevano deciso martedì “azioni anti-iraniane”
TELAVIV – Martedì, poche ore prima dell’attentato che ha tolto la vita a Mustafa Ahmadi Roshan, vice-responsabile della sezione commerciale del sito nucleare iraniano di Natanz, autorità israeliane e britanniche a TelAviv avevano raggiunto un accordo su una serie di non meglio specificate “misure anti-iraniane”. Secondo Press TV, martedì infatti l’Alto Consigliere britannico per il Medioriente, Alaistar Brest, incontrando il vice-ministro degli Esteri israeliano Danny Ayalon, aveva esposto i dettagli del “programma” di Londra per contrastare lo sviluppo del programma nucleare iraniano raggiungendo inoltre un “accordo” su non meglio specificate “azioni comuni”.
La notizia di questo incontro, riferita stamane dai media israeliani, rafforza la probabilità che come nel caso dei precedenti attentati contro docenti e scienziati nucleari iraniani, il Mossad si nasconda dietro all’azione. La dinamica dell’attentato di mercoledì mattina, infatti, è simile a quella degli attentati dei mesi scorsi contro studiosi iraniani; da questi è uscito vivo finora solo il professor Fereidoun Abbasi, attuale direttore dell’agenzia nucleare iraniana.
Chi era il martire Mustafa Ahmadi Roshan?
TEHRAN – Il professor Mustafa Ahmadi-Roshan, ucciso oggi per l’esplosione di un’autobomba nel nord di Teheran, si era laureato in ingegneria, specializzazione in chimica dei polimeri, alla Sharif University.
Nello specifico lo scienziato era vice-responsabile del dipartimento commerciale della strategica struttura nucleare di Natanz e si occupava di un progetto per la produzione di membrane in polimeri per la separazione dei gas, situato nella parte nord est della capitale iraniana. Ahmadi-Roshan, sposato, aveva un bambino di 4 anni, si trovava sull’auto in compagnia di due persone al momento dello scoppio, provocato dall’esplosione di una bomba magnetica piazzata sotto un’automobile. Lo ha comunicato la Fars News. ”Questa mattina un motociclista ha piazzato una bomba sotto una Peugeot 405, che è esplosa”, ha detto il vicegovernatore della provincia di Teheran, Safar Ali Bratloo. Altre due persone rimangono ferite, uno di loro muore qualche ora dopo in ospedale.
Secondo l’agenzia Mehr, lo scienziato lavorava a Natanz che è stato finora il principale sito per l’arricchimento dell’uranio in Iran e conterrebbe oltre 8.000 centrifughe, anche se in questi giorni l’Iran ha annunciato che è divenuto operativo quello sotterraneo di Fordow, nei pressi di Qom.
Mustafa Ahmadi-Roshan era un docente di industria del petrolio, specializzato in scienze dell’industria. La vettura su cui si trovava era una Peugeog 405, nei pressi di Ketabi Square e vicino alla facoltà di Scienze sociali della Allameh Tabatabai University. Altri tre docenti universitari sono stati uccisi in attentati negli ultimi anni.
Il vicegovernatore della provincia di Teheran, Safar Ali Baratloo, ha puntato il dito contro Israele dell’attentato di stamani a Teheran. “La bomba era magnetica, lo stesso tipo di quelle usate per gli omicidi di scienziati, ed è il lavoro dei sionisti”, ha detto Baratloo. Secondo un comunicato dalla Sharif University, dove il docente si era laureato in chimica due anni fa, ad ucciderlo sono stati “elementi dell’arroganza globale”, riferendosi a Israele,Stati Uniti e altre potenze occidentali.
Subito dopo la morte dello scienziato, la commissione per la Sicurezza nazionale e la politica estera del Parlamento iraniano ha convocato una riunione per il primo pomeriggio alla quale prenderanno parte le autorità impegnate nelle attività di sicurezza e intelligence.