Comunicato delle ambasciate venezuelane a Roma
Sabato scorso il Venezuela ha festeggiato il ventennale della rivoluzione del 4 febbraio 1992. Quel giorno, l’insurrezione dei giovani militari nazionalisti guidati da Hugo Chavez fallì, ma quel tentativo aprì la strada alla successiva affermazione del Movimento Bolivariano in Venezuela.
In occasione di questa ricorrenza le ambasciate venezuelane a Roma hanno diffuso un comunicato che pubblichiamo di seguito.
Anniversario della Rivoluzione del 4 febbraio «Giorno della dignità nazionale»
Nel 1998, con la vittoria democratica delle elezioni da parte del Presidente Hugo Rafael Chàvez Frias, che vinse con una maggioranza storica del 60%, in Venezuela si avviò un percorso di ricostruzione nazionale volto, in primo luogo, a restituire al popolo venezuelano i diritti fondamentali alla salute, all’istruzione, alla casa, all’alimentazione ed alla cultura, diritti che per più di quarant’anni gli erano stati negati. La Rivoluzione Bolivariana è arrivata in un Paese in cui il 49% della popolazione viveva in situazione di povertà, ed il 27% in situazione di miseria, a causa dell’amministrazione compiacente di grandi imprese multinazionali che indebitarono e saccheggiarono il Paese attraverso un pacchetto di misure neoliberali imposte dal Nord.
Dopo 13 anni di rivoluzione pacifica e duecento anni di lotta per la vera Indipendenza, il Venezuela può dire di aver consolidato una società libera, democratica, partecipativa e protagonista, che vive in uno Stato di giustizia sociale, garantito da una Costituzione Nazionale che ha permesso la nascita di molteplici forme di organizzazione e partecipazione.
Il Venezuela propone al mondo un nuovo modello, in cui predominano la solidarietà, la giustizia sociale e l’etica; un modello che rende degna la condizione di ogni essere umano attraverso la creazione del Potere Popolare e delle diverse missioni e programmi sociali, che superano ogni forma di discriminazione e disuguaglianza in conformità con un vero Stato di diritto.
La materializzazione di questi sforzi ha permesso di consolidare una vera sovranità nazionale e petrolifera, attraverso la distribuzione equa del reddito, la diminuzione della povertà dal 49% al 27,4%, e della povertà estrema dal 21% al 6,8%, la diminuzione della disuguaglianza sociale allo 0,394 (secondo il coefficiente di Gini), portando così il Venezuela al 58° posto su 180 Paesi e, ancora, portando la crescita economica ad una media del 5% annuo negli ultimi tredici anni; inoltre è stata registrata la crescita del PIL dai 91 miliardi del 1998 ai 328,6 miliardi del 2011, la crescita del settore finanziario attraverso la concessione di crediti commerciali del 55% e di crediti produttivi del 45%, la crescita e lo sviluppo del settore energetico, in cui le riserve certificate raggiungono i 297 miliardi di barili di petrolio; è stato realizzato un maggiore investimento sociale, che è passato dal 36,2% del 1998 al 60,7% nel 2011, raggiungendo una cifra di 468,61 miliardi di dollari; infine, sono state duplicate le riserve internazionali, dagli 11,8 miliardi del 1998 ai 27,42 del 2011. Questi dati sono stati riconosciuti anche da parte di organizzazioni internazionali.
Il Venezuela Rivoluzionario ha già raggiunto 6 degli 8 Obiettivi di Sviluppo del Millennio fissati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, molti di più dei cosiddetti paesi sviluppati, tra cui figurano l’eradicazione della povertà estrema e della fame, la promozione dell’uguaglianza di genere, la garanzia della sostenibilità dell’ambiente, il raggiungimento di un’istruzione primaria universale e lo sviluppo di un partenariato mondiale per lo sviluppo.
Il Venezuela promuove un nuovo modello di integrazione, in cui il rispetto della sovranità, dell’autodeterminazione e della solidarietà con i popoli amici si trovano al di sopra degli interessi commerciali e finanziari. La Comunità degli Stati Latinoamericani e del Caribe (CELAC), l’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA) e l’Unione Sudamericana delle Nazioni (UNASUR) dimostrano bene tutto questo.
Oggi il Venezuela si riempie di gioia per celebrare tredici anni di nobilitazione dell’essere umano, e rivendicare quel 27 febbraio del 1989, giorno in cui il popolo reclamò la Libertà ed il rispetto dei diritti umani. Questa data segna il risveglio di un Paese che ha giurato di superare per sempre le disuguaglianze e le differenze sociali, e che ha coinvolto gran parte del continente Latinoamericano in questa nobile causa. La Repubblica Bolivariana continua la sua lotta per l’emancipazione attraverso l’istituzionalità ed il rispetto della democrazia, in un quadro di pace nazionale.
Ambasciate della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso la Repubblica Italiana, la Santa Sede e la FAO