Chi ha pre-scritto la «prescrizione» di Berlusconi? Chiedete al Quirinale…

Sorpresa: la famosa «indipendenza» della magistratura non è stata così indipendente dal patto golpista che ha portato Monti al governo. Qualcuno se ne può stupire? Sì, i cretini.

Per gli antiberlusconiani è stato un duro colpo. Non solo mister B ne è uscito assolto, sia pure «prescritto», ma il lavoretto è stato congegnato proprio da quella magistratura a cui avrebbero voluto affidare l’Italia, se non fosse che nel frattempo i loro amici banchieri sono stati un po’ più svelti a mettersela in tasca.

Per costoro la banca e il tribunale sono i luoghi del «bene», ed il Palazzo di Giustizia di Milano è quasi un luogo sacro. E invece, prescrizione. Ma se Berlusconi è prescritto chi ha pre-scritto la sentenza di prescrizione?

Qualche settimana fa, in uno dei suo tipici fraseggi padani, dove tra un rutto e l’altro riesce anche a parlare di politica, Umberto Bossi ha dato del cretino al Berlusca perché, a suo dire, non aveva approfittato del patto novembrino per avere le necessarie assicurazioni sui suoi problemi giudiziari. Ma chi glielo aveva detto al Bossi che le garanzie non c’erano state?

La verità è che al Quirinale c’è un galantuomo, che presiede anche il Consiglio Superiore della Magistratura, che in quei giorni autunnali veniva spesso ritratto al telefono, neanche fosse stato Moggi. Volete che il salvataggio dell’Italia, affidato a quella specchiata figura dell’uomo della Trilateral, fosse messo in discussione per una vecchia e noiosa questione di corruzione?

Diciamoci la verità: solo dei giustizialisti particolarmente rincoglioniti potevano pensarlo. Berlusconi lasciava Palazzo Chigi anche in cambio dell’immunità, per se e per le sue aziende. Qualcuno dall’alto del Colle benediceva e soprattutto garantiva. Che la sceneggiata del processo andasse in onda, purché l’esito fosse scritto. Per l’esattezza, pre-scritto.

Negli anni passati a Palazzo Chigi Berlusconi si è confezionato leggi e leggine, ma il suo partito non è ancora oggi decisivo per tenere in piedi il governo dei vampiri osannato dalla copertina di Time? Non vogliono tutti – da Obama alla Merkel, dalla City alla Bce – che Monti prosegua il suo lavoro di dissanguamento del popolo lavoratore? Pensavate allora che sarebbe arrivata una sentenza contro il fondatore del principale partito che gli consente di governare?

Lo pensavate, magari (aggravante) confidando sull’indipendenza della magistratura? Allora siete proprio dei cretini. Passi per Bossi, che almeno può esibire un certificato medico. Per gli altri, in particolare per i seguaci del Partito di Repubblica, c’è sempre la possibilità di vedersi riconosciuta quella perniciosa malattia professionale chiamata «giustizialismo». Un riconoscimento che non dovrebbe mancare – basta dimostrare la lettura di 20 editoriali di Scalfari e la visione di 10 predicozzi di Travaglio. Il riconoscimento della patologia invalidante dovrebbe dunque esserci; la riscossione della relativa pensione è invece in dubbio: sapete, oggi decide la «sobria» Fornero, non più l’allegro buffone. Che intanto però si gode la prescrizione, anzi la pre-scrizione.