APPELLO PER LA RICHIESTA DI DIMISSIONI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Siamo ad un tornante storico decisivo della storia del nostro paese. Sono a rischio non solo i diritti di cittadinanza della maggioranza del popolo, è in pericolo lo stesso ordinamento democratico della Repubblica.
Il Presidente Giorgio Napolitano, a cui la Costituzione assegna il ruolo di essenziale garante della Costituzione e delle istituzioni democratiche, non solo sta venendo meno a questo ruolo, è diventato, sulle orme del “picconatore” Cossiga, il primo demolitore della Repubblica Parlamentare.
Le pesanti esternazioni di Napolitano a favore della soppressione dell’Art.18 dello Statuto dei lavoratori, mentre ancora la proposta di legge del Governo non era neanche giunta al vaglio del Parlamento, non è solo un inaccettabile atto di forza contro un diritto di milioni di lavoratori, è l’ultimo di una serie di abusi di potere (ricordiamo il suo ruolo di primo attore nell’aggressione alla Libia) che noi denunciamo come un vero e proprio colpo di stato strisciante.
L’atto culminante di questo golpe è stata la nascita del governo Monti con la instaurazione di una dittatura finanziaria, di cui Napolitano è stato, in esecuzione di ordini ricevuti da potenti oligarchie sovranazionali (vedi la lettera della Bce dell’agosto scorso), l’assoluto demiurgo. Così facendo Napolitano non ha solo svenduto la sovranità nazionale calpestando il principio che la sovranità spetta al popolo e ad esso soltanto, ma ha di fatto preparato il terreno per il passaggio ad una repubblica di tipo presidenziale.
Tutto ciò si configura, ai sensi dell’Art. 90 della Costituzione, come un attentato alla stessa e alto tradimento.
Respingiamo questa deriva autoritaria e antidemocratica, non accettiamo che la Costituzione sia calpestata in modo talmente sfrontato. Siamo ancora in tempo per fermare il colpo di stato in atto.
Per questo ci rivolgiamo ai cittadini affinché, in forza dell’Art.1 della Costituzione — LA SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLO, CHE LA ESERCITA NELLE FORME E NEI LIMITI DELLA COSTITUZIONE — si mobilitino in ogni luogo per fermare questa pericolosa deriva!!
Ci appelliamo infine al Parlamento e alla Corte costituzionale affinché esercitino le loro prerogative.
– al Parlamento, invitandolo a mettere in stato d’accusa il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sempre ai sensi dell’art. 90, in quanto Napolitano ha violato la Carta Costituzionale (Artt. 1, 3, 4, 7, 8, 10, 11, …)
– alla Corte Costituzionale perché, in base all’Art.134 della Costituzione esamini gli atti del Presidente della Repubblica in relazione al rispetto della Costituzione stessa e per valutare le inadempienze suesposte che svuotano di contenuto la democrazia formale e pregiudicano la democrazia sostanziale, in quanto colpiscono gli interessi reali dei cittadini italiani.
Movimento Popolare di Liberazione
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da Sollevazione