Il volantino che verrà distribuito oggi a Milano dal Movimento Popolare di Liberazione

Fuori dal debito! Fuori dall’euro!
LICENZIAMO MONTI E NAPOLITANO

Con l’attacco all’articolo 18 il governo delle banche vuole colpire il simbolo dei diritti dei lavoratori. L’obiettivo è quello di estendere la precarietà, di renderla permanente con il ricatto del licenziamento, di portare al limite la disciplina di fabbrica secondo il “modello Marchionne”.

Questo attacco proviene direttamente dai vertici europei, ed in particolare dai diktat tedeschi e della Bce, ai quali il Quisling Monti deve rispondere. La distruzione del sistema pensionistico, i tagli salariali, la continua erosione di ogni diritto sociale, le liberalizzazioni, sono le altre facce di una politica che ora culmina nella legge sulla libertà di licenziamento. Il tutto motivato con l’emergenza debito e con l’illusione della “ripresa”, che il dogma liberista ritiene possibile solo con l’intensificazione dello sfruttamento dei lavoratori.

Questa politica antipopolare dell’esecutivo discende dalla linea europea, ora incardinata nel nuovo trattato sul “Fiscal Compact”, una Maastricht al cubo che, se non rispedita al mittente, inchioderà l’Italia ad una recessione lunghissima e a vent’anni di lacrime e sangue.

Tutto ciò viene reso possibile dalla svolta antidemocratica ed autoritaria in atto, che mira a scardinare la democrazia parlamentare per passare ad un sistema oligarchico, in un  quadro di sudditanza ai centri del potere europeo e d’oltreoceano. L’Italia non è solo commissariata, è ormai ridotta ad uno status di protettorato, il cui garante (sia verso l’Europa, che verso Washington) è Napolitano. Il presidente della repubblica è stato l’uomo della guerra alla Libia, il regista del golpe bianco che ha portato Monti al governo, ed ora lo sponsor più accanito della legge sulla libertà di licenziamento. E’ ora di mettere all’ordine del giorno la richiesta delle sue dimissioni.

Non si esce da questa situazione con degli aggiustamenti. L’attacco è globale e la risposta deve essere globale. Occorre in primo luogo la riconquista della sovranità nazionale, uscendo dall’euro e dall’Unione europea, come pure dalla Nato. Occorre cancellare il debito, nazionalizzare le banche e i settori strategici dell’economia. Solo con un governo popolare d’emergenza, incentrato su questi obiettivi, sarà possibile difendere il lavoro, i salari, i diritti del popolo lavoratore.

Per arrivare a questa svolta c’è solo una strada, quella di una sollevazione popolare capace di fare piazza pulita dell’attuale classe dirigente, quella politica ma non solo. A chi ci dice che si tratta di un obiettivo utopistico, rispondiamo che la vera utopia è quella riformista, menopeggista, delle alleanze interne all’attuale sistema politico. Solo un’autentica sollevazione popolare potrà porre le condizioni per affrontare alla radice una situazione che sta devastando la vita di milioni di persone con il dominio completo dei vampiri della finanza.

Larghe masse hanno ormai capito che non c’è da attendersi nulla di buono né dalle attuali istituzioni, né dalle attuali forze politiche. Settori di massa non trascurabili hanno iniziato a mettersi in moto: Val di Susa, Forconi siciliani, Pastori sardi, risposta operaia sull’art. 18. Queste lotte e questi movimenti vanno uniti, come parte essenziale del fronte ampio che dobbiamo costruire per arrivare alla sollevazione ed al rovesciamento degli attuali rapporti di forza.

Per rispondere a tutte queste esigenze stiamo costruendo il Movimento Popolare di Liberazione. Proporre un programma, unire le forze, sviluppare la lotta per costruire una vera alternativa di governo e di potere: questi sono i nostri scopi, ed è su questa base che chiediamo l’adesione ed il contributo di tutti quelli che li condividono.

Movimento Popolare di Liberazione – 31 marzo 2012