Appello alla solidarietà con i prigionieri palestinesi in sciopero della fame
Khader Adnan ringrazia tutte le persone che lo hanno appoggiato durante il suo sciopero della fame e lancia un appello alla solidarietà con i prigionieri in sciopero della fame.
Nel nome di Allah, Il Compassionevole, Il Clemente,
Allah sia lodato, che pace e benedizione abbracci i messaggeri di Allah.
Care persone libere di questo mondo, Cari oppressi e privi di diritti di tutto il mondo. Cari amici di tutti, che stanno al mio fianco insieme al credo nella libertà e la dignità per il mio popolo e per i nostri prigionieri che languono nelle prigioni dell’occupazione. Care donne e uomini liberi, giovani e vecchi, gente comune ed elite intellettuali di qualsiasi luogo -Vi parlo oggi con uno sfogo di speranza e dolore per ogni palestinese che soffre sotto l’occupazione della sua terra, per ognuno di noi che é stato ucciso, ferito o imprigionato dallo stato del terrore, che priva le nostre vite di tutto ciò che c’é di bello, anche il sorriso dei nostri bambini e delle nostre famiglie. Sto parlando a voi in questa prima lettera che segue la mia scarcerazione – pregando che non sia l’ultima – dopo che Allah mi ha concesso la libertà, l’orgoglio e dignità. Ero un detenuto amministrativo nella cella dell’occupazione per quattro mesi, dei quali 66 passati in sciopero della fame.
Sono stato spinto a dichiarare uno sciopero della fame senza limiti a causa delle persecuzioni e delle violazioni dei diritti della mia gente che ogni giorno l’occupazione sionista israeliana porta avanti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati i continui arresti, i brutali raid notturni nella mia abitazione, la mia detenzione violenta, durante la quale sono stato portato nell’insediamento di “Mavo Dotan” all’interno della nostra terra occupata nel 1967, e le percosse e le umiliazioni che ho ricevuto durante le interrogazioni di arresto. Il modo in cui sono stato trattato durante le interrogazioni al centro di detenzione di Jalameh, nei quali ho ricevuto i peggiori e i più degradanti insulti verbali presenti sul vocabolario. Dopo l’interrogatorio, sono stato condannato a carcerazione sotto detenzione amministrativa senza imputazioni, il che prova come il mio arresto e quello di altri serva solo a mantenere una quota di prigionieri, per perseguirci, privarci della libertà e minare la nostra determinazione, l’orgoglio e la dignità.
Scrivo oggi per ringraziare tutti coloro che sono stati a fianco della mia gente, con i nostri prigionieri, con Hana al-Shalabi e con me. Faccio appello per appoggiare la giustizia, l’orgoglio e la dignità in opposizione all’occupazione. L’aggressione alla libertà e alla dignità dei palestinesi é un’aggressione alle persone libere del mondo, da parte di un’occupazione criminale che mette a repentaglio la sicurezza, la libertà e la dignità di tutti, non importa dove. Per favore, continuate a denunciare questa occupazione, a boicottarla e ad isolarla internazionalmente. Mostrate la sua vera faccia, quella che é stata rivelata chiaramente con l’attacco di un ufficiale israeliano ad un nostro amico danese. Diversamente da quell’attacco, l’uccisione della nostra gente é un crimine che rimane nell’oblio e scivola via dalla vista delle telecamere.
I nostri prigionieri stanno morendo in silenzio. Centinaia di difensori della giustizia stanno facendo lo sciopero della fame dentro le galere, inclusi gli otto cavalieri Bilal Diab e Thaer Hlahalh, i quali sono ora al loro 61 giorno di sciopero della fame, Hassan Safadi, Omar Abu Shalal, Mahmoud Sarsak, Mahmoud Sarsal, Mohammad Taj, Jaafar Azzedine (che é stato arrestato solamente per aver mostrato solidarietà nei miei confronti) e Ahmad haj Ali. Le loro vite sono ora in grande pericolo.
Siamo tutti responsabili e tutti noi perderemo se qualcosa accadrà loro. Prendiamo azioni immediate per far pressione affinché l’occupazione li rilasci immediatamente, altrimenti i loro bambini non ce lo perdoneranno mai.
Facciamo si che i rivoluzionari e quelli che sono in libertà uniscano le loro forze contro l’oppressione dell’occupazione, e che venga portata per le strade – davanti alle prigioni dell’occupazione, davanti alle sue ambasciate davanti a tutte le altre istituzioni che la appoggiano in tutto il mondo.
Con profondo apprezzamento,
Khader Adnan
Cliccare qui per firmare la lettera chiedendo alle autorità israeliane di soddisfare le richieste dei prigionieri.
da Tlaxcala
Per concessione di Popular Struggle Coordination Committee
Fonte: http://popularstruggle.org/content/their-fate-our-hands-call-action-striking-prisoners-khader-adnan