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Haytham Manna è il rappresentante all’estero del “Comitato nazionale di coordinamento per il cambiamento democratico” (NBC) e come tale è uno dei personaggi più in vista e autorevoli della sinistra siriana, nonché dell’ala anti-imperialista del movimento democratico popolare.

Il NBC è la coalizione delle forze democratiche che stanno prendendo parte alla ribellione popolare sotto il ben noto slogan dei “Tre No”:

No all’intervento straniero!
No alla militarizzazione e alla guerra civile!
No al settarismo religioso!

A differenza del “Consiglio nazionale siriano” (SNC) il NBC si basa all’interno del paese e raggruppa rappresentanti di tutte le comunità religiose così come i curdi. E’ entrato in forte conflitto con il SNC poiché il SNC respinge direttamente i “Tre No”. Manna e il NBC rimproverano al cosiddetto “Consiglio nazionale siriano” di seguire le direttive straniere. Pur dando pieno appoggio al movimento popolare e alle istanze democratiche, Manna propone una transizione negoziata per evitare che il paese sprofondi nella guerra civile e diventi preda delle ingerenze straniere e imperialiste. In virtù di questo posizionamento la stampa araba accredita Manna come uno dei leader della futura Siria democratica e antimperialista.

Haytham Manna è nato a Deraa, la città siriana da cui è partita la rivolta popolare ed è noto per aver sempre sostenuto la resistenza palestinese. Egli è stato un esponente di spicco della sinistra siriana che ha sostenuto l’unità araba contro il sionismo e l’imperialismo.

Mentre era studente di medicina e scienze sociali presso l’Università di Damasco diventò membro del Partito d’azione comunista facendo parte dell’Ufficio Politico. Siccome il regime di Assad padre mise fuori legge questo partito, Manna fu costretto ad entrare in clandestinità per due anni, fino a quando lasciò il paese nel 1978. Si stabilì a Parigi dove vive come autore e attivista dei diritti umani. E’ socio fondatore del “Comitato Arabo per i Diritti Umani”.

Manna si è pubblicamente opposto ai processi giudiziari militari contro i leader della Fratellanza musulmana siriana, ha aderito alla campagna per chiudere Guantanamo ed è tra i promotori di una campagna internazionale per punire i criminali di guerra israeliani.