La situazione economica del Portogallo sta spingendo il paese verso una spirale di tipo greco? E’ questa la domanda centrale dell’articolo di Ambrose Evans Pritchard che pubblichiamo di seguito. L’articolo è interessante perché informa sulle tensioni politiche che stanno emergendo all’interno dello stesso partito di destra – il Social Democratico – al governo a Lisbona. Tensioni messe in luce, in particolare, dalle prese di posizione dello stesso presidente portoghese Cavaco Silva. Di tutto ciò, ovviamente, non si parla in Italia.

 

Il Portogallo avverte la Troika: marcia indietro sulle richieste di austerità
di Ambrose Evans Pritchard (Telegraph)

Il Presidente del Portogallo ha avviato un’azione legale sulle politiche di austerità del paese e minaccia una resa dei conti con i creditori sui termini draconiani del bail-out.

Il Presidente Anibal Cavaco Silva ha richiesto un’azione urgente per fermare la “spirale recessiva“, mettendo in guardia i leader europei sul fatto che il percorso è diventato “socialmente insostenibile.”

In un discorso alla nazione, egli ha affermato che il Portogallo avrebbe “onorato i suoi obblighi internazionali,” ma nello stesso tempo ha invitato a una linea dura con la Troika (Unione europea-FMI) sul percorso di stretta fiscale previsto dal pacchetto di prestiti da € 78 miliardi. “Abbiamo gli argomenti, e dobbiamo usarli con fermezza“, ha detto.

Il Presidente ha dichiarato: “l’austerità fiscale sta portando ad un calo della produzione e delle entrate fiscali. Dobbiamo fermare questo circolo vizioso“, mettendo in guardia la troika che non ci sarà modo di uscire dalla crisi finché la politica non sarà impostata sugli interessi dei “portoghesi”, oltreché dei creditori stranieri.

Il suo severo discorso  ha richiamato l’attenzione sul fatto che la crisi in Europa è tutt’altro che finita.

Nel corso dell’ultimo anno il tasso di disoccupazione del Portogallo è passato dal 13.7% al 16.3%, e al 39% dei giovani, già prima di un pieno impatto del programma di austerità.

Ammonendo aspramente il premier Pedro Passos Coelho, il Presidente ha chiesto alla Corte costituzionale di pronunciarsi sulla legittimità degli aumenti delle tasse che entrano in vigore a gennaio e sugli altri provvedimenti del bilancio 2013 che tendono a smantellare lo stato sociale.

Ci sono dubbi ben fondati sul fatto che la distribuzione del sacrificio sia equa” ha detto. La bordata di Mr. Cavaco Silva contro i ministri del suo stesso partito Social Democratico di centro-destra lascia il governo nettamente isolato e sempre più a rischio di perdere la sua autorità.

La rabbia popolare  contro la terapia d’urto fiscale della troika sta crescendo; le aliquote medie delle imposte sul reddito aumenteranno fino a 3,4 punti percentuali e sarà introdotta una pletora di sovrattasse e oneri. I provvedimenti si pongono l’obiettivo di ridurre il deficit di bilancio al 4.5% quest’anno, in gran parte attraverso aumenti delle tasse.

Finora i mercati non hanno preso in considerazione il rischio che, con i morsi dell’austerità, il Paese entri in un vortice di tipo greco. I rendimenti delle obbligazioni portoghesi a 10 anni mercoledì sono crollati di 30 punti base al 6.76%, sull’onda dell’ottimismo alimentato in tutto il mondo dall’accordo sul bilancio degli Stati Uniti.

Gli investitori in questo momento sono disposti a dare al Portogallo il beneficio del dubbio, ma il paese è ancora in bilico” ha detto David Owen di Jefferies Fixed Income “La nostra preoccupazione è che i fondamentali dell’economia stanno ancora peggiorando. La politica della Banca centrale europea è ancora troppo restrittiva. Dovrebbero fare quantitative easing e portare i tassi overnight sotto zero.“.

L’indice manifatturiero Markit per la zona euro è sceso al di sotto della linea di contrazione del mese di dicembre al 46,1, guidato da un forte calo dei nuovi ordini – anche in Germania. “La recessione dell’area sembra peggiorata, forse in modo piuttosto significativo,” ha detto Chris Williamson di Markit.

Fino ad ora il Portogallo ha assunto la sua medicina con stoicismo, ed è stato elogiato dai leader europei per essersi attenuto ai termini del bail-out. Ma i funzionari della troika temono che con l’aggravarsi della crisi la “coesione sociale” si stia logorando. Questo autunno il paese ha visto le più grandi proteste di piazza dalla fine della dittatura di Salazar.

L’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo si attende quest’anno una contrazione dell’economia dell’1.8%, dopo il 3.1% dell’anno anno scorso, che spingerebbe il debito pubblico al 133% del PIL. Tuttavia, le previsioni variano di molto. Citigroup prevede per il prossimo anno un calo del 4.6%. Un peggioramento del genere manderebbe all’aria la dinamica del debito e provocherebbe l’effetto valanga già visto in Grecia.

Mr. Passos Coelho sta svendendo a rotta di collo i beni dello Stato per colmare il gap. Prima di Natale si è aggiudicato  un affare da € 3 miliardi con il gruppo francese Vinci per la rete degli aeroporti Portoghese ANA.

Affare che segue la privatizzazione da € 3,3 miliardi nel settore dell’energia, compresa una quota del 21% del servizio di distribuzione dell’energia PDE e del 40% della distribuzione del gas REN. Anche il porto di Viana do Castelo e la televisione pubblica RTP sono nel pacchetto. Lisbona ha rinviato la vendita della compagnia di bandiera TAP dopo aver ricevuto una sola offerta per € 340 milioni.

da Voci dall’estero