Conferenza Internazionale Siriana, Ginevra 28 e 29 gennaio 2013
Questa conferenza riconosce l’esistenza dell’“altra opposizione”, che ha guidato il movimento di opposizione contro il regime all’inizio della sollevazione siriana nel marzo del 2011 e che è stata successivamente emarginata dalle potenze arabe ed occidentali, che hanno invece sostenuto quella islamica di destra e il nuovo approccio liberale.
Il Comitato dei media per la Conferenza Internazionale Siriana ha comunicato ulteriori informazioni e dettagli sulla Conferenza: “Per una Siria democratica e uno stato basato sulla cittadinanza”, che si terrà lunedì e martedì 28 e 29 gennaio a Ginevra.
Il Comitato ha sottolineato che la Conferenza è stata organizzata in base alle richieste di importanti personalità e Paesi, comprese quelle provenienti dall’interno dell’Unione Europea, per promuovere l’opposizione civile democratica e svolgere per questo una conferenza. Nel preparare la Conferenza gli organizzatori hanno cercato di riunire più di 100 persone dell’opposizione, provenienti dalla Siria, di diversi movimenti e partiti politici, per sottolineare l’importanza di rompere l’assedio contro la rivolta pacifica e l’opposizione civile.
La Conferenza è stata organizzata dall’Istituto Scandinavo per i Diritti Umani in collaborazione con il Forum per la Cittadinanza di Orano e la Commissione Araba per i Diritti Umani. Circa 37 partiti di opposizione, dirigenti di ONG per i Diritti Umani e singole personalità parteciperanno alla fine del mese all’iniziativa di Ginevra. Un portavoce del Comitato ha detto:
“Questa è la prima conferenza internazionale siriana che promuove il movimento pacifico e popolare, che partì dalla città di Daraa il 18 marzo 2011 in nome della libertà, della giustizia, della dignità e dell’eguaglianza fra il popolo siriano, senza discriminazioni fondate su nazionalità, religione o ideologia. Gli organizzatori della Conferenza credono che la rivoluzione è stata scippata dalle loro mani, assassinata dal regime ma anche dalla controrivoluzione e che l’immagine della rivoluzione sia stata gravemente distorta fra la società siriana e la comunità internazionale. La rivoluzione pacifica, nella quale la gente ha affrontato i proiettili a torso nudo, è stata dimenticata a causa del disprezzo di coloro che invitano sempre e in continuazione a prendere le armi.”
Gli organizzatori ritengono che la sollevazione della società civile è stata bloccata dalla violenza cieca e dalla beatificante glorificazione della chiamata alle armi, nonché dall’uccisione dei figli della stessa comunità. Tutto questo ha portato all’emarginazione del movimento pacifico e civile, accusato di aiutare il regime.
I media favoriscono coloro che incitano alle armi, a spese della voce del movimento civile. Gli esponenti di spicco dell’opposizione siriana che partecipano alla Conferenza non nascondono la loro profonda insoddisfazione per il predominio dei media occidentali e dei paesi arabi del Golfo, che sostengono le armi e vari gruppi armati, compresi jiahadisti e stranieri, e che hanno invece sempre ignorato le esigenze democratiche di uno stato fondato sulla cittadinanza. La rivoluzione è stata presentata come originata da un gruppo politico ed ideologico religioso.
Gli organizzatori della Conferenza hanno predisposto un programma che include oratori e punta in particolare a dar voce a coloro che all’interno della Siria parlano ad alta voce della loro resistenza pacifica e civile. Il programma comprende figure molto note islamiche e democratiche, rappresentanti del nasserismo, del socialismo, del comunismo, liberali ed esponenti del movimento curdo, che avranno l’opportunità di interagire con significative personalità del mondo arabo ed internazionale.
Nel programma troviamo interventi concernenti:
• Stato fondato sulla cittadinanza e Settarismo
• Generazione del regime dittatoriale e della violenza in Siria
• Movimenti Islamici Armati e Prospettive Democratiche
• Violenza e Democrazia in Siria
• Stato securitario e abolizione degli spazi di cittadinanza
• Diritti Umani nel discorso dell’opposizione militare
• Prospettive per la Verità, la Responsabilità e la Riconciliazione in Siria
• Sviluppo e Ricostruzione in Siria
• Produzione di violenza e settarismo nei media
• Infine, ma non meno importante: Possibilità ed Opportunità per una Soluzione Politica
I principali costi della Conferenza sono sopportati dalle ONG che stanno pagando alberghi, traduzioni, vitto e spese di viaggio; alcune persone ne stanno aiutando altre che altrimenti non potrebbero pagare i biglietti. Tutto ciò dimostra con l’esempio che dentro il progetto di cittadinanza la partecipazione, la donazione e il volontariato sono importanti e vivi nel cuore del popolo siriano, nonostante la distruzione programmata e l’impoverimento sistematico che tentano di trasformare la Siria da uno stato fallito ad uno stato di mendicanti.
Figure di spicco del mondo arabo ed esponenti internazionali parteciperanno alla Conferenza, fra cui: il Dott. Nader Fergany, autore del Rapporto sullo Sviluppo Arabo e Direttore del Centro di Ricerca e Formazione Almishkat del Cairo; Kjell Brygfjield, notissimo avvocato norvegese, capo degli “Sherpa”; William Bourdon, il più importante avvocato presso la Corte Penale Internazionale; il conosciutissimo giornalista britannico Jonathan Steele; Laith Shubeilat, islamico democratico; il Presidente Onorario del Senato Belga Anne Marie Lizin.
Dell’opposizione siriana troviamo: Aref Dalila, Haytham Manna, Rim Turkmani, Riad Drar, Louay Hussein, Naser al Ghazali e più di 90 dirigenti dell’opposizione interna.
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