La stampa nostrana ha teso a far credere che la partita di Cipro si sia chiusa solo a spese dei ricconi russi, oltre che dei ciprioti più agiati. Dei termini del piano imposto dalla Troika, e dei sui effetti sulla zona euro, si è occupato con precisione questo articolo di Moreno Pasquinelli. Ma oltre alla mazzata portata all’economia dell’isola – si parla come se niente fosse di un calo del Pil del 20%! – c’è la stangata in arrivo per i lavoratori e per le classi popolari di Cipro. Ce ne offre un quadro questo articolo che riprendiamo da Voci dall’estero.

 

Trapelato il Memorandum della Troika per i servi di Cipro: e siamo solo all’inizio
(da Voci dall’estero)

Su segnalazione di Anacleto, mi è arrivato  questo spettacolare Memorandum d’Intesa che la Troika a Novembre si era premurata di comunicare ai servi Ciprioti. Essendo un papier di 24 pagine, lo sintetizzo con l’aiuto di ZeroHedge (che però –  essendo un noto iperliberista – parla delle imposizioni sulle tasse ma omette di parlare di servizi sociali e di lavoro,  onde provvedo io, non potendo tacere sul più importante).

di Zero Hedge (con aggiunte) – Se i sofferenti, ma ancora docili schiavi Ciprioti pensavano che il prelievo sui depositi sarebbe stata la fine dei loro problemi all’interno del sistema feudale europeo, rimarranno scioccati. Perché, come parte del piano di salvataggio del loro settore bancario, il paese è destinato a ricevere un “prestito” dalla Troika, un prestito che viene accompagnato da un Protocollo d’Intesa, alias un “piano di austerità” che detta al governo nei particolari i termini degli aumenti delle entrate fiscali e dei tagli alla spesa pubblica da realizzare. 
 
Oggi è trapelata una bozza del MOU (Memorandum of Understanding) Cipriota preparato dal capo della missione FMI per l’isola, Delia Velculescu, che si può trovare qui, completo, in tutte le sue 24 pagine. Tuttavia, a beneficio dei nostri lettori Ciprioti, (e di quelli italiani, perché si rendano conto – se la lettera della BCE all’Italia gli fosse sfuggita –  di come agisce questa gente e che il percorso è sempre lo stesso e in discesa, ndt) pubblichiamo qui alcune parti della lista dello tsunami di austerità in arrivo a Cipro, che vanno dal sistema sanitario, alle modifiche alla “riforma delle pensioni” e ad altre proposte che la BCE e l’FMI stanno imponendo a Cipro come contropartita della loro generosità nel voler mantenere il paese nell’euroZona come un servo obbediente.

Ecco le principali linee guida.

Sulle pensioni: 
 
• Congelare le pensioni del settore pubblico;
• Aumentare di due anni l’età pensionabile;
• Ridurre il trattamento preferenziale nei piani di previdenza sociale di particolari categorie di impiegati pubblici, come i membri dell’esercito e della polizia;
• A partire dal gennaio 2013 ridurre le pensioni del regime generale di previdenza sociale dello 0,5% al mese per i pensionamenti anticipati, in linea con il previsto aumento dell’età minima per il diritto alla pensione che dovrà essere portata a 65 anni tra il 2013 e il 2016 (con un aumento di 6 mesi all’anno).

Sulle entrate fiscali:

• Aumentare l’aliquota IVA standard dal 17% al 18%;
• Aumentare le tariffe dei servizi pubblici di almeno il 17% del valore corrente;
• Introdurre un contributo permanente del 3% sui redditi da pensione pagati dal Fondo per le Vedove e gli Orfani dei funzionari statali attualmente esenti;
• Assicurarsi ulteriori entrate dalla tassazione sulla proprietà immobiliare di almeno 70 milioni;
• Aumentare l’aliquota dell’imposta sul reddito delle società al 12,5%; aumentare l’aliquota di imposta sugli interessi e i dividendi al 30%;
• Aumentare il prelievo sui depositi bancari da parte delle banche e istituti di credito a Cipro dallo 0,11% allo 0,15% con un 25/60 delle entrate da destinaree a un fondo speciale per la stabilizzazione finanziaria.

Sulla spesa sociale:

 Garantire una riduzione delle spese totali per i trasferimenti sociali di almeno 113 milioni di euro attraverso:
(a) l’abolizione di una serie di regimi ridondanti e sovrapposti (!) come l’assegno di maternità, gli assegni familiari e altre indennità per l’istruzione,
e (b) l’abolizione dell’assistenza finanziaria pubblica alla previdenza integrativa, l’abolizione delle gratifiche e indennità speciali per i fondi pensione. 
Sottoporre a studio aggiornato la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale;  
Abolire tutte le esenzioni per l’accesso ai servizi sanitari basate sul reddito, con l’eccezione delle persone che soffrono di disturbi cronici gravi; 
Prevedere delle soglie di reddito per i servizi pubblici gratuiti in linea con i criteri di accesso all’assitenza sociale, assicurando tuttavia che la contribuzione al costo del servizio sanitario sia regolato in modo da tutelare gli individui e le famiglie da spese effettivamente disastrose; 
Aumentare le tariffe per i servizi medici del 30%  creando una formula di contribuzione che preveda tariffe di accesso ai servizi basse o anche gratuite per i servizi medici di base e contribuzioni più alte per le prestazioni specialistiche per tutti i pazienti, senza considerazione dell’età.

Imprese pubbliche e privatizzazioni:

 Le autorità dovranno approntare un piano di privatizzazioni per migliorare l’efficienza, incoraggiare l’afflusso dei capitali stranieri e ripristinare la sostenibilità del debito (compresa la privatizzazione dei monopoli naturali, telefonia, elettricità, porti e proprietà immobiliari).

Mercato del Lavoro:

Obiettivi chiave per limitare l’impatto della crisi sull’occupazione:

 Riformare il sistema di indicizzazione dei salari commisurandolo al miglioramento della competitività dell’economia e permettendo ai salari di aumentare in linea con la produttività;
 Riformare i sussidi alla disoccupazione perché questi non confliggano con l’incentivo a cercare lavoro, mirando il sostegno ai casi più vulnerabili, per rafforzare le politiche attive e contenere l’impatto sulla finanza pubblica della crescente disoccupazione; il piano di riforma dell’assistenza sociale dovrà essere adottato previo accordo con i partners del programma; 
Attenuare il differenziale di competitività collegando ogni variazione dei minimi salariali alle condizioni dell’economia. Ogni variazione dei minimi salariali dovrà essere concordata con i partners del programma.

Tanti altri deliziosi particolari nel testo originale. 

E, ultimo ma non meno importante:
 Aumentare le accise sulla birra e sull’alcol etilico.
Così non si può neanche bere per dimenticare.
In breve: per i servi della gleba ciprioti la pena è appena agli inizi.