Qualche giorno fa abbiamo dato notizia dell’incredibile processo messo in piedi dalla magistratura greca contro il compagno Savas Matsas, dirigente del Partito Operaio Rivoluzionario (EEK), e l’ex rettore dell’Università di Atene, Kostantinos Moutzouris. All’origine di questo procedimento una denuncia del partito neo-nazista Alba Dorata.

Dopo due giorni di dibattimento il processo si è concluso con l’assoluzione dei due imputati. L’assurdità dell’accusa, ancor di più il suo significato politico, lasciavano in verità presagire un esito di questo tipo. Ma già il fatto stesso che si fosse deciso di arrivare ad un simile processo ha dato il segno di quale aria tiri in Grecia.

Ecco perché è giusto salutare questa assoluzione come una vera vittoria contro Alba Dorata. Tanto più che fino ad oggi – come ha sottolineato lo stesso Matsas in una sua dichiarazione – questa organizzazione ha potuto contare su di “una sorta di immunità legale illimitata“. In sostanza, un pieno appoggio negli apparati dello stato greco, che ne ha consentito ad un tempo sia l’impunità che la crescita dei consensi.

In questo caso l’attacco sul piano legale all’antifascismo si è forse spinto troppo avanti, e l’iniziativa di Alba Dorata è miseramente fallita. Tuttavia, le ragioni della crescita e della pericolosità di questa formazione restano del tutto inalterate.

Su questo, ripubblichiamo un passaggio di una recente intervista dello stesso Matsas, ripresa recentemente su questo sito:

«L’ascesa di Alba Dorata è indissolubilmente legata alla distruzione del livello di vita della popolazione. Durante gli ultimi tre anni di applicazione delle misure draconiane di austerità imposte dalla Troika (Unione Europea, BCE e Fondo Monetario Internazionale), milioni di persone, appartenenti specialmente alla classe media, sono state gettate nella disoccupazione e nell’impoverimento. Nel contesto di questa tragedia sociale, il sistema politico borghese, che regge il Paese da decenni, si è ritrovato completamente screditato.

Una parte importante della popolazione ha votato per il partito di sinistra riformista Syriza, che è stato trasformato ufficialmente in opposizione, così come un’altra parte della popolazione ha fatto ricorso all’estrema destra.

I nazisti hanno legami con l’apparato repressivo dello Stato dai tempi della guerra civile greca degli anni ’40 e dal periodo della dittatura del 1967-1974. Ma queste connessioni si sono rafforzate in seguito alla rivolta giovanile del 2008. Grazie alla crisi attuale, i fascisti stanno ricevendo appoggio dallo Stato: sono protetti nonostante la prosecuzione dei loro crimini, mentre i pubblici ministeri sollevano imputazioni contro gli antifascisti. Non è una mera coincidenza che la metà della polizia nelle ultime elezioni abbia votato Alba Dorata».  

Il succo è che solo la costruzione di un’alternativa radicale e credibile alle politiche di austerità, che affronti senza reticenze la necessità di rompere con i vincoli dell’Europa e della troika, può evitare che alla fine sia la destra (nelle sue varie espressioni) a raccogliere un malessere sociale sempre più profondo. E questo vale certamente per la Grecia, ma anche per l’Italia.